Stranger Things 2
Editoriale 31 Ott 2017

Perché Stranger Things vale l’abbonamento di Netflix

Inutile girarci intorno: Stranger Things 2 è uno show fantastico, ipnotico e completo, in grado di catturare anche i più scettici per ore e ore di binge-watching ossessivo. La serie, magnum opus dei fratelli Duffer, è diventata in pochissimo tempo il manifesto principale di un fenomeno culturale diffuso ed amato, un revival dei lontani anni ’80 arricchito da citazionismo, omaggi e tributi di ogni sorta ad uno dei periodi creativamente più produttivi degli ultimi decenni. Non sorprende infatti che lo show di Netflix sia già diventato un cult. A pochi giorni dalla sua uscita, Stranger Things 2 ha scalato la vetta degli degli show più amati e seguiti mai creati dal colosso dello streaming statunitense.

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Poster della serie.

La giostra creata da Matt e Ross Duffer è praticamente perfetta, un rollercoaster seriale fatto di emozioni, brividi ed appagamento visivo; un prodotto di intrattenimento dal potenziale praticamente illimitato che da solo vale l’intero prezzo del biglietto. I suoi giovani protagonisti sono già delle star, e basta dare un’occhiata al loro seguito su Twitter e Facebook per comprendere l’impatto che un media come Stranger Things ha avuto sulla cultura popolare moderna.

I motivi di questo incredibile successo sono visibili a tutti, praticamente a portata di schermo. I fratelli Duffer, entrambi classe ’84, sono riusciti a creare una summa maxima di tutto quello che ha caratterizzato, nel bene e nel male, un intero decennio ed un’intera generazione. Quest’ultima adesso composta da 30 o 40enni, che sono stati fra i primi ed entusiasti fan del nuovo prodotto di Netflix.

Stranger Things è un prodotto di intrattenimento dal potenziale praticamente illimitato

Ma il fenomeno di Stranger Things non può definirsi solamente nella mera copia di ciò che ha reso famose le produzioni di quell’epoca: perché gli elementi di rimando e gli omaggi sono solo alcuni dei tanti ingredienti mescolati sapientemente dai Duffer per creare una storia complessa ed assolutamente incredibile. “È un cliché definire la seconda stagione come più grande e più oscura” ha dichiarato Matt Duffer a Deadline “ma è esattamente quello che abbiamo cercato di fare.” Infatti Stranger Things 2 sta alla sua prima stagione come Aliens sta ad Alien e Terminator 2: Judgement Day a Terminator. Non è inoltre un caso che entrambi i film da me citati siano lavori di James Cameron, uno dei registi più abili di Hollywood, al quale i due Duffer si sono dichiaratamente ispirati per la realizzazione di Stranger Things 2.

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Le divise da Ghostbusters sono uno dei tanti omaggi di Stranger Things 2.

Ispirandosi ai seguiti più riusciti della storia del cinema ed amalgamando alcuni fra gli elementi più incisivi ed iconici della cultura pop moderna, Stranger Things 2 è diventato un vero e proprio sequel e non, banalmente, una seconda stagione di uno show di successo. La storia e le vicende raccontate espandono in maniera magistrale quanto visto in precedenza, e nonostante sia assente l’effetto sorpresa, il risultato è comunque esplosivo. Certo, anche questa produzione non è esente da difetti, come alcune digressioni forse poco necessarie che tendono a rallentare il ritmo della narrazione. Nel complesso questi momenti risultano comunque piacevoli, ed il merito è anche delle “nuove leve”, le aggiunte al cast principale che hanno l’arduo compito di far breccia nel cuore degli spettatori esattamente come hanno fatto Dustin, Mike, Will, Lucas e Undici durante la stagione precedente.

Tutte le storie sono scritte e sceneggiate in maniera impeccabile, e gli archi narrativi di tutti i personaggi sono sviluppati egregiamente in un intreccio avvincente di eventi. Undici rimane probabilmente il perno di tutta la vicenda, ed è anche il personaggio che ha una crescita più visibile. I fantastici cinque non perdono nulla del loro carisma originario, ed ognuno di loro avrà una possibilità di evolversi e svilupparsi. Finalmente abbiamo modo di esplorare un po’ di più il personaggio di Jim Hopper, non più legato allo stereotipo dello sceriffo di una cittadina americana, che instaurerà un duraturo rapporto con uno dei personaggi principali del cast.

Nonostante sia assente l’effetto sorpresa, il risultato è comunque esplosivo

L’aggiunta di Max, interpretata da Sadie Sink, sconvolgerà gli equilibri del gruppo assieme al suo problematico fratellastro Billy (Dacre Montgomery), il primo “cattivo umano” di questa stagione. Arrivano poi alcuni nomi illustri, come Sean Astin (i Goonies, il Signore degli Anelli) e Paul Reiser (Aliens) che arricchiscono il cast con la loro esperienza. Le vicende all’interno della piccola cittadina di Hawkins non fanno che aumentare, come l’interesse degli spettatori verso lo show. La “fame” per tutto ciò che è Stranger Things ha portato Netflix a creare contemporaneamente Oltre Stranger Things, una miniserie di sette episodi che analizza e disseziona gli episodi assieme ai suoi creatori ed al cast. Inutile dirlo, anche questo è diventato una degli show più seguiti del momento, come se il pubblico non ne avesse mai abbastanza di Hawkins e dei suoi abitanti.

La magia di Stranger Things 2 è proprio questa, quel fascino mesmerizzante ed ipnotico di un’epoca passata ma mai scomparsa nell’immaginario collettivo, tornata più forte che mai negli ultimi anni ma rielaborata, rivista e riproposta con idee innovative e coinvolgenti. Esattamente come il mostro ombra dello show, questa serie vi catturerà fra le sue oscure spire, senza lasciarvi più via di scampo. Ma vorrete davvero fuggire?

Stranger Things 2 è disponibile su Netflix.


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