Dai, non prendiamoci in giro: siete tutti con la bava alla bocca. Ma tanta bava eh, così tanta che non ve la ricordavate da tempo: del resto stiamo parlando di God of War, il titolo probabilmente più atteso di questo 2018 capace di far gridare letteralmente al miracolo le redazioni di tre quarti di mondo (col restante quarto ancora in preda agli spasmi d’euforia) e, in questo istante, già caricato nella vostra PS4 fiammante pronto a strapparvi con la forza ogni rimasuglio di vita sociale rimasto. Perché, inutile girarci attorno, siamo di fronte ad un autentico capolavoro – un po’ come il sottoscritto vi ha abbondantemente spiegato in questa meravigliosa recensione: un titolo, quello di Santa Monica Studio, capace di spingere ulteriormente in alto l’asticella già ragguardevole degli standard tecnologici di PlayStation, che fonde con una maestria encomiabile gameplay, narrazione, direzione artistica e violenza, tanta violenza. Il tutto in una cornice narrativa padre/figlio toccante ed appassionante, che… hey, fermi tutti, queste cose le trovate qui dentro!
Visto che in questo momento riteniamo che tutti (o quasi, i ritardatari non mancano mai) sappiate già perfettamente di cosa stiamo parlando, nell’appuntamento odierno con i nostri inestimabili 10 Consigli d’Oro vi raccontiamo un paio di cosine interessanti che, nelle oltre 30 ore di playthrough norreno che vi attendono, potrebbero sicuramente fare al caso vostro. Quindi sedetevi comodi e salutate Kratos e Atreus per 10 minuti – che tanto tranquilli, di cose da fare ne avranno così tante che se li lasciate in pace un attimo mica si offendono – e prendete appunti. Che di fronte all’ennesima Rediviva o a quel dannatissimo Troll grande come il Monte Bianco, forse forse, finirete pure per ringraziarci.
Siete Kratos, mica Schwarznegger
Non che Kratos sia un fuscellino che professa la non violenza, questo è chiaro, ma forse non tutti saprete che questo God of War è un gioco tosto. Molto tosto, specie se per qualche assurda idea doveste decidere di affrontarlo ad una difficoltà maggiore rispetto a quella consigliata. Se ritenete di essere delle proverbiali “pippe da sbarco” e voleste gustarvi una storia meravigliosa senza bestemmiare contro le divinità del Nord come dei boscimani, forse fareste bene a dare un’occhiata alla modalità “semplificata” – la prima, che permette di godersi appieno il viaggio senza particolari distrazioni. Noi consigliamo di iniziare a modalità Normale, dove la sfida è tutto tranne che facile anche per giocatori navigati: poi oh, vi sentiste dei figli degli Dei e voleste fare i ganzi nelle terre di Midgard, sappiate che saranno proverbiali mazzi vostri…
Alla scoperta del Nord
Altra cosa che avrete sicuramente notato dopo pochi minuti di gameplay (ma anche prima, speriamo!) è il netto cambio di genere di questo God of War, che abbandona la tradizionale impostazione hack&slash in favore di un più gustoso Action Adventure in terza persona condito con interessanti risvolti rolistici. Paroloni a parte, la presenza del termine “Adventure” dovrebbe lasciarvi intuire l’importanza dell’esplorazione, pratica – oltre che affascinante – dannatamente utile per mettere le mani su preziosi Collezionabili. Collezionabili che ci rifiutiamo anche solo di elencare una seconda volta, tanti sono quelli pensati dallo sviluppatore, ma che si riveleranno drammaticamente utili sia in termini di Salute che di equipaggiamento, passando per combattimento, difesa e magia runica. Non a caso, il piccolo Atreus ogniqualvolta sbloccherete una nuova area vi dirà: “Andiamo dritti al prossimo obiettivo o gironzoliamo un po’ qua attorno a cercar qualcosina?”: ebbene, voi non lo noterete, ma il piccoletto ammicca fortissimo mentre ve lo dice…
Ad ogni mostro, le proprie Rune
Rune e non solo, a dirsela davvero tutta. Nell’indescrivibile cumulo senza fine di collezionabili che porterete a casuccia esplorando le terre di Midgard e dintorni (tranquilli, niente spoiler per oggi), alcuni vi forniranno utilissimi poteri speciali da equipaggiare per godere di vantaggi difensivi e offensivi contro l’onnipresente minaccia nemica. Si tratta di perk speciali in grado, ad esempio, di aumentare la resistenza al danno elementale di fuoco/ghiaccio o alla magia runica nemica, ma anche di rendervi più cattivi nel menar cazzotti o rendere ulteriormente più violenta la vostra Ascia. In sostanza, ogniqualvolta collezioniate qualcosa di succulento, perdete un minuto per scoprire di cosa si tratta: voi non lo sapete ancora, ma quel gingillo sperduto potrebbe salvarvi la vita da lì a qualche ora.
Argento mon amour
Altro aspetto importante dell’esplorazione è quello legato al reperimento del prezioso argento, moneta di scambio prediletta da quei tirchioni di Sindri e Brok – i Nani tuttofare, che raggiungeranno qualsiasi location del gioco quasi per magia lasciando a voi le incombenze più fastidiose – necessaria all’acquisto dei Collezionabili più disparati: armature, talismani, magie, Pietre Magiche, chi più ne ha più ne metta. Aggiungeteci il fatto che qualsiasi cosa in vostro possesso è rigorosamente potenziabile e che, tanto per dire, anche Atreus avrà necessario bisogno di un’aggiustatina al proprio guardaroba e capirete da subito per quale motivo, al posto vostro, investiremmo un po’ di tempo nel distruggere scatoloni e vasi antichi alla ricerca del prezioso metallo. Un consiglio ancor più utile? Cercate le Mappe del Tesoro e i luoghi che esse indicano: il bottino, in quei casi, inizia a diventare sostanzioso.
Piccoli Kratos – ops, Atreus – crescono
Non lasciatevi trarre in inganno dai primi minuti di gioco: Atreus avrà indubbiamente i propri problemi, ma non è affatto una pippa. O meglio, non lo rimarrà se voi gli dedicherete il giusto tempo e, parallelamente, gozzilioni di monetine d’argento sonanti. Il piccolo di casa Kratos potrà infatti essere potenziato in maniera del tutto analoga – seppur decisamente più semplificata nella componente rolistica – a quella del padre, con la possibilità di acquistare nuove armature speciali, potenziarne l’Artiglio (l’inseparabile arco che tutti avete conosciuto mesi addietro nei primissimi video ufficiali) e divertirsi in altre amenità interessanti, utili a renderlo un piccolo Kratos in tutto e per tutto. Nota a margine, anche Atreus ha uno skill tree percorribile in base al quantitativo di punti esperienza guadagnati: ma di questo ne parliamo a breve.
Per fare un eroe, ci vuole un albero
Skill tree, questi sconosciuti. Uno degli aspetti più interessanti delle nuove meccaniche di gioco di God of War è proprio l’introduzione di un set di skill tree distinti, “esplorabili” liberamente dal giocatore che, di contro, dovrà esser particolarmente bravo durante i combattimenti e l’esplorazione principale in modo da guadagnare sufficienti punti esperienza per sbloccarne i nodi. Come tradizione rolistica vuole, sarà dunque possibile expare Kratos e Atreus in modo ragionevolmente libero, magari prediligendo particolari skill ad altre – per poi approfondirle in un secondo momento, quanto la riserva di Exp Points lo permetta. Tenete a mente che, sbloccando alcuni nodi, avrete accesso a tecniche, combo e poteri speciali dall’impatto devastante: tutte cose che, contro l’ennesimo bestione di turno, potrebbero fare la differenza. Il nostro unico consiglio è semplice: cercate di massimizzare il profitto di Exp Points in tutti i modi possibili: più potenti saranno i vostri eroi, maggiori le probabilità di sopravvivere al Ragnarök Cafe di Odino & Friends.
Più grossi sono, più ossa riescono a rompere
Una cosa è certa: in questo God of War, Santa Monica Studio non ha certo badato alle dimensioni dei nemici. Tra Troll, Arcani e altre creature grandi come palazzine, di divertenti incontri volti a rallegrare noiose escursioni per i boschi ne troverete a volontà: e una cosa è certa, prendere nei denti il tronco di una sequoia secolare fa male anche a Kratos. Imparate dunque ad utilizzare Atreus in battaglia: Atreus che sì, se adeguatamente addestrato (vedi punti precedenti) avrà un margine di autonomia non certo indifferente, ma potrete sempre e comunque ordinargli di scagliare qualche freccia speciale in direzione del bestione antipatico di turno. L’ideale per distrarre le di lui attenzioni verso il vostro frugoletto e, così, affondare qualche combo speciale di Ascia in quelle carni terrificanti temprate dai ghiacci del Nord. Del resto, la collaborazione in famiglia è tutto.
Il backtracking, tutto sommato, così schifo non fa
Dopo avervi spiegato i segreti del combattimento e delle evoluzioni dei nostri protagonisti, torniamo un’ultima volta sul topic dell’esplorazione, per sottolineare un altro aspetto cruciale di quest’avventura – rivolto a quei giocatori, permetteteci di dire più bravi, che vogliono cogliere il massimo da God of War. La cosa è semplice: più progredirete, più saranno i poteri in vostro possesso. E maggiori saranno i vostri poteri, come per magia potrete “sbloccare” zone e aree che avete incontrato una manciata d’ore fa dall’altra parte del mondo ma che, al primo appuntamento, vi avevano sbattuto la porta ad un palmo dal naso. Per quanto il viaggio possa essere lungo (non troppo, se utilizzerete i portali dei Nani, ma questo lo scoprirete da soli), il nostro consiglio è quello di correre a perdifiato verso quelle zone non appena abbiate in tasca il potere per eliminare l’ostacolo che vi preclude il cammino: ci troverete demoni incazzati come iene, creature assetate di sangue e, se sarete fortunati, mitologiche bestie in grado di one-shottarvi istantaneamente ancor prima di vedere il bianco dei loro occhi. Ma ci troverete anche gruzzoli mica da ridere, Rune o altre diavolerie Norrene di cui Kratos è particolarmente ghiotto. E a buon intenditor poche parole…
A che serve lo scudo?
Ad un botto di cose, a dirsela davvero tutta. Non lasciatevi trarre in inganno dalla forza bruta del sempre incazzoso Spartano: lo scudo in suo possesso è un’autentica bomba. Una manna dal cielo che dovrete imparare a gestire alla meraviglia, visto che porta con sé vantaggi offensivi tutto tranne che trascurabili. Sarà infatti possibile sfondare la resistenza nemica più coriacea con un colpo di scudo ben assestato, inanellare una sorta di counter devastante – a patto di parare al momento giusto, rispedire al mittente proiettili infuocati o altre diavolerie del genere. Ancora, se adeguatamente potenziato Kratos potrà parare l’attacco di un nemico e dargli una “scudata” nel muso così forte da farlo letteralmente volare a distanza di metri – l’ideale nel caso di combattimenti nelle vicinanze di crepacci. Anche in God of War, insomma, l’attacco è la miglior difesa.
Che diavolo ci fate ancora qui davanti?
Potremmo raccontarvi ancora un miliardo di cose: come affrontare le peggiori divinità Norrene, come bilanciare i parametri degli attacchi speciali alla perfezione, come utilizzare l’Ascia per colpire fino a cinque nemici in un sol colpo e ritrovarvi in canna un colpo con la statistica del Gelo elevata all’ennesima potenza. Queste e molte altre cose, ma la realtà dei fatti è una sola: God of War è disponibile, ed è lì che vi aspetta in tutto il suo assoluto splendore. Che diavolo ci fate ancora qui davanti? Coraggio, indossate l’armatura e andate a far strage di Troll, Redivive e annessi amici: l’attesa, mai come questa volta, verrà ripagata sino all’ultimo secondo.
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