News 27 Ago 2015

Resident Evil Revelations 2 (PS Vita) – Recensione

Dovessimo parlare di Resident Evil, difficilmente ci basterebbe una giornata per raccontare la storia, l’innovazione, l’ascesa e la caduta di uno dei pionieri assoluti del genere horror. Nato originariamente come survival e, in occasione del quarto capitolo, trasformato in un ottimo TPS dal costante retrogusto sanguinolento, il figlio prediletto di casa Capcom si è avventurato in un terreno molto burrascoso, cercando iterazione dopo iterazione di reinventarsi nelle meccaniche senza però tradire il feeling originale della saga. Il risultato, purtroppo, lo conosciamo tutti: un Resident Evil 5 al di sotto delle aspettative e un sesto capitolo su cui, davvero, è meglio stendere un velo pietoso. E questo limitandoci alla sola serie principale.


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Paradossalmente, infatti, è proprio dalle serie laterali che i recenti Resident Evil hanno raggiunto i risultati migliori. Basti pensare a RE: Revelations, apparso originariamente su 3DS e poi portato sulle principali console della passata generazione. Uno shooter in terza persona, ok, ma privo di introduzioni aberranti (ancora una volta, ripensate a RE6) e capace di ricreare quell’atmosfera pesante e opprimente delle radici del franchise: un mix bilanciato e complessivamente riuscito, capace di soddisfare chi non ha vissuto in prima persona i fasti del survival horror e chi, al contrario, li rimpiange ancora ad anni di distanza. Lo stesso discorso si applica anche a Revelations 2, sequel di questo interessante spin off episodico apparso mesi or sono nelle console di nuova generazione – e, un po’ a tradimento, non sulla portatile Nintendo: un buon mix dei due generi, sempre in chiave horror, che ha saputo convincere pubblico e stampa sotto svariati aspetti, dalla narrazione al gameplay nudo e crudo. A distanza di mesi, Sony e Capcom hanno lavorato fianco a fianco per portare Revelations 2 sulla console più bistrattata di questa generazione, PlayStation Vita. Un’idea tutto tranne che folle (considerando i fortunati albori handheld di Revelations), con la quale il colosso nipponico sembra voler donare un piccolo momento di gloria ad una portatile il cui destino pare già segnato. Ma con una versione next gen già disponibile sul mercato, più che lecito domandarsi se una versione “light” per Vita fosse davvero necessaria.

Al netto di tutto quanto, bisogna riconoscere il duro lavoro svolto dai ragazzi di Frima Studio: riuscire a trasferireResident Evil: Revelations 2 nella sua interezza in un dispositivo portatile come PS Vita non è certo una sfida di poco conto. Rispetto alle controparti da salotto non manca infatti nulla: e tutti i contenuti (inclusi quelli aggiuntivi) disponibili su PS4/PS3 o Xbox One/360 sono lì al proprio posto, davvero a portata di mano. Diciamo dunque che, in mancanza dei sistemi maggiori, quella su PS Vita potrebbe essere un’alternativa davvero di tutto rispetto. Non fosse che, vuoi per una serie di difetti tutto tranne che trascurabili, lo scenario finale non è propriamente roseo. Difetti che, manco a farlo apposta, si palesano ancor prima di iniziare il gioco effettivo. Che i tempi di caricamento di alcuni titoli PS Vita non siano fulminei è un dato di fatto, ma questo Revelations 2 infrange ogni record preesistente. Stiamo parlando di attese che sfiorano (e in alcune circostanze riescono addirittura a sforare) il minuto per il caricamento di una prima cutscene, terminata la quale sarà necessario attenderne un secondo prima di entrare nel vivo dell’azione. Per carità, non stiamo parlando di un titolo progettato originariamente per un sistema d’intrattenimento portatile come la piccolina di Sony: ma qui, a ben vedere, si sta esagerando. E le lunghe pause si pagano in un drastico calo del divertimento e del coinvolgimento.

Terminato questo primo eterno caricamento sarà finalmente possibile avventurarsi nei quattro capitoli (più i due aggiuntivi) di cui si compone l’avventura – per maggiori dettagli sulla trama, vi rimandiamo alle nostre recensioni. Il control schema funziona complessivamente bene su Vita, e integra in modo astuto le funzionalità touch della console. Sarà possibile usare le tradizionali erbe verdi, accucciarsi, cambiare arma o accendere la torcia semplicemente effettuando un tap sullo schermo anteriore, in corrispondenza dei quattro angoli: un po’ macchinoso all’inizio, velocissimo e pratico una volta presa la giusta confidenza. E trattandosi di azioni tutto sommato rapide (ad esclusione dell’utilizzo dell’erba curativa, che richiede un tap prolungato per circa 6/8 secondi), nel caso di minacce improvvise il rischio di trovarsi “con le dita fuori posto” è relativamente basso.

Tolta l’interfaccia touch della gestione dei comandi, non ci sono differenze sostanziali in questa migrazione portatile. Revelations 2 si basa su una concezione survival pseudo-cooperativa, dove il nostro alter ego si muove quasi costantemente in compagnia di un alleato (ad esclusione di brevi sequenze dove, ad esempio, uno dei due è impossibilitato a muoversi). L’intelligenza artificiale del nostro partner, duole dirlo, non è delle migliori: fortunatamente potremo impartire loro una serie di comandi (qualcosa del tipo “seguimi” o “aspetta qui”), in maniera da arginare comportamenti della CPU potenzialmente disastrosi. La presenza di un nutrito numero dipuzzle ambientali, oltre a spremere leggermente le nostre meningi, richiederà con una certa frequenza di saltare da un personaggio all’altro con la pressione del tasto triangolo: nel primo capitolo, ad esempio, Moira può intrufolarsi in luoghi più stretti (dove Claire non riuscirebbe a passare), o sfruttare la propria torcia per evidenziare oggetti nascosti o item necessari a proseguire (leggasi chiavi o schede elettroniche). Purtroppo, è il caso di dirlo,non è previsto un coop online per due giocatori: ed è un peccato, vista la vocazione “multi” della console.

La campagna principale offre una durata variabile dalle otto alle undici ore, a seconda del livello di difficoltà prescelto (già a Normale, la sfida offerta è comunque più che ragionevole) e dalla maniacalità del giocatore nel raccogliere collezionabili o qualsivoglia tipo di informazione. Come tutti saprete, l’intramontabile Claire non è l’unico personaggio che torna a farsi viva dagli albori della serie. Accogliamo con un bell’applauso Barry Burton, una delle figure più celebri della squadra S.T.A.R.S. introdotto anni or sono in compagnia di Chris, Jill e Weskerquando la Umbrella Corporation ancora non se la filava nessuno – nel caso ve lo steste chiedendo sì, Barrypoteva morire nel primo episodio in seguito a scelte sventurate del giocatore, ma la storia ufficiale prevede che sia sopravvissuto agli orrori delle montagne Arklay. I giocatori più attempati difficilmente tratterranno una lacrimuccia nel rivedere il barbuto tuttofare del gruppo, stavolta addirittura come personaggio giocabile. Non fosse che, sarà la nostalgia, Barry ce lo ricordavamo diverso… molto diverso. Quantomeno non così “bruttino” come in questa versione tascabile.

Al di là delle facili battute, l’impianto grafico del titolo è la seconda nota dolente della giornata. Non cheRevelations 2, in quanto a grafica, facesse gridare al proverbiale miracolo su console next-gen: diciamo che se la cavava egregiamente, aveva il proprio stile. Lo stesso complimento non può essere applicato alla versione Vita, indiscutibilmente più grezza e meno dettagliata. Il che non dovrebbe certo stupire, trattandosi di un porting “al contrario” (da un sistema potente ad uno meno roboante): eppure le situazioni in cui le mancanze tecniche saltano prepotentemente agli occhi sono numerose. Alcune, a ben vedere, danno quasi fastidio: scenari estremamente poveri con un dettaglio che sfiora una sufficienza risicatissima, modelli degli zombi (e dei nemici in genere) in cui i poligoni vengono lesinati, animazioni legnose e innaturali. Potremmo anche chiudere un occhio sull’aspetto estetico, ma alcuni passaggi sono così dozzinali che finiscono per rovinare ogni forma di tensione o ansia fosse prevista nel disegno originale. Anche perché, è il caso di dirlo, vi imbatterete in animazioni più terrificanti degli stessi zombie nemici.

Fortunatamente, la presenza della modalità Raid risolleva almeno in parte la situazione. In modo del tutto analogo a quanto proposto dalle gloriose modalità Mercenari delle precedenti declinazioni del franchise, Raid offre una discreta quantità di missioni veloci, a colpo secco, che si adattano perfettamente alla filosofia “on the go” di Vita. E, francamente, proprio queste missioni rappresentano l’unico valore aggiunto effettivo introdotto da questo porting, forti di una modalità cooperativa online divertente ed immersiva. Ancora una volta, lo ripetiamo, l’assenza di una coop online sullo storymode principale pesa parecchio – visti i risultati comunque significativi raggiunti dal Raid: evidentemente lo sviluppatore era di opinione differente. Ecco perché, a ben vedere, viene più che naturale chiedersi per quale motivo questo Resident Evil: Revelations 2 non sia stato introdotto nel PSNcome titolo cross buy, disponibile come download gratuito ai possessori delle varianti per PS4 o PS3. Non che il titolo non valga affatto l’esborso richiesto: ma i 29.90€ richiesti per avventurarsi in questo secondo spin off del terrore, alla luce dei problemi descritti sinora, non sono certo noccioline. Specie per chi ha già dato fiducia a Revelations nella versione “domestica”.

In Conclusione …

Diciamocelo chiaramente, giocare a Resident Evil: Revelations 2 su una console portatile ha il proprio fascino. Un po’ come successo col primo Revelations su 3DS (la migliore tra le versioni disponibili, almeno per chi vi scrive), se affrontato con lo spirito giusto dal giocatore e, parimenti, progettato con una serie di accortezze aggiuntive, l’excursus zombesco per antonomasia può riservare sorprese piacevoli anche sulla diagonale ridotta di un handheld. Nel caso specifico, Revelations 2 non puntava certo a rivoluzionare il brand con le versioni maggiori, ma riusciva tuttavia a regalare una dozzina di ore intense e, a tratti, davvero coinvolgenti, mescolando gli aspetti migliori del survival horror alle meccaniche accoglienti dello sparatutto in terza. Una base di partenza invidiabile per Frima Studio, che da un certo punto di vista – è innegabile – è riuscita a “rimpicciolire” un’avventura nata per il salotto in pochi pollici: un’impresa non certo scontata, considerando che il titolo non ha subito alcun taglio e, al contrario, gode nativamente dei contenuti aggiuntivi.

Peccato però che i sacrifici peggiori abbiano investito la veste tecnologica del prodotto: dai tempi di caricamento abissali e fastidiosi ad un impianto grafico sufficiente nella modellizzazione dei primari, ma pericolosamente altalenante in tutto il resto (scene di intermezzo incluse), il lavoro dello sviluppatore presta il fianco a troppe critiche. Critiche che, inutile girarci attorno, finiscono inesorabilmente per culminare nel fattore economico – perché non optare per una soluzione cross buy, in luogo di un acquisto “nuovo” del valore di 30€? Resident Evil: Revelations 2 non è affatto un brutto gioco: al contrario, una sceneggiatura complessivamente godibile e un gameplay accessibile lo rendono un titolo interessante, che merita seria considerazione da chiunque, per qualche oscura ragione, non abbia avuto modo di provare la versione domestica. L’evidente dozzinalità tecnologica e i tempi di attesa stratosferici tra un capitolo e l’altro, tuttavia, bastano e avanzano a far guardare dall’altra parte tutti gli altri.

Voto: 6.5/10

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