News 28 Nov 2017

Quando Epic ti cita in giudizio… la mamma arriva in soccorso!

Il cheating è una piaga per i videogiochi online: sono anni ormai che gli sviluppatori lottano contro gli utenti che utilizzano programmi esterni per avere agevolazioni in game e l’ultimo caso è quello di Epic, che ha citato in giudizio tutti coloro che hanno beccato a distribuire aim-bot per il loro prodotto Fortnite.

Il caso ha voluto che uno di questi fosse minorenne, un ragazzino di 14 anni con una madre decisamente protettiva e determinata, che ha risposto alle accuse per le rime con una lettera al giudice incaricato. Sky Orbit, questo il nome utente su YouTube del ragazzo, è stato accusato di aver utilizzato e pubblicizzato un software illegale e modificato di Fortnite, tale Addicted Cheats.

La madre ha ribattuto asserendo che il figlio non ha assolutamente modificato il gioco, ma solo utilizzato un software già disponibile online, perciò Epic dovrebbe perseguire il sito in questione piuttosto che il figlio; senza contare che essendo la Battle Royal di Fortnite free-to-play, questo non avrebbe causato alcun danno monetario alla compagnia. Ma il punto vincente della difesa sarebbe rappresentato proprio dall’età del figlio: in quanto minorenne, quest’ultimo non avrebbe potuto giocare al suddetto prodotto senza l’autorizzazione di un adulto, cosa che non ha mai avuto; inoltre, citando il suo nome e cognome pubblicamente sarebbe stata Epic stessa ad infrangere la legge.

Potete leggere la lettera in versione integrale qui sotto per farvi un’idea più precisa della situazione. Voi cosa ne pensate? L’avrà vinta lo spacciatore di aim-bot? Secondo noi sì, e probabilmente ci guadagnerà anche un bel po’ di visualizzazioni. Ma apprezziamo l’impegno di Epic nella battaglia contro il cheating. Siamo con voi, ragazzi!

Epic


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