rage 2
Editoriale 16 Mag 2018

RAGE 2 è il figlio legittimo di Mad Max?

Le polverose lande delle wasteland non sono più esclusiva di Mad Max. I lavori cinematografici di George Miller hanno indubbiamente influenzato (e non di poco) lo sviluppo di RAGE 2, il nuovo gioco post-apocalittico di Bethesda e Avalanche Studios. Certo, c’è anche un’ingerenza di id Software, lo studio maestro nel creare caos e mazzate sanguinarie a più non posso (vedi DOOM). Insomma, tra il talento di Avalanche, che ha creato proprio l’approdo videoludico di Mad Max, e le competenze degli studi Bethesda, pare che Rage 2 sarà veramente uno di quei titoli con “le palle”. Del resto lo si capisce già dal primo gameplay: un tornado di violenza sanguinaria, anarchia fine a sé stessa e sopravvivenza in un mondo che ha già visto la sua fine da chissà quanto tempo.

Il primo Rage è un titolo uscito più di sette anni fa, nell’oramai lontanissimo 2011, e offriva una visione del post-apocalittico molto simile a quella vista nei mondi distopici di Mad Max e Waterworld. Certo, a differenza dei film di Miller non è stato un conflitto nucleare a porre fine alla vita per come la conosciamo sulla Terra, bensì un meteorite: il letale Apophis 99942 ha impattato sul suolo sconvolgendo il pianeta e rendendolo un vero e proprio inferno fatto di aride pianure e spietati mutanti. La creazione di Rage è stata influenzata non solo dal cinema ma anche dal videoludo stesso in una sorta di ouroboros che si morde la coda: a dare i natali a questo titolo così particolare hanno contribuito sicuramente le ambientazioni indimenticabili della serie Fallout e Borderlands.

RAGE 2
Noi siamo figli di guer… Ehm, no, siamo sopravvissuti in RAGE 2.

Qualcosa però è cambiato nello sviluppo di RAGE 2. Qualche elemento nuovo si è infiltrato come un virus sotto la pelle del gioco, trasformandolo in qualcosa di apparentemente nuovo che deve essere ancora scoperto (e compreso) appieno. Sì, perché dal 2011 ad oggi sono successe davvero un sacco di cose nel mondo dei mass media. È uscito nei cinema Fury Road, con i suoi caotici figli della guerra e i duelli da strada così adrenalinici che fanno sembrare il Duel di Spielberg un gioco da ragazzi. Sono arrivati Fallout 4 e Mad Max, due giochi open-world con ambientazioni simili che hanno provato a riportare in auge un genere che percorre una strada non troppo battuta dal videoludo. The Witcher 3 ha rivoluzionato il mondo dei giochi di ruolo open world e GTA V ha insegnato cosa significhi creare un mondo in continua evoluzione in cui i giocatori hanno piacere di tornare. In questo contesto, RAGE 2 sembra essere davvero una scommessa che Bethesda deve vincere a tutti i costi.

Il protagonista di RAGE 2 è molto diverso da quello del primo capitolo, che era un inviato senza nome dalle arche per il ripopolamento dell’umanità: stavolta il giocatore rivestirà i panni di un ranger, Walker, un individuo con una storia ben definita, una sua identità caratterizzata e una marcata individualità. Ovviamente la ripersonalizzazione del protagonista è solo uno dei molteplici cambiamenti che gli studi di sviluppo hanno introdotto nel mondo caotico di RAGE 2, che ora ha abbandonato quei toni da pseudo-horror per buttarsi sullo sparatutto più caciarone, tamarro e spettacolare. Una diretta prova  di quanto affermato sta nell’uso dei veicoli, gestito da Avalanche Studios: maturata l’esperienza con le auto da guerra di Mad Max e con i veicoli folli di Just Cause, gli sviluppatori svedesi sono pronti per il passo successivo, e lo dimostrano con un modello di guida che pare coreografico e spettacolare, poco realistico, e che fa un uso intensivo di colori sgargianti.

Una scommessa che Bethesda deve vincere a tutti i costi

Bethesda, da brava mamma, avrà possibilmente (o sicuramente) istruito i due studios alle influenze da gioco di ruolo che ultimamente tutti i titoli di qualunque genere stanno inevitabilmente subendo. Dagli onnipresenti alberi delle abilità alla personalizzazione di armi ed equipaggiamento; questi fattori, una volta mai scontati, sembrano essere parte integrante di ogni esperienza di gioco, persino negli sparatutto. RAGE 2 non farà eccezione, inserendo una vasta gamma di armi e veicoli da migliorare, senza dimenticare i poteri del nostro protagonista, che coinvolgeranno i misteriosi nanotriti e il sovraccarico, una skill che sovrapotenzierà il nostro arsenale. A video sembra tutto esaltante e interessante, con esplosioni multicolori, folli acrobazie e carneficine senza fine in un mondo che ha praticamente perso la sua umanità.

RAGE 2
In questa immagine manca solo il TIR di Furiosa.

Il problema, come sempre, è insito nello scontro tra hype e realtà dei fatti. Senza dubbio la collaborazione fra due studi colossali come Avalanche e id Software è qualcosa di abbastanza straordinario nel settore, ed è da tenere assolutamente d’occhio. Tuttavia l’industry non è nuova a problemi di comunicazione che possono influire negativamente sullo sviluppo di un gioco (vero, Mass Effect Andromeda?) e ancora una volta bisogna avvicinarsi con cautela anche al più appetibile degli studios-crossover, senza lasciarsi trascinare a fondo dall’esaltante musica (del caciarone Andrew W.K.) e dalla convincente regia del trailer di RAGE 2. Il titolo arriverà in un periodo ancora imprecisato del 2019, quindi c’è ancora  molto spazio per crescere e migliorare. Inutile sottolineare quanto la promessa di un utopico parco di divertimenti post-apocalittico fatto di pixel sia allettante e invitante, ma mantenerla potrebbe essere più complicato del previsto.

Il prossimo aggiornamento su RAGE 2 arriverà dalla conferenza E3 di Bethesda.


 

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