E3 2016: Il meglio dal booth IndieCade

Los Angeles – Nel delirio dell’E3, c’è sempre un angolo del Convention Center in cui tirare un sospiro di sollievo per un attimo: è l’isola indipendente di IndieCade, piccolo ma sempre affollato booth in cui gli indie più meritevoli ottengono uno spazio tutto loro, lontano dal chiasso dei publisher AAA, ma a portata di mano di stampa, blogger e YouTuber, tutti incuriositi dalle peculiari proposte dei numerosi sviluppatori presenti: focus sulla realtà virtuale, sistemi di controllo ai limiti dell’assurdo… e persino una tenda nella quale concedersi del vero e proprio relax (sempre e comunque lavorando, visto che all’interno ospitava una postazione da gioco e un visore).

I ritmi serrati della fiera impediscono purtroppo di provare con mano la vasta selezione di titoli ed esperienze: ne abbiamo quindi scelti e testati una piccolissimaa parte, di cui vi parleremo in questo articolo, ma per farvi un’idea (e magari scoprire qualche intrigante produzione di vostro interesse), potete andare sul sito ufficiale dell’IndieCade.

Ecco i tre più interessanti:

Linelight

È un gran bel mix tra un puzzle game e un platform, estremamente minimalista, ma dal comparto artistico semplicemente delizioso, a partire dalla splendida colonna sonora, senza tralasciare le linee semplici, ma accattivanti, alla base dell’intero gameplay. Realizzato interamente da Brett Taylor, una one-man army che cura ogni singolo aspetto delle sue produzioni (dalle PR all’accompagnamento musicale), è intuitivo e… “lineare”, ma il tasso di sfida in costante aumento, puzzle dopo puzzle, e l’intelligente struttura degli stessi, riesce a tenere costantemente sulle spine il giocatore.

Si parte dalla semplice apertura di portali passando sui relativi bottoni ad essi connessi, fino all’attivazione di switch e allo split, di varie dimensioni, della linea protagonista, il tutto al fine di ottenere l’accesso alla sezione successiva. Trattandosi di pure e semplici linee, lo scopo è spesso quello di capire se muoversi in senso orario o antiorario, oppure se intrufolarsi in un punto, uscire in “retromarcia”, e sperimentare con la sezione in due della propria linea. Abbiamo provato un buon numero di livelli, e si sono tutti rivelati ben congegnati e appaganti da risolvere. Non vediamo l’ora di testare Linelight in forma completa, per vedere quali soluzioni avrà previsto lo sviluppatore per le fasi più avanzate.

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Mare

Questo particolare titolo è una sorta di rivisitazione del capolavoro Ico in salsa realtà virtuale, con un sistema di controllo decisamente atipico, “handsless“: il giocatore vive l’avventura nei panni di un uccello, e può muoversi solo viaggiando da un segnavento all’altro, collocati in punti strategici della mappa, fissandone per alcuni secondi la cima. In tal modo, illustreremo ad una bambina, che dovremo proteggere da ombre e creature di vario genere (da “fulminare con lo sguardo”, letteralmente), la strada da seguire, quali porte aprire, e verso dove spostarsi, nel caso di ponti interrotti o scale irraggiungibili. Una somiglianza con Ico che traspare anche dall’atmosfera, dal sapore apocalittico, e dalla palette cromatica, tra il grigio e il verde oliva, cupa, ma che accoglie ogni fugace raggio di sole con riverenza.

Fantastic Contraptions

Nel 2008, Radial Games pubblicò un giochetto free-to-play in 2D, omonimo, nel quale il giocatore doveva risolvere puzzle tramite la fisica, costruendo degli strambi “veicoli” con i quali condurre una ruota cilindrica rosa verso una struttura dello stesso colore. Era divertente sperimentare con le ruote, la direzione, ma l’impostazione bidimensionale tarpava e di molto le ali. La realtà virtuale, e nello specifico HTC Vive, ha però spinto il team a riprendere il mano il loro vecchio progetto (che nel mentre ha raccolto 12 milioni di “contraption” degli utenti), e a riproporlo in forma 3D, estremamente immersiva e più coinvolgente che mai. Il giocatore può ora muoversi liberamente nell’area di partenza, prevedere “a occhio” verso dove andranno le sue “contraption”, costruite con materiali di vario genere, da connettere tra loro decidendo la dimensione dei pezzi, da allungare e restringere con i controller del Vive in maniera semplice ed intuitiva, e quali punti dei vari oggetti connettere, ottenendo movimenti, trazioni e risultati sempre diversi.

Una volta completata la creazione, la si fa partire, e si studia cosa è andato bene e cosa no, per poi immediatamente riprovarci, sistemando l’inclinazione, le parti interconnesse o proprio l’intera struttura. Ma le potenzialità della realtà virtuale offrono anche la possibilità di dedicarsi a del puro cazzeggio, tra il lancio di sfere e oggetti, o il semplice passeggiare per l’area di partenza (ristretta, comunque, e occhio a non inciampare nel filo del visore!), fino all’accarezzare il simpatico gatto/toolbox che ci offrirà materiali e strumenti vari per le nostre “contraption”. I livelli sono tantissimi, e l’intero menu è pensato per essere sfogliato come se fosse un libro al nostro cospetto, per offrire una piena esperienza VR, segno della dedizione del team a questa nuova concezione di gaming.


E3 - 2016 - Anteprime