Tra gli appuntamenti dell’E3 2018 abbiamo avuto la possibilità di fare qualche domanda a Cédric Mimouni, ora Responsabile Xbox per l’Area Mediterranea, che comprende ovviamente anche il nostro Paese.
Dopo la conferenza di Xbox, che si è rivelata essere una delle più interessanti degli ultimi anni, ci sono comunque alcuni punti da approfondire.
Gli abbiamo chiesto quale sia il suo obiettivo e qualche parere sulle strategie di Xbox, focalizzate verso un futuro sempre più unito e variegato per i giocatori.
GameSoul: Innanzitutto complimenti per la tua nuova carica. Come cambierà Xbox Italia sotto la tua gestione?
Cédric: “Grazie! Quello che vogliamo portare in Xbox è una sempre maggiore prossimità col fan. Questa è una delle cose che vorremmo poter aumentare in modo significativo.
Sono attività che permettono di animare la nostra community e di trovare un punto di incontro, dei momenti in cui possiamo avere uno scambio costante sulle nostre novità. Questa è un po’ la priorità che mi sono dato, riavvicinarsi alla nostra community e fare delle attività per loro. Il fan deve essere al centro.“
Avere a disposizione la Microsoft House sicuramente aiuta.
“Questo è un elemento fondamentale. Stiamo lavorando su format che non abbiamo ancora definito. Abbiamo diverse opzioni, ma la Microsoft Houe è un punto centrale in tutti gli scenari che stiamo valutando. Quando avremo piani più definiti li condivideremo.
La logica che utilizzeremo è sempre e comunque quella del fan in primis.”
Si può dire che questa sia anche la tua aspirazione, una missione che ti sei prefissato.
“Secondo me abbiamo un grande vantaggio in Xbox. I prodotti sono innovativi, stiamo investendo in contenuti, abbiamo servizi che permettono di nutrire, alimentare e radunare la community. Sono convinto di questo e quindi vedremo attività in questa direzione.”
Parlando di medio e lungo periodo, cosa si può fare per Xbox in Italia?
“Al di là dell’Italia, quello che sta facendo Xbox a livello globale è fondamentale. Se guardi gli ultimi 3 anni, Xbox ha puntato su innovazione, contenuto e tecnologia. Questo si è concretizzato con la retrocompatibilità, molto richiesta dai fan.
Abbiamo lanciato due modelli negli ultimi tre anni, Xbox One S e Xbox One X. La seconda è la console più potente che abbiamo sul mercato, quindi è innovazione tecnologica in quel senso. Il terzo elemento è portare nuovi format di consumo come Xbox Game Pass, che permette di accedere a tutta la libreria con 9,99 € al mese, incluse le esclusive.
Innovazione a livello globale da portare a livello locale. L’Italia non ha comportamenti diversi rispetto all’estero. Abbiamo una visione comune su questi punti.”
Passiamo direttamente a Xbox Game Pass, il servizio del futuro. Dobbiamo aspettarci che tutte le esclusive escano al lancio su Xbox Game Pass?
“Tutte le nostre esclusive saranno disponibili con Xbox Game Pass il giorno del lancio. Xbox Game Pass è il futuro? No, è anche il futuro. […] Quello che stiamo vedendo in questi mesi è che non c’è cannibalizzazione sulle vendite di un gioco.
Anzi, le persone arrivano addirittura a giocare di più su quel determinato gioco. Faccio un esempio: un utente che non aveva previsto di comprarsi Sea of Thieves prende Xbox Game Pass e ci può giocare quanto vuole. Questo è un enorme vantaggio perché alla fine scopre giochi, può giocare ad altri, fa quello che vuole.
Aumenti così la base di utenti e quella di giocatori. Chi vuole la versione retail la avrà, senza dubbio. Però è un’alternativa che viene chiesta dai fan. Oggi il mondo è anche questo.”
I giocatori volevano meno hardware e più giochi. L’anno scorso c’è stata Xbox One X, quindi era normale parlare di console. Quest’anno invece ci sono stati tanti giochi. Però, a livello di vere esclusive per Xbox One e Windows 10, si può fare ancora qualcosa di più?
“Certo! Chiaramente, non lo dico io e lo ha detto anche Phil Spencer, l’ecosistema first party ha la priorità. Questo si è caratterizzato negli ultimi tre anni, dove abbiamo avuto parecchie esclusività. Però dobbiamo andare ancora più in là. L’investimento è visibile.
Ci sono cinque nuovi studi, di cui uno basato qua a Santa Monica. Abbiamo raddoppiato la forza produttiva in azienda, quindi dobbiamo aspettarci più contenuti first party. È la direzione molto chiara che volgiamo dare. Molti contenuti esclusivi, anche tramite Xbox Game Pass.”
Ho notato Xbox Adaptive Controller, il controller per persone disabili, durante lo showcase. Quanto è importante includere le persone che non hanno la possibilità di giocare come un normodotato?
“Fondamentale. Indipendente dal gaming, questo è un impegno che dobbiamo avere tutti in generale. Nei campi di espressione creativa e nei campi di divertimento non si possono escludere persone in base a disabilità, deficit, etc.. Di questo ne sono ampiamente convinto.
Nel nostro mondo dobbiamo abbracciare e accogliere tutto. Per questo in Xbox è stata una priorità. Non puoi lasciare indietro un gamer perché ha una disabilità. Andare a sviluppare delle tecnologie assieme a persone portatrici di handicap è un messaggio molto forte. Il gaming è per tutti.
Indipendentemente dalle tue capacità fisiche devi poter giocare. Io sono molto fiero di questo, perché penso che sia un messaggio oltre il gaming.”
Questo va di pari passo con quello che ha detto Phil Spencer durante la conferenza. Il gaming è comunità e unisce le persone. Il messaggio però dovrebbe essere rivolto più verso scettici, critici e classi politiche che parlano senza sapere, non trovi?
“Io non voglio andare nella politica, non è un campo che mi compete. Vedo solo l’umanità. La comunità del gamer deve poter giocare e ritrovarsi felice, quindi il messaggio è forte, ma fondamentale.”
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