Se cercate su Google Tanglewood, il primissimo risultato è un marchio di chitarre. Spulciando più a fondo è possibile risalire anche al videogioco per il Sega Mega Drive, la vecchia console della casa di Sonic che ha debuttato nel 1988 in Giappone. Peccato però che il gioco in questione sia nato negli ultimi anni e si tratti di un gigantesco tributo, che nasconde anche il sogno di un uomo davvero nostalgico, che oggi racconta la genesi del titolo e le difficoltà avute.
Andiamo con ordine: Matt Phillips, lo sviluppatore in questione, ha sempre avuto da ragazzino il sogno di sviluppare un gioco per la console di SEGA. Pur avendo lavorato con diversi studi di sviluppo moderni come Crytek, l’uomo ha sempre avuto questo desiderio. Desiderio che è divenuto realtà man mano che là fuori iniziavano a venire fuori sempre più nostalgici. E così decide finalmente di dare il via al suo sogno “proibito”. Non vuole però rendere omaggio solo alla vecchia storia dei videogiochi, ma cerca una sfida più ambiziosa: portare su Mega Drive un gioco davvero originale, nuovo, mai visto prima. Nasce così Tanglewood, che viene finanziato su Kickstarter. E nascono così anche i primi problemi, raccontati in un’intervista alla BBC.
Il primo della lista, sicuramente, è un problema dovuto al tempo. Se la programmazione di per sè rappresenta un ostacolo superabile studiando ed apprendendo, lo stesso non si può dire dell’hardware. D’altronde sono passati circa 30 anni: i macchinari, per forza di cose, non sono più in uno stato perfetto.
“Uno dei più grandi problemi che ho dovuto affrontare riguardava l’hardware. Niente funzionava più come prima. Ho cercato di riparare il più possibile e oramai ho perso il conto degli interventi fatti”.
Come ha fatto Phillips ad entrare in possesso dei tool necessari per lo sviluppo di Tanglewood? La Cina lo ha sicuramente aiutato: infatti, come dichiarato da lui stesso alla BBC, è riuscito a trovare una fabbrica cinese che produce cartucce. Per i circuiti, invece, è riuscito a trovare un contatto in Canada: si tratta di un ingegnere e proprietario di di DB Electronics, che rappresenta un po’ il Nirvana per gli amanti del retrogame.
Tutto è andato per il meglio? Purtroppo no. Ci sono due delusioni per Philipps. La prima riguarda l’appoggio di SEGA, che non ha potuto fornire la certificazione per Tanglewood (ma gli ha comunque augurato buona fortuna). La seconda invece riguarda la sua “sanità mentale”: uno sforzo del genere ha richiesto davvero tanti sacrifici ed è normale che ora, quasi vicino alla fine del suo viaggio, sia un po’ provato.
“Il progetto mi ha portato via un po’ di salute. Dopo Tanglewood, con le conoscenze che ho acquisito, mi piacerebbe però provare a realizzare qualche altro autentico retro game”.
Tanglewood debutterà quest’anno. Se non disponete di un Sega Mega Drive, non preoccupatevi: Phillips porterà comunque il gioco su PC, non appena la versione “vera” sarà completa.
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