16 Feb 2016

Street Fighter V – Recensione

Gli anni 80 hanno dato i natali a dei pilastri del mondo videoludico moderno, capolavori senza tempo che hanno plasmato e definito i generi che si sarebbero sviluppati esponenzialmente durante le decadi successive. Il 1987 è stato l’anno che ha visto nascere titoli del calibro di Metal Gear di Konami, Final Fantasy diSquaresoft e, ovviamente, Street Fighter di Capcom.

Quest’ultimo immergeva i giocatori in un’adrenalinica battaglia contro innumerevoli nemici da stendere a pugni, viaggiando per il globo alla ricerca dell’avversario più forte. La prima versione del gioco, destinata esclusivamente ai cabinati arcade, ha aperto la strada ad un nuovo genere, forgiando e assodando una serie che è andata avanti ininterrottamente per quasi trent’anni fino ai giorni nostri: Street Fighter V, quinto capitolo del picchiaduro più famoso del mondo, è finalmente arrivato.

Il brand ha saputo dimostrare una eccezionale capacità di reinventarsi durante gli anni, mantenendo sempre un buon livello di qualità e consolidandosi come uno dei massimi esponenti del genere. Pad alla mano, solamente ascoltando la musica del menù principale, è impossibile, per qualunque videogiocatore che si rispetti, non sentirsi trascinato all’interno di un vero e proprio pezzo di storia del gaming contemporaneo. Ma basterà l’effetto emotivo a garantire a Street Fighter V un posto nell’Olimpo videoludico?

Street Fighter V vuole dimostrare immediatamente di aver preso una linea di sviluppo completamente diversa dalla sua precedente incarnazione. Il titolo segnala la chiara intenzione di voler apparire il più amichevole possibile verso i nuovi giocatori, levigando di un poco la pur sempre elevata curva d’apprendimento che contraddistingue la serie. Dettagli come le animazioni dei personaggi, ora lievemente rallentate rispetto al passato, e le combo del nuovo sistema ‘variable‘, più semplici e immediate, sono la manifestazione della volontà di Capcom di portare al pubblico un gioco in grado di essere fruibile da una fetta di mercato leggermente più ampia. Tutto questo pur mantenendo un grado tecnico elevato che consente a Street Fighter V di affacciarsi con sicurezza al mondo degli e-sport e dei giocatori professionisti.

Partendo dalle basi, Street Fighter V utilizza il più classico sistema a sei pulsanti che lo ha reso celebre sin dai suoi esordi arcade, con tre tipi di attacchi (leggero, medio e pesante) per calci e pugni. Fa il suo ritorno anche la barra EX, già presente nelle interazioni precedenti, divisa in tre slot che si ricaricheranno nel più semplice dei modi: colpendo il nostro avversario. Utilizzare la barra EX diventa fondamentale per portare a segno hit devastanti, come le versioni potenziate degli attacchi speciali (hadoken, sonic boom e così via) e la critical art, mossa definitiva e signature di un lottatore in grado di generare un grosso ammontare di danni all’avversario. Ma la più grande novità di questa quinta installazione del franchise è il Variable System, un nuova aggiunta alle meccaniche di gioco che introduce una gamma di caratteristiche, denominate V-Trigger, V-Skill e V-Revelsal, nonché una barra che andrà ad affiancarsi alla già nota EX e che prenderà il nome di V-Gauge.

Il titolo segnala la chiara intenzione di voler apparire il più amichevole possibile verso i nuovi giocatori

Il nuovo V-System sconvolge gli equilibri del gioco, aggiungendo ai personaggi nuove abilità e caratteristiche distintive uniche che li caratterizzeranno ancora di più rispetto a quanto visto in passato. La nuova barra rossa V-Gauge è divisa in due o tre slot, e si riempirà ogni volta che il nostro personaggio subirà (o infliggerà) danniutilizzando le V-Skill contro un avversario.  Parlando di queste ultime, si attivano premendo l’attacco medio di calcio e pugno contemporaneamente, e in base al personaggio da noi scelto avranno effetti diversi. Alcuni lottatori otterranno un movimento particolarmente veloce, come lo sprint di Ken (simile al focus attack dash diStreet Fighter IV), mentre altri una difesa migliorata in grado di fermare anche gli attacchi a distanza comel’hadoken o il sonic boom. L’uso corretto della V-Skill del proprio personaggio è essenziale, poiché permetterà di cogliere di avversari di sorpresa o di parare un attacco che andrà altrimenti a segno, oltre che a ricaricare la barra V-Gauge più velocemente.

Capcom ha pensato di implementare anche un sistema di contromosse denominato V-Reversal. Trattasi di un particolare counter in grado di ‘spezzare’ diversi attacchi avversari e rilasciare una potente risposta o uno dei più peculiari crush counters. Il prezzo di questo tipo di difesa è uno slot dalla barra della nostra V-Gauge, quindi anche questo meccanismo è da utilizzare con parsimonia. L’equilibrio di mosse e contromosse del Variable System mette in evidenza il lavoro di bilanciamento fatto in fase di sviluppo per tutti i sedici personaggi, che si incastrano alla perfezione senza risultare mai troppo overpowered o nerfed (con qualche piccola eccezione, ma nulla a che vedere con il Sagat di Street Fighter IV). Inoltre è impossibile non notare quanto questi accorgimenti si sposino bene con la nuova politica relativa agli e-sport e alle competizioni internazionali che Capcom pare voler seguire, inserendo sin da subito la possibilità di effettuare matche ‘ranked’ che promuovono e si legano alla lega professionistica di Street Fighter, Capcom Pro Tour.

Ciliegina sulla torta di questo nuovo sistema è il V-Trigger, capacità unica e peculiare che differisce in ogni personaggio. Questo enorme power-up, se usato con coscienza e tempismo, consente di ribaltare l’esito di unmatch. Utilizzabile esclusivamente con la barra V-Gauge piena, il V-Trigger è attivabile premendo i due pulsanti per l’attacco pesante in simultanea (calcio e pugno). Gli effetti di questo potenziamento sono visibili istantaneamente; per alcuni personaggi si attiverà una versione potenziata dell’attacco speciale, altri (come Nash)attiveranno abilità nascoste come il teletrasporto o un particolare power-up disponibile per un arco di tempo limitato, come l’aggressivo Heat Rush di Ken. Il personaggio forse più notevole da questo punto di vista è proprio il già citato Nash, che grazie al V-Trigger è in grado di teletrasportasi a piacere sopra, dietro o davanti l’avversario, permettendo al giocatore di evadere da pericolose catene di attacchi o di creare un dinamico mix di mosse potenzialmente letali.

Da tenere a mente che il V-Trigger necessita di alcuni istanti per inizializzarsi, il che si traduce in qualche fotogramma di debolezza all’interno del quale i personaggi possono essere colpiti con successo prima di portare a termine l’attivazione del potenziamento. Tuttavia, come nel caso dell’Heat Rush di Ken, i bonus relativi al V-Trigger saranno attivi una volta che il personaggio tornerà in piedi dopo l’attacco. Nonostante sembri all’apparenza complesso, prendere confidenza con il sistema di gioco è incredibilmente semplice e vi verrà familiare dopo poche ore di gameplayStreet Fighter V è un picchiaduro unico nel suo genere; l’introduzione delVersatile System rinnova la serie, dando quel tono di freschezza e immediatezza di cui si sentiva il bisogno dopo le diverse (forse troppe) edizioni della passata versione.

Street Fighter V è un picchiaduro unico nel suo genere

I giocatori che arrivano da una delle incarnazioni precedenti di Street Fighter IV troveranno diverse differenze, in particolare le hitbox sono state riviste e sono ora più precise (vedi lo Yoga Fire di Dhalsim), gli amati/odiati Focus Attacks, in grado (fra le altre cose) di bloccare mosse speciali e di rendere praticamente imbattibili alcuni personaggi, sono stati completamente rimossi per dare spazio al più equo e scalabile Variable System. Gli attacchi e le combo in generale fanno più male, rendendo gli scontri più brevi, frenetici e immediati. Le combinazioni in salto, come il Tatsumaki Senpukyaku di Ken e Ryu, generano ora una devastante quantità di danni, ma il sistema di counter viene immediatamente in soccorso al giocatore, che può ‘punire’ gli attacchi dall’alto dell’avversario grazie ad un buon gioco a terra. Sono moltissime le possibilità di mix-up che Street Fighter V offre anche grazie alle V-Skill, che conferiscono dinamicità al match. Inoltre c’è la possibilità di creare ottime sequenze mangiando spazio all’avversario con attacchi ‘a proiettile’ (hadoken, sonic boom, ma anche il più lentoBolt Charge di Laura) per costringere alla parata ed aprire una vulnerabilità ad attacchi in velocità che porteremo a termine utilizzando gli scatti offerti dalle V-Skills.

Scendiamo in dettaglio per quanto riguarda le modalità di gioco presentate da Street Fighter V, iniziando dal pacchetto offline. Il picchiaduro Capcom offre una modalità storia, la possibilità di sfidare un amico in locale, una sezione per l’addestramento ed una modalità sopravvivenza contro l’intelligenza artificiale del gioco. Non esiste una vera e propria campagna single player, nonostante la presenza della modalità ‘storia’; quest’ultima infatti si è rivelata solamente una serie di tre incontri per ognuno dei sedici personaggi, intervallati da cutscenes animate disegnate dal celebre illustratore giapponese Bengus che approfondiscono pochissimo la lore del titolo, il che è davvero un peccato conoscendo le potenzialità dei personaggi di Street Fighter e vedendo quello che è stato fatto da NetherRealms in Mortal Kombat X. La modalità storia è quindi piuttosto piatta e poco memorabile, e vi ritroverete a terminarla esclusivamente per sbloccare nuovi costumi ai vostri lottatori e per godervi le splendide tavole di Bengus. Spezziamo comunque una lancia a favore di Capcom, che ha promesso di introdurre la ‘cinematic story expansion‘ gratuitamente dal prossimo giugno, per colmare probabilmente questa profonda lacuna che macchia un titolo altrimenti davvero impeccabile.

La modalità sopravvivenza invece è un ottimo modo per testare le proprie capacità all’interno di Street Fighter V. Dopo aver scelto il nostro lottatore e impostato la difficoltà del match,  dovremo affrontare diversi incontri che arriveranno in maniera consequenziale. La nostra salute non guarirà a fine combattimento, ma guadagneremo dei punti da ‘spendere’ fra un avversario e l’altro in un mini shop dedicato, allo scopo di aumentare i nostri health points iniziali, ripristinare le barre V-GaugeEX-Gauge ed ottenere ulteriori bonus per affrontare il prossimo incontro. In caso riuscissimo nell’impresa il gioco sbloccherà un nuovo costume per il nostro personaggio, tenendo inoltre conto del punteggio raggiunto e dandoci la possibilità di condividerlo con gli amici.

La più classica modalità Versus ci permetterà di sfidare un compagno nel più ‘antico’ dei modi, direttamente dal divano di casa. In questo versante non ci sono particolari novità da segnalare. Sicuramente simpatico il grafico composto da vittorie e sconfitte fra giocatori locali che appare a fine match. Passando oltre, la modalità allenamento ci consentirà invece di adibire una ‘stanza’ di gioco per il training, creando delle impostazioni personalizzate a seconda del tipo di addestramento che abbiamo in mente. Possiamo andare a modificare e regolare V-Gauge ed EX-Gauge, posizione iniziale del nostro lottatore e così via. Le molteplici opzioni offerte da questa modalità consentiranno ai novizi di prendere più confidenza con il loro personaggiopreferito, mentre i giocatori più esperti potranno testare combinazioni, allenarsi a coprire meglio gli spazi e gestire il timing delle mosse speciali.

La modalità storia è piuttosto piatta e poco memorabile, e vi ritroverete a terminarla esclusivamente per sbloccare nuovi costumi

La nuova linea intrapresa da Capcom ha portato a risultati visibili nel comparto online di Street Fighter V, che punta al coinvolgimento del giocatore all’interno del CFN (Capcom Fighters Network). Quest’ultimo funge dahub multigiocatore e fulcro per tutti i tipi di partite online. Dal nostro pannello saremo in grado di visualizzare i profili degli avversari più ostici, creare un avatar con il nostro lottatore preferito e dedicarci a esplorare lacommunity di Street Fighter V. Inoltre dal CFN potremo decidere di intraprendere diversi tipi di scontri, dal casual match che ci metterà in contatto con un avversario preso a caso dal globo (ma di un livello simile al nostro) e che potrebbe connettersi anche da PC (la funzionalità cross-play è ben implementata) oppure dedicarci a qualcosa di più impegnativo iniziando un match ranked, ovvero classificato, che sarà il primo step per ottenere l’accesso ad una competizione mondiale dove i primi 16 top players di ogni regione verranno invitati al Capcom Pro Tour. Si tratta di una lega di giocatori professionisti che conta 16 eventi l’anno, quarantacinque milioni di visualizzazioni sui principali streaming media e che si conclude con la Capcom Cup, ambito titolo con un montepremi da mezzo milione di dollari. È evidente l’impegno e la volontà di Capcom, che cerca di far trascendere il concetto divideogame casalingo al suo Street Fighter V. Il gioco, per caratteristiche e gameplay, è a tutti gli effetti una porta sul crescente e coinvolgente mondo degli e-sports, esattamente come League of Legends e DotA 2.

Anche il supporto post lancio è un fattore di valutazione, nel bene e nel male, per Street Fighter V. Sono infatti già stati pianificati, con un ritmo piuttosto serrato, tutti gli update che il gioco riceverà da qui al prossimo settembre, con nuovi personaggi rilasciati con cadenza regolare a fine mensilità e un’espansione che introdurrà finalmente una campagna single-player degna di questo nome, con cutscenes e una vera trama, a partire, come detto, dal prossimo giugno. I nuovi lottatori saranno acquistabili attraverso crediti guadagnati esclusivamente in-game (Fight Money) oppure tramite denaro reale convertibile in una moneta proprietaria chiamata Zenny. I giocatori potranno così decidere come spendere il proprio tempo (o i propri soldi) da investire nel gioco, anche se è ancora poco chiaro l’equilibrio del sistema che sarà diviso da microtransazioni e ore reali di gameplay necessarie per sbloccare un nuovo personaggio. Anche lo shop dedicato farà la sua apparizione a marzo, circa un mese dopo il lancio di Street Fighter V.

LA PROVA CON L’ARCADE STICK

Per una prova più esaustiva del gioco abbiamo utilizzato sia il DualShock 4 sia l’Arcade Stick Mini di Hori. Nonostante il controller sia stata la nostra prima scelta per decennale abitudine, l’arcade stick si è in seguitorivelata la migliore opzione sia per le competizioni online che per la modalità sopravvivenza. Utilizzare la classica impostazione da sala giochi garantirà un vantaggio tattico notevole sull’avversario. Consigliamo quindi agli appassionati del brand di utilizzare l’arcade stick per i match ranked. Il prezzo di queste utili periferiche si aggira dai 39,00 € per i modelli più semplici fino a 200,00 € per i più sofisticati Arcade Stick.

In conclusione…

Con Street Fighter V ci troviamo di fronte a un prodotto di intrattenimento di nuova generazione, dotato di un solido sistema di base, con meccaniche di gioco ottimamente bilanciate e ben strutturate. Nonostante ciò il picchiaduro Capcom appare abbastanza semplice ed amichevole, in grado di attrarre sia i veterani del genere sia i novizi alle prime armi. Il nuovo Versatile System è dinamico ed eccitante, di facile comprensione ed incredibilmente esaltante da utilizzare. Perderete ore su Street Fighter V, cercando di imparare a memoria tutte le combinazioni offerte dal vostro lottatore preferito.

Tuttavia, si tratta di un prodotto dal potenziale altissimo ma ancora leggermente acerbo su diversi punti; una grossa parte del gioco, la campagna single player, è tuttora mancante e vedrà la luce solamente durante l’estate. Inoltre, il roster composto da ‘soli’ 16 personaggi può sembrare piuttosto esiguo per l’offerta di base, specialmente se paragonato a ciò che offre la concorrenza. Non ce la sentiamo comunque di penalizzare troppo il lavoro di Capcom, che con un gameplay fresco e allo stesso tempo familiare vi terrà incollati davanti allo schermo, sia che siate veterani attratti dalla nostalgia, sia curiosi novizi. Da tenere a mente anche il serrato piano di supporto a lungo termine del gioco, che punta a diventare più grande e maestoso di qualunque altro suo predecessore.

Consigliamo l’acquisto sia agli amanti del genere che ai neofiti del picchiaduro, poiché le tonnellate di divertimento puro che Street Fighter V vi regalerà valgono da sole il prezzo del biglietto, anche se la giostra è ancora in fase di rodaggio.