In principio ci fu PlayerUnknown’s Battlegrounds, primo tra i battle royale a conquistare quasi all’unanimità i favori di pubblico e critica, autentico canovaccio, poi ripreso, riadattato ed opportunamente remixato, di un genere che da lì a poco si sarebbe consolidato, innalzandosi a nuovo trend del momento tanto su Twitch, quanto nei business plan di publisher e sviluppatori.
Il resto lo conosciamo bene, un proseguo che assume le fattezze del successo interplanetario di Fortnite, dell’inaspettata rincorsa di Call of Duty, del recente esordio del bellissimo Apex Legends, sino all’imprevedibile Tetris 99, disponibile a titolo gratuito sull’e-Shop di Nintendo da qualche giorno e all’imminente avvento della modalità battle royale in Battlefield V.
La battle royale-mania, insomma, è al suo zenit e siamo certi che nei prossimi mesi anche altri produttori e creativi dell’industria vorranno saltare su questo treno in corsa che, al momento, non sembra conoscere soste o rallentamenti.
Giocando con la fantasia, naturalmente non lesinando sull’ironia, abbiamo voluto immaginare (e suggerire) cinque giochi, cinque battle royale, appartenenti ad altrettante rinomate saghe, che tutto sommato non ci dispiacerebbe troppo giocare in un prossimo futuro.
Credits:
Immagini a cura di Roberto “Puyo” Perre
Video a cura di Carlo Maria Baranzini
Halo Infinite Battle Royale
Prima di sbottare infastiditi, esternando il proprio disgusto e disappunto, fermatevi e pensateci un attimo. La saga che ha saputo carpire come nessun’altra l’essenza del multiplayer competitivo in salsa console, lo sci-fi per antonomasia, l’universo immaginifico immenso e sfaccettato, il gameplay che ha sempre fatto delle battaglie su larga scala un simbolo distintivo. Halo è un battle royale già fatto e finito. Armi, mezzi con cui spostarsi, gadget da sfruttare a proprio vantaggio, persino ambientazioni da sogno: non manca proprio niente e chissà che già il prossimo Halo Infinite non possa davvero realizzare questo piccolo sogno.
Resident Evil: Umbrella’s Battle Royale
La modalità Blackout di Call of Duty: Black Ops IIII ha stuzzicato il nostro palato da inguaribili appassionati di apocalissi zombie. Come sarebbe un Resident Evil in modalità battle royale? Telecamera sopra la spalla come nel recente remake del secondo capitolo, ambientazioni labirintiche e claustrofobiche, magari qualche chiave da reperire in giro per ottenere prezioso loot, una marea di zombie a rendere la situazione ancora più complessa, condizione ideale, magari, per incentivare momentanee ed traballanti alleanze. A noi un concept del genere intriga e non poco.
Just Cause for Battle Roayle
L’adrenalinica, esplosiva e caotica saga di Avalanche Studios ha già tutto ciò che serve per ambire ad essere uno dei battle royale più spettacolari disponibili sul mercato. Rampini, paracaduti, armi di tutte le forme, esplosivi e mezzi di ogni genere con cui spostarsi in una mappa possibilmente gigantesca e sconfinata. A cotanta magnificenza, ci sentiremmo solo di aggiungere una cosa: una generosissima barra di salute, così da garantire a qualsiasi partecipante di beccarsi almeno un paio di colpi di bazooka prima di terminare la propria, esaltante, partita.
Dark Souls Battle Royale
Con Dark Souls le cose potrebbero farsi davvero interessanti. Se il PvP, testato nei capitoli regolari della serie, ha dimostrato come e quanto il gameplay architettato da From Software si declini alla grande al multiplayer competitivo, una mappa che costringa, progressivamente, i partecipanti al battle royale ad attraversare ambientazioni piene di trappole, convergendo verso un’arena in cui decidere se collaborare con gli altri sopravvissuti all’abbattimento di un gigantesco boss, o lottare sin dall’inizio all’ultimo sangue per assicurarsi la ricca ricompensa, messa in palio dalla sconfitta della suddetta mostruosità, potrebbe essere una feature assolutamente interessante da testare in prima persona.
Metal Gear Solid: Sons of Battle Royale
Concludiamo questo excursus mettendo il classico dito nella piaga. Già orfani di Kojima, ulteriormente offesi da un Survive che, per quanto non sia stato certo un pessimo gioco, di sicuro aveva molto poco di Metal Gear, i fan della saga di Konami potrebbero trovare quasi offensivo una versione battle royale dell’apprezzatissimo gioco stealth. Eppure, se Metal Gear Solid V: The Phantom Pain ci ha insegnato qualcosa, è che il brand funziona alla grande in ampi spazi, con una miriade di strategie e tattiche diverse a propria disposizione per abbattere i nemici e farsi strada verso il proprio obiettivo finale. Online, ne siamo certi, prevarrebbe un approccio diretto e sfrontato alla situazione, in barba a qualsiasi ambizione a mimetizzarsi nell’ambiente, ma siamo sicuri che i giocatori più esperti farebbero di tutto per diventare invisibili, in attesa del momento migliore per rilevarsi.
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