Los Angeles – Da quando Bethesda è entrata nel circolo delle conferenze dell’E3, in un modo o nell’altro si è sempre contraddistinta, rendendo felici i tantissimi fan in tutto il mondo. Quest’anno, come ammesso da Pete Hines proprio durante la conferenza, la “bravura” di Wallmart nel mantenere i segreti (ovvero rispettare un embargo), l’ha in qualche modo obbligata ad anticipare l’annuncio di uno dei suoi giochi di punta: RAGE 2. Ma chissà, probabilmente era comunque nei suoi piani, così come è stato per l’attesissimo Fallout 76 che, dopo teasing vari ed il primo trailer poche ore prima alla conferenza Xbox, si è finalmente rivelato nella sua natura. Tuttavia Bethesda è stata capace di tenere incollato il pubblico presente e quello da casa, con la propria line-up, e con più di qualche sorpresa.
Andiamo con ordine e, punto per punto, stiliamo questo pagellone sull’esperienza vissuta qui a Los Angeles.
Location: 6.5/10
Cara Bethesda, non che i free drink, gli snack, la musica, i comodissimi divani e tutto il resto non ci siano piaciuti, ma se pensiamo che lo scorso anno ci trovavamo a Bethesdaland, puoi capire che il confronto è davvero inopportuno. Non è bastato il graffito di RAGE 2, una statua del VaultBoy e qualche altra trovata legata ai due giochi di punta a rendere memorabile questa esperienza, a far entrare i partecipanti nell’atmosfera bethesdiana e dei suoi giochi. Un appunto anche sul palcoscenico, in posizione centrale che, almeno per chi assisteva dal vivo, impediva di vivere al meglio lo show, trovandosi spesso gli speaker (ma sopratutto lo special guest) di spalle. Il buffet a fine evento è sicuramente apprezzabile, ma dove sono finite tutte le attrazioni di Bethesdaland? Passo indietro.
Loot: 6/10
Una delle caratteristiche che ha contraddistinto ogni conferenza Bethesda, è stato il loot. Dalle statuine Funko limitate della prima edizione, fino alle spillette tematiche e ai tantissimi altri gadget recuperati lo scorso anno a Bethesdaland, i partecipanti sono sempre tornati a casa col sorriso sulle labbra da questo punto di vista. Quest’anno, allo stesso modo della location, il tutto è stato ridimensionato. Un powerbank in edizione limitata di diversi giochi (a noi è capitato quello di Quake), una maschera di Vault Boy e pochissimi altri gingilli, sono tutto ciò che si è riuscito a portare a casa chi era presente. Per carità, rispetto ad Xbox in cui la parola “loot” non è pervenuta, è sicuramente qualcosa, ma ecco, ci hai abituato male Bethesda. Magra consolazione.
Performance 8/10
C’è poco da fare, i ragazzi di Bethesda in un modo o nell’altro sanno tenere in piedi il palcoscenico. Un po’ li aiutano i giochi, capaci di parlare da soli, ma come nel caso di Skyrim Very Special Edition, l’ironia ha alleggerito più di qualche momento. Senza dubbio, dal nostro punto di vista la ciliegina sulla torta è stata l’esibizione live di Andrew W.K., che ha suonato il brano del trailer di annuncio di RAGE 2, “Ready to die“. Stupenda performance, se non fosse che noi ci trovavamo dal lato sbagliato e quindi non abbiamo potuto godercela appieno. Peccato anche che l’esibizione si sia fermata a quel brano e non sia proseguita alla fine dell’evento, come fu due anni fa con i Blink 182 e lo scorso anno con i The Chainsmokers. Un performance degna di Bethesda insomma, mai noiosa e ricca di momenti emozionanti. Performante.
Line up: 9/10
Non sappiamo da dove partire, perché nonostante le parentesi meno eccitanti, Bethesda ha presentato una numerosa line-up, come al solito invidiabile e composta da giochi di un certo calibro, alcuni dei quali in uscita quest’anno. RAGE 2 e Fallout 76 erano già stati annunciati, ma Bethesda ci ha aggiunto il carico pesante: DOOM Eternal, Starfield, The Elder Scrolls VI, così come The Elder Scrolls Blades e i vari DLC e contenuti per PREY, Wolfenstein, etc. Ognuno di noi avrà il suo preferito, ma così come lo stesso Pete Hines ha detto, stiamo parlando dei giochi con i punteggi medi della critica più alti in assoluto: quindi quantità, ma anche e sopratutto qualità. Adesso l’unico problema sarà attenderli, ma a quanto pare Bethesa sa anche tenerci impegnati con i suoi vari spin off. Prima della classe.
La Sorpresa: The Elder Scrolls VI
Era ormai da qualche anno che ci si aspettava, o meglio, si sperava in questo annuncio. E ieri, finalmente, è arrivato. Un brevissimo teaser, che purtroppo non lascia trapelare nulla, se non il fatto che Bethesda ci stia lavorando. Però l’emozione di vedere quel nome è stata allo stesso tempo una gioia ed una liberazione: tutti i fan della saga ora possono dormire più tranquilli, iniziando a fantasticare su come sarà il nuovo universo creato da Todd Howard e soci. Un sogno che diventa realtà.
Il pezzo da 90: RAGE 2
Sarà per la sua atmosfera, per il suo mondo post-apocalittico, per lo studio che c’è dietro o semplicemente perché quello che abbiamo visto sembra davvero esaltante. Fatto sta che RAGE 2 è il gioco che, almeno tra quelli di cui è stato mostrato qualcosa di concreto, ha più potenziale, secondo noi. Un vasto open-world che però non penalizza la sezione shooter, veicoli madmaxiani che non vediamo l’ora di guidare, ed in generale un comparto tecnico che è a dir poco esplosivo. Tra poco ci metteremo le mani sopra e sapremo dirvi se abbiamo ragione o meno, ma intanto è lui il “Best of Bethesda“. Ready to die.
Il grande assente: il single player di Fallout
I rumor attorno a Fallout 76 sono stati molteplici, si è parlato persino di un battle royale… Tuttavia dentro di noi, soprattutto dopo aver visto il trailer durante la conferenza Xbox, la possibilità di avere un nuovo Fallout si è fatta più concreta, almeno fino alla presentazione di Bethesda. “Fallout 76 sarà un gioco completamente online”. E va bene così, dato che l’idea di vagare in compagnia per il West Virginia ci affascina, ma dentro di noi un minimo di delusione è rimasta; per questo pensiamo che in questa conferenza sia forse lui l’unico assente, quello che ci saremmo aspettati di vedere, o meglio, che avremmo volutoe. Meglio soli che mal accompagnati.
Il voto generale: 8
Una conferenza piena di grandi giochi, che sicuramente avrà appassionato chi l’ha vissuta da casa. A chi però come noi è abituato a viverla di persona, è mancata l’abbondanza di loot e dei contenuti capaci di rendere unico l’evento. Magari si è trattato di una pausa ed il prossimo anno con The Elder Scrolls VI avremo un’ambientazione totalmente fantasy, ma a quanto pare una cosa non mancherà sicuramente: i giochi. Una line-up capace di accontentare qualsiasi videogiocatore, e capace di farci sognare per l’immediato futuro, ma anche quello più lontano. Bene ma non benissimo.
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