Los Angeles – Sulla Press Conference E3 2017 di PlayStation, a ben vedere, in molti avrebbero scommesso ad occhi chiusi. Vuoi per il successo clamoroso delle edizioni più recenti dell’evento, migrato dalla leggendaria Memorial Sports Arena al sempre magnifico Shrine Auditorium di Los Angeles, vuoi per una line up che definire battagliera sarebbe riduttivo, il cavallo vincente della sempre fervida “sfida delle conferenze” sembrava essere già designato in partenza. Eppure quest’anno qualcosa non è andato per il verso giusto, e i novanta minuti scarsi a cui abbiamo assistito, per quanto infarciti di esclusive così potenti da far tremare le pareti dei nostri salotti, sono scivolati via regalando soltanto pochi istanti davvero memorabili. I “magic moments” dell’annuncio di The Last Guardian, Shenmue 3 e del remake di Final Fantasy VII oggi sono sembrati parecchio lontani, insomma: fortuna che, al netto di una spettacolarità e di un effetto sorpresa nettamente ridimensionati, sulla bontà dei titoli c’è poco da discutere. Sulle fantomatiche release date, purtroppo, di cose da dire ce ne sarebbero parecchie …
La Location: 8/10
Sulla bellezza dello Shrine Auditorium, celebre centro regionale dell’organizzazione massonica stanziata nella città Losangelina, non si discute. Discorso diverso per l’allestimento della location effettuato da Sony, che organizza un pre-event pantagruelico con postazioni di gioco di primissimo ordine (da Detroit a Knack 2, passando per GT Sports, Patapon Remaster e un’intera sezione PS VR) e un catering che gli inviati in loco (tra cui chi vi scrive) hanno avuto modo di apprezzare in almeno tre o quattro occasioni consecutive. Positiva anche la gestione dello show, con tempesta di neve sul pubblico in occasione dell’ufficializzazione del DLC di Horizon: Zero Dawn, esplosioni a volontà e fiamme ad accompagnare il nuovo Call of Duty, fumo intenso che dal palcoscenico abbracciava le prime file per farci entrare al meglio nel mood di God of War. Tocco di classe, gli impiccati “veri” apparsi a sorpresa sul palcoscenico quando, sull’enorme maxi schermo, ci si addentrava in una sezione particolarmente tosta di Days Gone. Non certo il top di gamma a cui Sony PlayStation ci ha abituati, ma anche questa volta la classe non è certo acqua. Poliedrica.
Il Loot: s.v.
Lo sapete, noi giornalisti siamo dei giocherelloni che vanno in visibilio quando ricevono le peggiori chicche nerd dei propri giochi preferiti. Il famigerato loot, altresì detto il “gift” che, in svariate occasioni, giunge come dono a coronamento di un evento memorabile, entusiasmante. imperdibile. Mettiamola così: il miglior regalo che Sony può fare ai propri seguaci sono le proprie esclusive. Tutto il resto, come si suol dire, è fuffa. Senza cuore.
La Performance: 6.5/10
Sony parte pigiando il piede sull’acceleratore al punto da levarti il fiato per almeno 20 minuti. Poi la benzina scarseggia, il ritmo si rallenta e le novità bomba latitano, lasciando sempre più spazio alla riconferma di titoli mastodontici su cui già si sa molto, data d’uscita esclusa. Nella Press Conference di Sony si parla pochissimo, giusto una fugace introduzione con i consueti convenevoli di rito, un veloce recap nella parte centrale ed un saluto velocissimo che, a ben vedere, di saluto ha quasi poco o nulla. Il resto sono video, serrati e inanellati uno dopo l’altro: un’idea che potrebbe anche funzionare, ma alcune pause giocate male e un paio di annunci più sottotono di altri rendono il tutto pericolosamente lento. Soporifera.
La Line-up: 9/10
Due sole parole. una bomba. God of War, Spider-Man, Days Gone, lo spin-off di Uncharted, Detroit tra le esclusive già annunciate, il DLC di Horizon, il remaster dell’intramontabile Shadow of the Colossus, Skyrim VR e un paio di progetti VR degli instancabili ragazzi di Supermassive Games tra quelle inedite, multipiattaforma di lusso come Call of Duty e l’inatteso Monster Hunter World. Di carne sulla brace ce n’è abbastanza da indurci ad abbandonare ogni forma di vita sociale da qui alla fine del 2018. Anche perché, lo ribadiamo, della gran parte di questi non abbiamo ancora un’indizio sull’attesa che saremo costretti ad aspettare: ma per ora si parla della bontà della line-up di PlayStation, e sul suo valore inestimabile c’è poco da discutere. Incontenibile.
Le Esclusive: 8.5/10
Vedi paragrafo precedente. Sul fronte esclusive il fandom Sony non ha assolutamente di che lamentarsi. O meglio, potrebbe lamentare la totale assenza di From Software dal palcoscenico, data quasi per certa, o di un certo Hideo Kojima che in molti speravamo essere in vena di allegre burlonate: ma non c’è dubbio che quanto mostrato oggi, per quanto noto e stranoto anche a quella vostra zia che di videogiochi non ne capisce poi molto, sia una potenziale killer application per l’anno fiscale in corso (o, più probabilmente, quello a venire). Troppa grazia, sant’Antonio? Beh, non esageriamo, ma non ci siamo nemmeno troppo lontani. Abbondante.
La Sorpresa
La Remastered di Shadow of the Colossus, dice il cuore; Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds, dice la testa. Nessuna nuova IP, dunque, ma due titoli su cui soltanto pochi folli avrebbero osato scommettere appena una manciata di ore fa. Chi vi scrive, ad onor del vero, ha urlato sino a perdere la voce alla vista delle sperdute lande dipinte da Fumito Ueda ed ora condotte allo splendore del 4K: lo stesso ha fatto per Horizon, accompagnato da una folla di astanti ragionevolmente impazzita. Ma che ci volete fare, il grande amore non si scorda mai. Romantica.
Il Pezzo da 90
La bomba che ti fa cadere la mascella, che ti lascia di sasso con un’espressione a metà strada tra l’attonito e la vittima del primo amore mentre ne osservi il video gameplay in silenzio religioso. Ancora una volta, cuore da una parte e testa dall’altra, perché non vogliamo farci mancare nulla. E il cuore va dritto a Kratos, nell’inaspettato ruolo di padre ruvido e devoto nel tentativo di rendere guerriero il proprio cucciolo che, almeno nelle prime fasi, tante chance di sopravvivere alla lotta non ne ha… La testa punta invece a Spider-Man, opera somma dei ragazzi di Insomniac che porta a casa il posto d’onore della conferenza, l’annuncio di chiusura, quello con cui saluti il tuo pubblico e che, se Dio te la manda buona, farà parlare di te per almeno l’intera settimana di E3. E, che ve lo diciamo a fare, Spider-Man è una bomba di frenesia, evoluzioni spettacolari, level design e combattimento. Una cosa così bella che ti viene voglia di salire sul palco e dire “via tutti, ora lo provo io”. Peccato che devi aspettare l’appuntamento del giorno dopo, ed intanto ripensi che al posto di Peter Parker c’è Miles Morales e in fondo va bene così. Irriverente.
Il Grande Assente
Di grandi assenti stasera ce ne sono stati così tanti da farci dubitare, una volta sceso il sipario, che la conferenza PlayStation fosse finita davvero. Volete la lista? Non c’era Hideo Kojima – che ok, ce l’aveva detto un paio di giorni fa, ma siate onesti ed ammettete con noi che non gli avevate creduto un solo istante; non c’è stata From Software, non si è visto il remake di Final Fantasy VII, Shenmue 3 e nemmeno il nuovo Kingdom Hearts. Ma soprattutto è mancato lui, il titolo che alla PS Experience ci ha fatto piangere per mezz’ora con uno dei trailer più belli mai partoriti dalla mente umana. Nessuno ha visto Ellie o Joel, nessuno ha visto The Last of US Part II. E no, PlayStation, noi ti vogliamo tanto bene, ma questo non ce lo dovevi proprio fare. Senza cuore Part II.
Il voto generale: 7/10
Non una brutta conferenza, dopotutto. La conferenza delle conferme, per certi versi quella della sicurezza: la riconferma dei brand forti, quelli che ci faranno impazzire nei mesi a venire, un paio di novità interessanti centellinate col contagocce e un paio di effetti speciali (la band indiana che suonava di fronte alla cascata d’acqua, scusate, ma noi non l’avevamo mai vista). Peccato per il ritmo, troppo lento per gli standard a cui PlayStation ci aveva abituati da tempo, e peccato per una conferenza che oggettivamente era “poco conferenza e molto carrellata di video”. Una display of power tutto tranne che brutale, insomma, che ci ha ricordato come l’anno in arrivo di Sony PlayStation sia tutto tranne che privo di cartucce da sparare. Bene, ma non benissimo.
Commenti