25 Ago 2016

Cooler Master Masterkeys Pro S – Recensione

Per quanto l’invenzione dello standard USB, oramai datata 20 anni fa, abbia arricchito nel tempo, il ventaglio dei dispositivi di input installabili sulle nostre macchine da gioco a livelli quasi incontrollabili, non c’è Elite Pad che tenga; neanche il divano, sede oramai invasa anche dai pcisti (quando vogliono esser comodi dopo una lunga giornata di lavoro), riesce a scoraggiare il vero giocatore della ‘Razza’, che, almeno su alcune tipologie di gioco, non prescinderà mai dal binomio Mouse&Tastiera.  Con l’avanzare del gioco professionale, ed evoluto, al pari dei mouse anche le tastiere hanno avuto il loro boom: sono sempre di più i marchi che presentano nuovi e diversi stili, estetiche, layout e tecnologie, e il trend non sembra voler diminuire, segno che i giocatori pro amano possedere ed usare periferiche di alto livello, che se è vero che non ci trasformano sicuramente da schiappe in campioni, rendono il nostro hobby molto più gustoso da vivere. Cooler Master, uno dei principali produttori del campo, già produttore della grande NovaTouch, arricchisce la sua giù nutrita schiera di proprie tastiere con una nuova arrivata: MasterKeys Pro. Questo nuovo prodotto viene proposto in tre diverse versioni dalla grande L con il classico layout esteso, e tasti aggiuntivi, una M sempre estesa ma priva di tasti aggiuntivi, fino ad arrivare alla versione S con layout TKL, formato più corto e privo del tastierino numerico, che è quella che andiamo ad analizzare in questa recensione.

Modello
Masterkeys Pro S
Layout87/88 tasti Tenkeyless
Memoria512KB
MCU32bit ARM Cortex M3
Tipo switchCherry MX brown
Dimensioni359×130.8x39mm
Cavo incluso1.5m
Colore LEDRGB
Peso930Gr
Prezzo139€

 

L’esterno

L’imballo della Masterkeys S non attira particolarmente l’attenzione, abbastanza essenziale a dirla tutta, ma fa il suo dovere (che in fondo è sostanzialmente quello di portarcela a casa sana e salva). All’apertura troviamo un allogiamento di cartone ad accogliere la tastiera, protetta da una custodia telata nera, comodo anche per riporla magari in un cassetto, o da portare in zaino senza riutilizzare la scatola, un foglio con le indicazioni essenziali e le informazioni di programmazione della tastiera ed infine un utensile che ci aiuterà a smontare i singoli tasti, in caso di pulizia, sostituzione, o… semplice curiosità.masterkeysTot

L’impressione di solidità del dispositivo è avvertibile immediatamente, già dal  peso, che con i suoi abbondanti 900gr, considerando poi che si sta parlando un layout TKL, suggerisce di per se robustezza, grip e stabilità nell’uso. Masterkeys S presenta, (a LED spenti) un aspetto veramente classico, un parallelepipedo di elegante sobrietà: nessun fronzolo trova posto nei suoi 35cm di larghezza, 13 di profondità e poco meno di 4 di altezza; solo un più attento e ravvicinato sguardo potrà notare dei simboli aggiuntivi su alcuni tasti, (e solo sui tasti standard), che ne denunciano la vocazione pro. Il lato inferiore della tastiera presenta un fondo di plastica dura, spessa e liscia, che accoglie i quattro tasselli anti slittamento, e i due piedini ribaltabili verso fronte ,anche questi ben gommati, infine è presente l’adesivo con i dati ed il logo Cooler master. masterkeysPiedino1I lati della tastiera non presentano peculiarita o ‘protuberanze’ proprie di dispositivi gaming più esteticamente esuberanti, solo un rilievo sulla parte anteriore, che ospita all’angolo destro il connettore micro-USB: la scelta di non utilizzare un cavo USB saldato porta con se molti vantaggi, tra tutti il cambio del cavo, in caso dovesse deteriorarsi o deformarsi, ma non solo. In caso di trasporto,  la sistemazione della tastiera diviene più agevole, visto che il cavo può essere riposto separatamente assieme agli altri micro-USB, oppure in casi estremi si potrebbe anche reperirlo in loco.
Il cavo in dotazione, in corda, di qualità, presenta però una nota dolente, il connettore ha una direzione obbligata, difatti è ad L verso la sinistra della tastiera obbligandoci, per configurazioni che non prevedono l’elaboratore alla nostra sinistra, a curve non ortodosse, o alla sostituzione del cavo in casi estremi.

Il layout è pulito, i caratteri ben stampati regolari e senza apparenti e visibili problemi di centratura o dimensione, leggibile anche a LED spento: i tasti windows hanno il simbolo Cooler Master, al posto del familiare (ma meno pro!) logo Microsoft. Il materiale costitutivo dei tasti è robusto, piacevole al tocco, e consistente. La copertura superiore (ed anche laterale visto che fa corpo unico che si innesta nella base) è di un elegante materiale gommato resistente agli UV: per quanto quasi sensuale, e quindi molto diffuso in ambito gaming o comunque in dispositivi di fascia alta, questo tipo di materiale può avere alcuni fastidiosi difetti, visto che tende ad attirare polvere, e non sempre è di facile pulizia. Inoltre, in questo caso, si tratta di una scelta totalmente estetica dato che non c’è alcuna necessità di grip sicuro, come in un pad o mouse; c’è da sottolineare, però, che il materiale proposto sembra veramente di alta qualità, e non è da sottovalutare il piacere quasi sensuale che si prova quando con il mignolo o il pollice si sfiora la gommatura durante la digitazione.masterkeysMicrousb2

L’hardware

masterkeysCherryBrown2
Ed eccoli qui in tutto il loro splendore!

Come detto, non sono presenti tasti aggiuntivi oltre quelli del layout regolare, ma alcuni hanno doppie funzioni, attivabili tramite il tasto FN che, alla stregua di quello che succede sui pc portatili, attiva la funzionalità secondaria assegnate a questi tasti standard. Masterkeys Pro S monta una MCU 32bit ARM Cortex M3, e di 512KB di memoria interna, queste caratteristiche le permettono una estesa programmazione di macro, anche  di grande complessità e  vario timing, la capacità di programmazione di molti profili LED e, si spera in futuro, ora che l’SDK è stato rilasciato, di interconnessione con varie applicazioni, dai giochi al software di ogni giorno. La tastiera è dotata di ampi LED RGB, montati sotto la PCB, su cui poi sono istallate una maschera bianca che oltre a offrire resistenza, amplifica e armonizza il colore prodotto, e ovviamente il pezzo forte, gli switch Cherry MX brown. Il sistema antighosting è semplicemente perfetto: il multitocco è garantito, anche oltre le 10 pressioni, sopratutto quale che sia la vostra rapidità nella dattilografia la risposta sarà sempre efficace, senza latenze strascichi o sovrapposizioni.

Come chiunque abbia provato una tastiera meccanica sa bene, la sensazione che restituisce è senza pari, rispetto a quelle  a membrana, che sono la stragrande maggioranza e di cui tutti abbiamo esperienza. Una tastiera meccanica offre una qualità di pressione maggiormente analogica,più graduata e controllata, anche se ci sono alcune differenze fra gli switch della Cherry Inc. la scelta di Cooler Master per questo modello è stata lo switch Cherry di tipo Brown, non lineari come i rossi, meno scattanti e morbidi dei blu, con una certa resistenza nel punto medio, molto adatta al gaming a nostro parere. La preferenza per un tipo o un altro di switch, comunque, può essere personale, ma la qualità di questi e l’assemblaggio che li accoglie, è oggettiva.

L’utilizzo

La programmazione è totalmente affidata alla tastiera stessa. Il software di gestione Cooler Master,  decisamente  scarno, permette la modifica del colore dei LED, (cosa possibile comunque da tastiera) e l’attivazione o disattivazione delle modalità di illuminazione programmate nel ciclo, ma  non altro. Gestire la tastiera solamente dai suoi  stessi tasti è un approccio all’inizio vagamente disarmante, per chi è abituato a software di gestione cool, colorati, e user friendly: in nostro aiuto viene non solo il foglio di istruzioni incluso ma sopratutto un esaustivo video, molto ben fatto, che Cooler Master ha creato per spiegare  dettagliatamente le varie funzioni, che una volta assimilate risultano comode e di rapida attuazione. Il pro di questo approccio è sopratutto quello di  avere una tastiera perfettamente pronta all’uso, una volta connessa ad un pc, senza dover scaricare pacchetti di software e driver da internet, che diventano sempre più pesanti oramai; Masterkey da il massimo immediatamente.

E luce sia

Il primo approccio che si ha per quanto riguarda la programmazione della tastiera, è con i colori dei LED. I tasti F1, F2 ed F3 hanno la funzione secondaria di regolare i colori, Rosso, Verde e Blu (RGB); siamo in grado, con la pressione ripetuta di questi tre tasti (assieme al tasto funzione FN), di miscelare i colori principali, ottenendo  l’esatta variazione, e potenza, di  colore voluta.

A seguire  il tasto F4 che è sostanzialmente lo switch dei modi di programmazione della retroilluminazione. Le programmazioni di default sono attualmente 10, e vanno dall’onda di colore, (ondata di colore che parte dal tasto digitato) all’active touch (in cui l’unico tasto che si illumina è quello digitato), all’illuminazione gaming (i tasti WASD saranno rossi Q E R gialli, e in generale i tasti usati regolarmente nel gaming, e solo quelli, sono illuminati ) fino a Snake, già, proprio il famoso gioco: in questa modalità la tastiera diventerà una sorta di display, che visualizzerà il serpentone del  gioco tormentone  che ci teneva compagnia sui nostri antichi Nokia. Le ultime due modalità di programmazione LED sono invece un esempio di quello che si spera di ottenere con il recente SDK rilasciato: il primo fornisce lo stato di carico della CPU del PC connesso alla tastiera, tramite una continua illuminazione dei tasti  dal basso verso l’alto in gradazioni diverse, l’altro è in sostanza un equalizzatore che si comporterà similmente ma relativamente alla curva tonale della musica che andremo ad ascoltare. Ovviamente è possibile creare modalità personalizzare sempre tutto con il solo uso della tastiera.

CoolerMasterPortal
Il software gestionale permette solamente la regolazione dei colori, delle varie modalità

Si gioca

Il sistema di creazione, modifica, e cancellazione macro è demandato totalmente a combinazioni di tasti, una scelta che se può lasciare vagamente disorientati a primo approccio, una volta compresa e assimilata si dimostrerà decisamente potente: sarà facilissimo e rapido  assemblare tutti i  tipi di macro che possono necessitare. Le macro sono assegnabili a tutta la tastiera, esclusi il tasto FN,  il gruppo di tasti sopra ai cursori, che necessitano alla programmazione stessa: STAMP, BLOC SCOR, PAUSA, e infine il blocco da sei tasti INS PGUP, PGDOWN, CANC, FINE che hanno la doppia funzione di controlli dei flussi multimediali. E’ possibile creare 4 profili diversi, ognuno di quanti tasti preferiamo. Le modalità di ripetizione sono: commutazione, invia la macro  una sola volta per ogni pressione del tasto associato, loop la serie di tasti viene inviata all’infinito finché non pigiamo nuovamente il tasto macro corrispondente, e ripetizione, il quale invia la serie di input finché il tasto relativo della macro rimane premuto.

La qualità di registrazione è perfetta, il timing con cui creiamo la macro viene rispettato al secondo, le capacità fornite dal CortexM3 e dai 512Kbyte di memoria a bordo ovviamente sono sovrabbondanti, sicuramente bastanti a  creare tutte le macro di cui si possa avere bisogno,  mentre il tempo massimo per singola macro è di 30 secondi. Infine è possibile modificare la velocità di ripetizione dei tasti 1x di base fino a 8x

Conclusioni

Un vecchio adagio PCista afferma  che, qualsiasi sia la tastiera che si utilizzi, un noob rimarrà un noob, ed in effetti è difficile contraddire questa massima. Ma un dispositivo di qualità se forse non ci renderà dei pro, sicuramente migliorerà l’esperienza a livello  quantomeno qualitativo, ed inoltre una tastiera come la MasterKeyboard trova utilizzi in parecchi ambiti, non solo quello da noi prediletto. Oltre ad essere una eccezionale ‘macchina da scrivere’ in quanto a comfort, reattività, resistenza e resa nella dattilografia, l’utilizzo delle macro ha evidentemente senso in molti altre situazioni: dall’office automation, al fotoritocco, alla musica ecc.

Nell’ambito gaming ha molto da offrire, sopratutto con la sua qualità costruttiva: la scelta del layout TKL, benchè materia di infinito dibattito, dai videogiocatori di tutto il mondo ha una serie di vantaggi, ed è quantomeno da provare;  la posizione delle braccia della classica combinazione mouse+tastiera diventa molto più naturale, facile da sostenere, meno stressante per i nostri gomiti, visto che non ci costringe come fa un layout esteso standard a torcere il braccio destro, senza contare che chi utilizza ulteriori controlli, ad esempio Joystick e apparati per simulazioni, trova lo spazio aggiuntivo un vantaggio non secondario, ed infine, in caso di trasporto risulta molto più semplice da sistemare nei nostri zaini, complice anche la scelta del connettore micro-USB di collegamento.

I pochi veri appunti che possono essere mossi a questo ottimo dispositivo sono principalmente due, il software di gestione limitato, non che se ne senta una reale esigenza, in quanto con solo pochi minuti di dimestichezza la programmazione via tastiera di macro e LED diventa velocissima, ed anche piacevole, ma non si può prescindere da un software parimenti completo. Il secondo è l’attuale mancanza di una integrazione con profili ad hoc per i singoli giochi; avere la possibilità di installare profili personalizzati per i singoli titoli,  così da avere una reazione contestuale dei LED che a seguito di eventi specifici (ad esempio in caso punti vita bassi una parte della tastiera potrebbe lampeggiare di rosso, o ancor meglio l’esaurirsi di un caricatore in un fps potrebbe corrispondere ad un effetto di LED sui tasti numerici e via dicendo). L’SDK  è pronto è stato reso disponibile recentemente (il mese scorso), quindi aspettiamo fiduciosi.

A parte questi dettagli, non si può che concludere che Cooler Master abbia messo in campo un prodotto veramente appetibile ed aggressivo, ad un prezzo decisamente in linea con la categoria, per un prodotto che però offre tecnicamente qualcosa in più.

 

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