O almeno questo è quanto è stato dichiarato durante la conferenza trasmessa in streaming da Xbox per la gamescom di Colonia. Facciamo però un passo indietro: cos’è Xbox Design Lab? Semplice, si tratta di un servizio che finora è stato esclusiva del mercato statunitense e che permette di crearsi, attraverso un sito dedicato, un pad personalizzato Xbox One selezionando colori, pulsanti ed altri dettagli. Purtroppo finora noi del vecchio continente abbiamo potuto solo progettarlo, senza avere la facoltà di ordinarlo e vedercelo recapitare. 
Microsoft aveva anticipato che il servizio avrebbe raggiunto presto l’Europa, ma è stato solo qualche ora fa che è stato ufficializzato per 20 paesi del vecchio continente a partire da oggi – anche se non è stato detto di quali si tratta. Attualmente su Xbox Design Lab vediamo i prezzi in sterline ed in euro, ma a quanto sembra che solo Inghilterra, Francia e Germania abbiano questa facoltà. Probabilmente è questione di ore, ma ora abbiamo la certezza che tra non molto potremo avere un pad unico e come lo abbiamo sempre sognato. Il prezzo? Dipende dai pezzi che sceglierete, dalle finiture opache o metallizzate, etc etc. Sappiate però che potreste arrivare a pagarlo più di 100 euro.
Quello che vedete qui sopra è un pad che abbiamo preparato, il vostro invece come sarebbe? Restate sintonizzati su queste frequenze per saperne di più.
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Leggi i suoi articoli
E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!
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Leggi i suoi articoliE' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!
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