Di considerazioni generali sul 2015 ne abbiamo lette a bizzeffe e più o meno ci si lamenta sempre per le stesse cose: troppi prequel, troppe remastered, troppe collection e poche novità. Certo, tutto questo è innegabile, ma è altrettanto vero che quest’anno abbiamo assistito a qualche cambiamento, negli ambiti più disparati. È vero, i sequel ci ammorbano, ma pur nei limiti di quel che può fare un titolo del genere (senza originalità nel caso delle serie annuali) abbiamo assistito ad una piccola ripresa per brand come Assassin’s Creed (che si è fatto perdonare l’empasse di Unity) e Call of Duty (che per i patiti del genere o meglio ancora, della serie, è il top del sogno). Abbiamo assistito all’uscita di sequel lungamente attesi come Batman Arkham Knight e Rise of the Tomb Raider, due titoli stupendi, ma a mio avviso un po’ freddi, quasi senz’anima.
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È stato inoltre un’anno memorabile per i fan di Star Wars grazie a Battlefront: riuscire a dare una degna controparte videoludica ad un evento mediatico di scala internazionale come la mania per Star Wars non era certo qualcosa di storicamente scontato. Infine per i patiti d’auto e corse è stato un anno soddisfacente grazie a due titoloni come Project CARS e Forza Motorsport 6. Insomma, mi piace vedere il lato positivo della situazione: mi piace sottolineare l’ottima line-up di esclusive di Microsoft piuttosto che il suo secondo posto nel mercato oppure mi piace pensare a tutte quelle piccole perle droppate da Nintendo e non al fallimento clamoroso e ormai conclamato di Wii U. In mezzo a questo quadro generale ci sono però alcuni titoli che, a mio avviso, si sono distinti per ingegno e che soprattutto possono fare scuola. Questa è la selezione dei cinque titoli che più mi hanno colpito in questo 2015 che volge al termine.
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