Che per gli americani le armi siano una cosa importante lo sappiamo tutti, ma ce ne si rende conto solo in occasioni particolari come la presentazione di Sniper Ghost Warrior 3. Gli sviluppatori (polacchi) presentano alla stampa il loro nuovo open-world militare, snocciolando dati e caratteristiche che fanno di questo simulatore un titolo da tenere seriamente sott’occhio. La cura riposta nei dettagli è maniacale e l’americano medio nascosto nei meandri dei ragazzi della stampa presenti impazzisce. E, forse, fa bene.
Come già specificato Sniper Ghost Warrior 3 è un open-world, con tutte le difficoltà in fase di sviluppo e i pregi in termini di gameplay che questo comporta: la resa grafica per il momento sembra ottima grazie all’uso del CryEngine, anche se la release nel 2016 inoltrato è comprensibile vedendo alcuni problemi di frame rate. Si tratta, per il momento, di fattori che si possono tranquillamente trascurare, soprattutto a fronte di un titolo con un gameplay così ricco e vario. La demo che ci è stata mostrata (giocata di fronte a noi, da uno dei ragazzi di CI Games) era strutturata in maniera tale da mettere in luce le caratteristiche di Sniper Ghost Warrior 3.
In uno scenario di guerra civile negli Stati Uniti scaturita durante un conflitto tra gli USA e la Russia, il nostro cecchino si risveglia in una radura e per raggiungere il suo obiettivo mostra le sue abilità di parkour: potrete infatti agilmente arrampicarvi, saltare e raggiungere alture in maniera del tutto simile a quanto visto negli ultimi episodi di Far Cry. Sempre con lo sparatutto free-roaming di Ubisoft, Sniper Ghost Warrior 3 condivide la presenza di alcune stazioni sicure che funzionano anche come punti per il viaggio veloce. Immancabili poi in un titolo con questa struttura il ciclo giorno-notte e le condizioni meteorologiche variabili, entrambi elementi che andranno ad influire sul gameplay nel momento in cui dovrete far quello che un cecchino è chiamato a fare: uccidere silenziosamente. C’è un apprezzabile equilibrio tra quel che si può fare e le minacce da affrontare: l’ambiente circostante è estremamente ostile tra forze nemiche, fazioni di civili con cui avere a che fare, mine anti-uomo e molto altro, ma per fortuna avremo dalla nostra parte abilità e gadget vari. Ad esempio potremo indagare su tracce e indizi premendo un tasto ed entrando così in un modalità investigativa che ricorda moltissimo quanto visto di recente in The Witcher 3: Wild Hunt (sia in termini di gameplay che visivamente, come potete vedere nell’immagine in calce). Fondamentale sarà inoltre l’uso del drone, attraverso il quale potremo esplorare quasi silenziosamente (tenendo a mente che anche questo gadget può essere individuato e può allarmare i nemici) tutti i territori ostili, entrando persino negli edifici per conoscere la posizione di ogni singolo soldato, posizione che poi verrà visualizzata da qual momento in poi sulla mappa.
Sempre col drone potremo anche ascoltare le conversazioni e scoprire così la collocazione dei nostri obiettivi: il livello di realismo si spinge verso lidi interessanti, proponendo routine credibili per tutti i personaggi che ci obbligheranno a cercare il nostro target in zone ogni volta diverse a seconda dell’ora del giorno. Il drone infine ci permetterà di essere anche dei provetti Aiden Pearce di Watch Dogs: potremo infatti hackerare le reti ed accedere così a tutte le camere di sorveglianza collegate alla centralina.
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