Tra i giochi che troveremo su Nintendo Switch non poteva mancare un rappresentante del genere sparatutto, che su Wii U ha visto proprio in Splatoon il candidato essenziale, capace di incuriosire non solo i possessori della console, ma anche i giocatori più lontani. La soluzione proposta da Nintendo era piaciuta ai giocatori di Nintendo Wii U, però non ha avuto un grandissimo successo effettivo per colpa dei traguardi non raggiunti dalla console. Per questo era estremamente sensato riproporre un nuovo capitolo su Nintendo Switch.
La portabilità della console, caratteristica per ora nelle mani solo di Nintendo 3DS, è già un valido incentivo a provare interesse per Nintendo Switch. Con giochi come Splatoon 2, Mario Kart 8 Deluxe e The Legend of Zelda: Breath of the Wild, un fan di Nintendo ha già infatti di che vivere in attesa di altri giochi.
Una persona che ha già avuto in mano Splatoon sarà ovviamente avvantaggiata in battaglia, essendo già rodata sui movimenti, gli attacchi e gli obiettivi da seguire durante le partite. Questo è facilitato anche dal fatto che il gameplay in sé non cambia di molto rispetto al primo capitolo. Nella demo provata, lo scopo era infatti quello di sporcare la mappa di gioco con il colore della propria squadra, in modo da “conquistare” più terreno rispetto agli avversari e vincere così il match. Sconfiggere i rivali è dunque quasi secondario e serve più che altro per rallentare la loro azione.
Ciò che cambia veramente in questa versione è l’input con cui comandare il personaggio, poiché si abbandona il pad Wii U per prendere in mano Nintendo Switch o un controller dedicato in caso di visualizzazione su TV. Tenendo salda la nuova console di Nintendo, i controlli sono piuttosto facili da imparare e non è troppo stancante o scomodo passare minuti a reggere Nintendo Switch. Viene abbandonata però la visualizzazione della mappa, precedentemente disponibile sullo schermo secondario di Wii U e ora relegata all’utilizzo di un tasto dedicato. Ciò che invece permane è la mira affidata al giroscopio, disattivabile comunque nella versione completa del gioco, come ci è stato comunicato.
Per quanto affidabile, una tale scelta per la mira era coerente con le fattezze del pad Wii U, poiché si teneva lo sguardo comunque fisso sulla TV. Su Nintendo Switch, invece, non è parsa del tutto comoda, specialmente se ci si trova in situazioni dove non è fisicamente possibile o socialmente accettabile brandire una console e spostarla continuamente nell’aria. Oltre a questo, la modalità di mira richiede una coordinazione da raggiungere dopo vari tentativi ed una buona quantità di partite, fino ad arrivare a quasi ignorare l’esistenza dell’analogico destro.
Vista la presenza dei due analogici sui Joy-Con di Nintendo Switch, è dunque piuttosto intuitivo prendere confidenza coi comandi. Si tratta del resto di uno sparatutto in terza persona, genere molto comune nelle librerie dei giocatori e che non viene per nulla intaccato dalle dimensioni del display di Nintendo Switch. Il gioco è infatti fluido, estremamente colorato grazie all’ottimo concept e rispecchia le stesse caratteristiche anche dopo aver collegato la console alla TV. L’unica pecca si potrebbe riscontrare nella simmetria non rispettata per le levette: per quanto essa sia una autentica firma per i controller Xbox, ritrovare lo stesso design su Nintendo Switch non permette di avere la stessa maneggevolezza. Ciò è comunque inevitabile, a causa del design stesso della console e delle varie utilità che un Joy-Con può avere.
Soffermandosi però sull’effettiva offerta di contenuti, nella demo provata non è stato possibile toccare con mano tutte le novità che Splatoon 2 prevede per i giocatori. Il match classico non ha infatti lasciato trasparire grandissime novità nel gameplay, ma siamo fiduciosi che ciò sia causato proprio dalla natura del software dimostrativo. Del resto, Splatoon 2 non fa parte della line-up di lancio per la console, quindi ha ancora parecchio tempo per far vedere di che pasta è davvero fatto.
Proprio per la mancanza di evidenti caratteristiche veramente innovative, questo Splatoon 2 è per ora parso più un porting evoluto del primo capitolo piuttosto che un vero secondo step per la serie. Non bastano infatti qualche arma in più e modalità per ora rimaste sulla carta per segnare una netta distinzione tra il gioco uscito su Wii U e quello in arrivo su Nintendo Switch. Probabilmente la differenza essenziale è proprio questa, ovvero la facilità d’uso di Nintendo Switch in termini di mobilità e unicità della sua costituzione. Chi ha amato Splatoon troverebbe indubbiamente pane per i suoi denti, alla pari di un giocatore neofita che cerca uno sparatutto per la propria console portatile. Non essendoci la possibilità di scegliere su che console giocare Splatoon 2, al contrario di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, sembra essere questo per ora il punto che potrebbe far risplendere il nuovo capitolo su Nintendo Switch.
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