News 05 Ago 2019

5 cose da sapere sul SEGA Mega Drive Mini

L’ennesima mini-console? Hanno ancora senso? Tra chi le ama e chi le odia, sin da quando Nintendo ha fatto scattare la mania col NES Mini, sono in tanti a comprarle a scatola chiusa, e altri ancora a odiarle a prescindere. È innegabile però, che al di là di come la si pensi, prodotti del genere sono ottimi per far conoscere a una nuova generazione (due, in qualche caso) console che sono state fondamentali per la crescita e lo sviluppo del videogioco.

Il prezzo non è sempre accessibile, e in quei casi, quando il prodotto non è all’altezza, le critiche sono sacrosante. Con SEGA Mega Drive Mini, però, la sensazione è che tutto sia al posto giusto, anche la line-up dei giochi inclusi, che pesca un capitolo (due o più in qualche raro caso) dalle serie più importanti, tenendo conto sia di licenze e burocrazia, ma anche della necessità di dover offrire una gamma di generi e pietre miliari quanto più completa possibile.

Lo abbiamo provato con mano in occasione di un evento organizzato da Koch Media presso il BUG Arcade Bar di Milano, e ve lo raccontiamo spiegandovi, al contempo, 5 cose davvero importanti da sapere.

1. Quando esce e quanto costa?

È stato rinviato di recente al 4 ottobre (per questioni logistiche – e solo in Europa e Medio Oriente). Ma in realtà sarebbe dovuto uscire lo scorso anno: venne infatti annunciato nell’aprile del 2018, con uscita in autunno dello stesso anno, per celebrare i 30 anni dall’uscita in Giappone. Ma i fan non erano contenti di un certo dettaglio: SEGA affidò la produzione a un’azienda di Taiwan, AtGames, che già aveva creato delle riproduzioni delle console SEGA, ma assolutamente da dimenticare. Ha recepito i feedback dei fan e l’ha fatta realizzare da zero. E i risultati si vedono: dalla nostra prova è apparsa davvero curata, ben fatta, con una bella line-up di titoli. E i 79,98 € richiesti (la trovate anche da GameStop), soprattutto se paragonati alla fascia di prezzo di altre console concorrenti, ci sembrano ampiamente giustificati.


2. Ha 42 giochi, ma in realtà ne sono qualcuno in più…

La lista ufficiale è già stata comunicata da SEGA (la trovate qui): sono 42 tra capolavori del passato, qualche riempitivo, ma anche una chicca mai apparsa sui Mega Drive occidentali (Monster World IV). Una cosa che forse non sapete, però, è che di alcuni titoli sono incluse anche le versioni americane e giapponesi. Ma per accedervi bisogna cambiare la lingua: impostando il giapponese in particolare noterete, in primis, un menù completamente diverso, ma anche il nome originale di alcuni titoli e serie. Castlevania diventa Vampire Killer, Shinobi III torna ad essere The Super Shinobi II, mentre per giocare al vero e proprio Contra dovrete dire addio a Probotector e ai suoi robot (nell’edizione nostrana non c’erano protagonisti in carne e ossa e anche il nome era cambiato). Così da offrire la scelta ai fan più sfegatati della versione migliore in assoluto.


3. Il pacchetto venduto in Occidente include 2 controller in versione europea, quelli con 3 tasti. Ma…

verranno venduti separatamente anche quelli giapponesi, a 6 tasti. Una scelta che è giustificata dalla grande attenzione riposta da SEGA, che ha riprodotto fedelmente i controller (sono indistinguibili dagli originali – ma ovviamente questi si collegano alle 2 porte USB frontali) e che ha incluso la stessa versione disponibile all’epoca del Mega Drive originale. La line-up resta comunque giocabile senza problemi, ma con qualche gioco, pensato per i 6 tasti (come Street Fighter II: Special Champion Edition), c’è forse qualche scomodità di troppo (bisogna infatti premere il tasto Start per passare dai calci ai pugni, non proprio il massimo). A fine estate, prima dell’arrivo della mini-console, verranno immessi sul mercato due controller a 6 tasti (uno di colore nero, l’altro blu trasparente), compatibili ovviamente sia con il SEGA Mega Drive Mini, ma anche con PC, Mac e anche Switch.


4. È praticamente identico all’originale, solo più piccolo

È grande poco più della metà del vecchio Mega Drive (il 55%, per la precisione). L’aspetto è praticamente identico, ci sono anche la rotella del volume, inutile ma comunque regolabile, e persino lo sportellino per le cartucce. Purtroppo non potrete inserire le originali: i giochi che è possibile avviare sono solo i 42 già pre-caricati. Ma sono un bel po’ e niente male, quindi non c’è troppo di cui lamentarsi. Da apprezzare invece l’estrema fedeltà che SEGA ha voluto mantenere, anche nel più infimo dei dettagli. (La foto in basso è della versione Giapponese. ndr)


5. Sì, potete salvare quando vi pare anche qui, tranquilli

Ogni gioco offre 4 slot di salvataggio, così da aggirare i terribili save system originali. Perché diciamolo, i giochi di un tempo sono belli, ma anche tostissimi, quindi un aiuto del genere non guasta. Ma ci sono anche altri piccoli extra, comunque apprezzatissimi: si può scegliere il rapporto dell’immagine (16:9 o 4:3 – bande nere incluse, ovviamente), se attivare o meno il filtro CRT (per i nostalgici), si può cambiare lo sfondo del menù e anche la modalità di visualizzazione del catalogo (o frontalmente, con le copertine a vista, o lateralmente, sfogliando le etichette come se fosse la vostra mensola in legno e ossa). E la ciliegina sulla torta è che ogni gioco include delle utili informazioni, come la trama o l’anno di pubblicazione, anche in italiano. Così da istruire le nuove generazioni, o permettere ai fan di vecchia data di ripassare pagine fondamentali del gaming. Il che è un valore aggiunto niente male.


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