Sorpresa: lo sviluppo di Destiny 2 non è andato liscio come l’olio. A svelarlo è il giornalista statunitense Jason Schreier, attualmente in forza a Kotaku. Già nel 2016 Schreier aveva dichiarato che non tutto stava proseguendo per il meglio, ma solamente ad oltre un anno di distanza sono emerse le motivazioni.
Stando a quanto detto dal giornalista in un podcast, nel 2016 Bungie ha iniziato praticamente a lavorare al reboot di Destiny 2. Molte personalità influenti di Bungie si allontanarono dallo studio e Luke Smith e Mark Noseworthy, che avevano lavorato all’espansione The Taken King, iniziarono la loro opera di reboot lavorando sulla storia.
“Penso che Destiny 2 sia stato realizzato in un piccolissimo periodo di tempo. C’è stato un grande reboot del gioco nel corso del 2016. È stato cambiato il director e penso che tutto ciò sia successo intorno ad aprile 2016, ma potrei anche ricordare male. Sono abbastanza sicuro però che ci sia stato un periodo di 16 mesi tra il reboot e l’uscita del gioco”.
Parole che tracciano una linea più precisa in merito allo sviluppo di Destiny 2. Il gioco ha debuttato solamente lo scorso anno, ma al momento è da escludere che il processo di creazione abbastanza travagliato abbia influenzato la finestra di lancio, visto che nel 2016 ha debuttato l’ultimissima, grande espansione del primo Destiny.
Al di là di ciò che è accaduto negli scorsi anni, Bungie ora deve concentrarsi necessariamente al presente. Il 2018 infatti sarà un anno molto importante per Destiny 2, come vi abbiamo già raccontato in questa notizia. C’è tanto lavoro da fare e a Seattle non hanno sicuramente il tempo di ripensare agli avvenimenti della pre-produzione.
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