23 Ago 2016

Tyranny – Anteprima gamescom 2016

Colonia – La tradizione dei giochi di ruolo, soprattutto quelli Obsidian, ha sempre visto il giocatore mettere in discussione la propria moralità, scelte e azioni in un mondo spesso avverso, sempre sull’orlo di una guerra tra bene e male. in Tyranny, invece, il male ha già vinto: vestiremo infatti i panni di un guerriero alleato con il malvagio imperatore, in una quest in giro per il mondo nei panni di giudice e carnefice.

Una nuova prospettiva sempre ricca di sfide per il giocatore, a cui si chiederà di mettere in gioco la propria integrità e il proprio approccio in questo complesso mondo dove, come suggerito da Obsidian, la reputazione ha un ruolo cruciale. Senza dimenticare la bellezza dei gdr isometrici, ovviamente, che anche grazie a Pillars of Eternity e alla stessa Obsidian stanno avendo una seconda “giovinezza” tra gli appassionati.

Dopo Torment, alla gamescom di Colonia era presente un altro esponente del genere, sviluppato nientemeno che dai ragazzi di Obsidian, in collaborazione con Paradox. Il titolo va ad inserirsi direttamente nel filone degli rpg a turni con visuale isometrica, e anche nella gestione dell’interfaccia e nella componente tecnologica riprende a piene mani quanto visto nel precedente successo della compagnia, quel Pillars of Eternity che tanto ha appassionato la community PC e che ha praticamente salvato dal fallimento la storica casa di sviluppo.

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Nella nostra breve prova abbiamo affrontato l’esplorazione di un dungeon e una serie di combattimenti, esplorando quindi il gameplay piuttosto che l’offerta narrativa, che andrà ovviamente affrontata in futuro con un minimo di contesto e con la tranquillità della propria postazione. Abbiamo però appreso che il personaggio principale sarà preimpostato, un mago, sebbene sia possibile personalizzarlo in alcuni aspetti. Il party sarà quindi piuttosto classico, composto da 4 personaggi selezionabili con la facilità di un click, e dalle molteplici opzioni strategiche grazie alla possibilità di usare la visuale tattica. In assenza di quest’ultima, tutti i personaggi all’infuori del nostro protagonista saranno gestiti dall’I.A. agevolando quindi eventuali passaggi all’insegna del grinding.

Il sistema di combattimento si distingue però da altri titoli del genere per una grande enfasi riposta nelle debolezze elementali e nello sviluppo di magie, vera e propria peculiarità di Tyranny, visto che sarà possibile crearle attraverso speciali rune e personalizzarle in vari aspetti. Selezionato un tipo di magia, sarà possibile scegliere diversi tipi di rune che permettono di modificare parametri come quelli dei danni, della velocità di ricarica o della distanza massima per colpire il nemico.

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Infine, ci sono differenti tipi di rune che permettono di modificarne la forma, da un raggio singolo, al più classico arco che permette di colpire i nemici in un raggio più ampio. Più “lore” avremo (un parametro che gestisce la conoscenza del nostro personaggio), più potremo rendere le nostre magie complesse e potenti: sperimentando con lo sviluppatore abbiamo quindi testato questo interessante aspetto del gameplay, trovandolo piuttosto riuscito ed estremamente affascinante, soprattutto vista la peculiarità dei nemici di Tyranny, spesso veri e propri “spiriti” informi che vanno annientati sfruttando le loro debolezze elementali.

Durante il resto dell’esplorazione abbiamo potuto assaggiare un pizzico di enigmi ambientali, che uniscono alcuni elementi piuttosto classici come trappole o marchingegni a delle vere e proprie interazioni che richiedono l’uso di ingegno e soprattutto di analisi dell’ambiente intorno a noi.

La nostra prova con Tyranny è stata breve ma intensa

La nostra prova con Tyranny è stata breve ma intensa: il titolo Obsidian ci è sembrato in grado di smuovere un genere che, per quanto affascinante, fa sempre l’errore di essere uguale a sé stesso nonostante differenze minimali. Il sistema di magie, ed una maggiore enfasi sulla reputazione del nostro personaggio all’interno del mondo di gioco, vanno a migliorare e ad espandere le possibilità offerte da elementi dati spesso per scontati.

La possibilità di creare magie, di modificarne le statistiche e il modo in cui vengono lanciate ci è parso estremamente divertente e profondo, tanto da chiedersi fino a che punto sia possibile spingere il sistema per metterlo a disposizione di un gameplay che, quantomeno dai nemici che abbiamo visto, ruota proprio intorno all’uso di queste ultime. Insomma, siamo curiosi di vedere il futuro di questo progetto, sicuramente in buone mani e dai buoni propositi.

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