Los Angeles – Nel 1997 lo studio responsabile della creazione del leggendario Duke Nukem, 3D Realms, diede vita ad un franchise interessante che rispolverava i miti dell’estremo oriente, seguendo le vicende di un moderno guerriero ninja intento a riempire di piombo demoni ed affini alla ricerca di una spada leggendaria. Con gli anni il brand è passato in mano a diversi sviluppatori, sino ad arrivare ai ragazzi polacchi di Flying Wild Hog, sotto l’ala di Devolver Digital. Il loro reboot di Shadow Warrior, uscito nel 2013, ha convinto critica e appassionati del brand, ed ora lo studio è pronto a mostrarci il ritorno di Lo Wang in Shadow Warrior 2, nuovo capitolo della serie che promette di portare una ventata di sanguinarie novità nel franchise.
Arrivato fra gli incredibili stand di Devolver Digital, posizionati nel parcheggio davanti alla fiera, ci ritroviamo a parlare con il team di sviluppo di Flying Wild Hog, che ci porta alla postazione di prova di Shadow Warrior 2. Seduti davanti a mouse e tastiera, iniziamo immediatamente ad avventurarci nell’oscuro mondo di Lo Wang. Dopo gli eventi del primo Shadow Warrior, tutto è cambiato: un’enorme lacerazione fra i mondi ha portato ingenti legioni di demoni ad arrivare sul nostro pianeta, sconvolgendo gli equilibri e cambiando per sempre il nostro modo di vivere.
Un mondo corrotto
Sono passati cinque anni dagli eventi del primo capitolo, e nonostante abbia distrutto il grande male che minacciava la Terra, Lo Wang ha però esposto il globo terracqueo ad un’invasione demoniaca, corrompendo irrimediabilmente il mondo: il risultato è che ora i demoni sono integrati nella vita comune, di tutti i giorni. Senza voler spoilerare nulla sulla trama, il nostro carismatico e spaccone protagonista si ritroverà ad interagire con una strana ragazza di nome Kamiko, che fungerà da companion un po’ come quanto visto con Hoji nel primo capitolo. Kamiko starà proprio dentro il corpo di Lo Wang, gli abiterà praticamente dentro la testa, cosa decisamente poco gradita dal nostro ninja pelatone.
Con queste premesse, è chiaro che Lo Wang tornerà ad impugnare le armi in grande stile. Abbiamo detto “le armi” al plurale di proposito: al contrario di quanto accade negli sparatutto moderni degli ultimi anni, Shadow Warrior 2 permetterà di portare con sé una grossa varietà di armi da fuoco e da taglio, passando da motoseghe, fucili a pompa da tenere in due mani, armi demoniache e corrotte, pistole elettriche e via dicendo. Risalta subito all’occhio l’elevatissima personalizzazione del nostro arsenale bellico. Potremo infatti trovare piccole pietre magiche (a forma di animali orientali) che potremo incastonare negli alloggiamenti delle armi per ottenere diversi bonus. Applicando una pietra criogenica sulla nostra spada otterremo una Katana con danni da congelamento, e anche l’aspetto dell’arma varierà a seconda del potenziamento applicato.
Gli strumenti da conflitto sono presenti in quantità spropositata all’interno di Shadow Warrior 2: si parla di oltre settanta armi, tutte personalizzabili con pietre magiche che verranno (raramente) droppate dai combattimenti contro mostri e boss. Con questo presupposto è chiaro di come Flying Wild Hog abbia accentuato al massimo il puro divertimento goliardico che viene generato nell’affrontare ore di creature corrotte che possiamo ridurre letteralmente a brandelli. Questo perché i corpi dei nostri nemici sono “affettabili” proceduralmente, il che significa che ogni arto o protuberanza nemica potrà essere brutalmente reciso o traforato in base al tipo di taglio che infliggeremo con la katana o al numero di proiettili che spareremo al nemico. Alcune creature sono così grosse che ad affettarle sembrerà di stare davanti al banco macelleria, ma il divertimento è assicurato.
Non solo armi comunque, perché il nostro maestro ninja avrà a disposizione una vastità di poteri sovrannaturali da scatenare durante il combattimento, e questi sono altrettanto devastanti: potremo letteralmente impalare i demoni evocando dei coni di ombra dal suolo, creare scudi telecinetici e via dicendo. Potremo anche fare doppi balzi ed un dash frontale, fattore che aumenta la verticalità del titolo in maniera esponenziale, specie tenendo a mente che i livelli saranno generati con l’ausilio di un algoritmo randomico che gestisce anche lo spawn dei mostri, aumentando di fatto la rigiocabilità di Shadow Warrior 2.
Il gioco potrà essere affrontato in cooperativa con altri tre amici: ogni giocatore vedrà sé stesso come Lo Wang e gli altri come ninja misteriosi, ma la devastazione che è possibile causare in quattro è davvero incredibile. Anche qui c’è da tenere a mente che affrontando i livelli in cooperativa il gioco aumenterà la difficoltà con spawn di demoni più forti, boss più resistenti e via dicendo. L’intera campagna di Shadow Warrior 2 è completabile insieme ad i propri amici, per massimizzare il fattore caos e svago.
Puro divertimento goliardico
Graficamente il titolo di Flying Wild Hog non sfigura affatto, ed è bello vedere come questo titolo, anche se privo del budget dei blockbuster tripla A, riesca a divertire e piacere moltissimo sia a livello di gameplay puro che a livello grafico. Shadow Warrior 2 è un omaggio a tutti i giocatori old school che non vedono l’ora di provare qualcosa di nuovo, carico di becero umorismo tipico del personaggio di Lo Wang. Sicuramente è uno sparatutto adatto a tutti, ma proprio tutti, i giocatori appassionati di caos e devastazione pura, e non vediamo l’ora di saperne di più entro quest’anno.