Speciale 15 Gen 2025

5 brand cinematografici di cui gradiremmo un rilancio in salsa videoludica – Speciale

Dalla pellicola ai mondi digitali

Indiana Jones e l’Antico Cerchio, che potete acquistare da GameStop a questo link, ha dimostrato, ancora una volta che le trasposizioni videoludiche di brand cinematografici hanno un ottimo potenziale. I tempi degli scialbi, spesso terribili e deludenti tie-in dei blockbuster hollywoodiani è fortunatamente terminato da tempo. Quelli che una volta erano svogliatissime riproduzioni in salsa videoludica di scene già viste in sala, spesso riciclando soluzioni di gameplay apprezzate altrove e riproposte senza alcuna ispirazione, oggi nella maggior parte dei casi sono produzioni realizzate con tutti i crismi, che esplorano situazioni, personaggi, ambientazioni inedite. Non sono più tie-in, quanto al massimo spin-off, se non proprio episodi canonici inseriti nella cronologia della saga di riferimento.

Come testimoniato dalla recente avventura dell’archeologo più famoso al mondo, i videogiochi possono persino avere il potere di ridare lustro a brand che hanno perso smalto nel corso del tempo. La loro atemporalità, la digitalizzazione dei volti, la possibilità di dare una nuova chiave di lettura, improntate all’interazione, a stilemi tanto apprezzati e arcinoti, sono tutte caratteristiche che i videogiochi possono sfruttare per superare addirittura il cinema, per consegnare nelle mani degli utenti prodotti freschi e innovativi, per quanto rispettosi dei canoni estetici e stilistici del marchio a cui si rifanno. In altri termini: tanto ci avevano delusi Il Regno del Teschio di Cristallo e Il Quadrante del Destino, tanto l’Antico Cerchio ci ha fatto tornare voglia di vedere più spesso il modello poligonale di Harrison Ford protagonista di nuove avventure di Indiana Jones.

Proseguendo sullo stesso sentiero tracciato da MachineGames, vale la pena lavorare d’immaginazione, di pescare a piene mani dall’illustre storia del cinema per recuperare qualche brand giunto ad un punto morto, o dimenticati da tempo, che potrebbe beneficiare immensamente di un ritorno o di un rilancio in formato digitale.



Uno dei punti più alti mai toccati dai così detti heist movie, un caposaldo della cinematografia più o meno recente, nonché un film con un cast semplicemente stellare. Ocean’s Eleven, all’epoca del suo debutto, seppe mescolare magistralmente azione e ironia, battute taglienti a continui colpi di scena. Un mix che seppe incollare allo schermo milioni e milioni di spettatori, gli stessi che mal digerirono il sequel, ma che riassaporarono l’entusiasmo della prima volta con l’altrettanto ottimo Ocean’s Thirteen, all’esordio nell’ormai lontanissimo 2007.

Un ritorno del brand, insomma, sarebbe cosa graditissima, magari con un titolo che potrebbe proporsi come un gustoso remix di Payday, con il suo necessario lavoro di squadra, il tutto sorretto da una modalità storia degna di questo nome ed un cast digitale che possa riproporre i principali volti della saga. Certo, in multiplayer sarebbe difficile bilanciare i vari ruoli del team durante il colpo, ma si potrebbe anche optare per un’avventura in singolo, con continui switch tra un personaggio e l’altro.



Dopo un grande avvio, con l’indimenticabile film del 1997 condotto dal duo Will Smith e Tommy Lee Jones, la saga di quelli che si divertono a “sparaflashare” la gente ha imboccato un lento e triste declino, culminato con International del 2019, un flop di critica e pubblico che, almeno per il momento, ha decretato la fine del brand.

Videogame ispirati alla saga, nel corso degli anni, non sono mai mancati a dire il vero. Qualcosa sulla prima PlayStation e sui vari Game Boy si è potuto vedere nel corso degli anni. Ma si trattava, per l’appunto, di scialbi tie-in, il cui focus delle varie produzioni era semplicemente quello di riprodurre in chiave digitale i protagonisti e gli alieni visti nei film. Titoli indimenticabili, e realizzate con tutti i crismi del caso, non se ne sono mai visti, insomma. Perché quindi non tentare un colpo di coda, magari digitalizzando i giovani volti di Smith e Tommy Lee per dare vita ad un action in terza persona che possa in qualche modo riavvolgere le lancette del tempo e proporci un altro salvataggio del mondo, firmato dall’indimenticato duo?



Lo sappiamo. Il pensiero è volato immediatamente al bellissimo Escape from Butcher Bay, indimenticato videogioco che sulla prima Xbox dimostrò tutte le potenzialità grafiche della prima console di Microsoft.

La saga cinematografica è iniziata con Pitch Black, nel lontano 2000, un horror sci-fi che, prodotto con letteralmente due lire, impressionò gli amanti del genere. Il ben più ambizioso The Chronicles of Riddick, del 2004, purtroppo, andò invece incontro ad un insuccesso di dimensioni colossali, che finì per investire anche Riddick, terza pellicola del brand del 2013.

Quello che i meno attenti sanno, è che l’eroe interpretato da Vin Diesel è pronto a tornare al cinema. Furya è in lavorazione già da un paio d’anni e seppur privo di una data di release, vedrà nuovamente impegnato l’attore americano nei panni dell’affascinante personaggio. Perché non approfittare del ritorno del marchio, per dare a Escape from Butcher Bay e Assault on Dark Athena un degno sequel?



Chi si ricorda di Mission: Impossibile, gioco solo vagamente ispirato all’omonimo film con Tom Cruise del 1996? Pubblicato inizialmente su Nintendo 64, il titolo era un gustosissimo punto d’incontro tra azione e continui enigmi da risolvere, tra fasi di shooting e complessi appostamenti, tra il saggio utilizzo di particolari gadget e l’imperativo di scoprire come superare complessi sistemi di sorveglianza.

Ora che la saga cinematografica si appresta alla sua inevitabile conclusione, con The Final Reckoning atteso nelle sale cinematografiche nel corso di quest’anno, potrebbe essere il momento più propizio per iniziare a realizzare un gioco che possa in qualche modo rendere eterno il brand, e magari l’Ethan Hunt interpretato da Tom Cruise. Del resto, basterebbe tradurre in chiave videoludica la formula di una qualsiasi pellicola del brand, per avere ottimi ingredienti con cui creare videogame estremamente divertenti, coinvolgenti e dannatamente adrenalinici.



Tutti conserviamo un ricordo speciale de La Storia Infinita, pellicola del 1984 che ha segnato le infanzie di diverse generazioni di bambini. Tanto quel film ha scavato nell’immaginario di chiunque l’abbia visto, tanto i due sequel, del 1990 e 1994, hanno lasciato brutti ricordi per quanto terribili sotto ogni profilo possibile.

Tuttavia, la lore del romanzo a cui si rifaceva la pellicola originale è talmente tanto fervida e generosa di suggestioni che sarebbe terreno estremamente fertile per un RPG votato all’esplorazione. Vedere con i propri occhi il regno di Fantàsia, cavalcare in prima persona Falkor, opporsi coraggiosamente al Nulla restituirebbe senza alcun dubbio brividi a fior di pelle a chiunque è cresciuto leggendo il romanzo o guardando a ripetizione il VHS del film. Inoltre, chissà, potrebbe anche essere un buono stimolo per realizzarne un remake cinematografico degno dell’illustre capostipite.

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