Milano – Dopo così tanti video gameplay di Horizon: Zero Dawn, finalmente siamo riusciti a mettere le mani sul joypad per controllare noi stessi le azioni di Aloy. Vedere infatti la protagonista muoversi grazie ai nostri pollici è un’emozione che aspettavamo da mesi: dopo una breve presentazione da parte di uno sviluppatore, abbiamo avuto la possibilità di testare il gameplay e capire come fosse effettivamente strutturato il sistema dei comandi.
Innanzitutto, Horizon: Zero Dawn è il nuovo RPG di Guerrilla Games che ha catturato l’attenzione di molti giocatori già dall’inizio, arrivando a monopolizzare l’attenzione poi al momento della presentazione di PS4 Pro. Il gioco sarà infatti compatibile con lo standard HDR della console, che garantirà una profondità dei colori senza precedenti e qualità grafica ulteriore, senza però l’innalzamento della risoluzione a 4K nativi.
Horizon: Zero Dawn ci è stato presentato anche in relazione all’effettivo lancio, che ufficialmente è posto tra la fine di Febbraio e l’inizio di Marzo 2017. Dopo la prova, la sensazione è che si debba scoprire qualcosa in più riguardo la trama del gioco, finora mostrata solo a pezzi dagli sviluppatori.
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In sintesi, il gioco è ambientato circa 1000 anni nel futuro, un tempo sufficiente per ribaltare la situazione che ci si presenta oggi ogni giorno. La natura è tornata padrona del mondo dopo un’ipotetica apocalisse ed ora il panorama è pieno di prati ed alberi in fiore. Tutto sembra sereno ed idilliaco, eppure c’è un aspetto che spezza la tranquillità: enormi macchine sono ora comparse e minacciano l’esistenza dell’uomo in due diversi modi. Nei trailer si sono infatti visti robot neutrali e ostili, dalle dimensioni estremamente varie: c’è però anche qualcos’altro che si cela tra di loro, un morbo che li corrompe e li rende ancora più pericolosi ed aggressivi. Il compito di Aloy, da brava cacciatrice, è scoprire cosa stia succedendo e portare così la salvezza nei vari villaggi presenti sulla mappa.
L’area di gioco è infatti estremamente ampia, fattore indispensabile in un RPG open world come questo: Horizon: Zero Dawn è strutturato in modo da permettere al giocatore di fare ciò che vuole, tramite diversi waypoint selezionabili dentro o fuori dalle missioni. La mappa ricorda quasi quella di Far Cry 4, con tanto di simboli che vanno ad identificare diversi tipi di macchine che “pascolano” le varie aree: con un rapido zoom out ci è stata rivelata la sua integrità, decisamente interessante per un gioco dove bisogna per forza correre o cavalcare bestie domate.
La sezione di gameplay mostrata davanti ai nostri occhi risale a quella dell’E3 2016, con l’unica differenza che è stata ora approfondita dal community manager di Guerrilla Games: si tratta di un momento relativo a circa 4 ore dall’inizio della storia, dove Aloy deve indagare su una macchina che ha demolito un villaggio circostante. Gli abitanti ritengono che la protagonista sia un’autentica pazza nell’andare contro creature così imponenti e senza senso della ragione: la loro lotta contro le macchine sembra sempre molto unilaterale, con una visibile predominanza degli esseri metallici ed una speranza di tipo spirituale da parte degli umani, che pregano continuamente una Dea misteriosa.
Una volta terminata la dimostrazione, finalmente siamo riusciti ad avere il joypad in mano e capire cosa significa essere una ragazzina di fronte ad enormi mostri robotici. Horizon: Zero Dawn ostenta una netta inferiorità dell’essere umano nei confronti delle macchine, eppure non è del tutto così: Aloy ha infatti un arsenale di armi apparentemente classiche, ma completamente rinnovate e tecnologiche. Possiamo appunto usare un arco, una fionda o un rampino in grado di competere con i nemici e sopravvivere alla loro carica.
L’arco può scoccare diversi tipi di freccia, utili per colpire parti vitali o delicate dei nemici e craftabili recuperando i materiali necessari in giro per la mappa. Allo stesso modo, anche la fionda si rivela pratica per bloccare certi attacchi o danneggiare gravemente le macchine, ma tutti questi metodi offensivi non sono troppo efficaci contro una corazza metallica. Qui viene in aiuto il rampino, in grado di lanciare corde per legare i nemici a terra e non permettere loro di muoversi: a questo punto è più facile colpirli con altre armi o tentare di renderli mansueti, per poi poterli cavalcare dopo un accurato hacking (solo in certi casi).
Per sconfiggere una macchina, è appunto opportuno capire le sue debolezze ed usare così frecce in grado di romperle: Aloy può infatti usare il dispositivo sul suo orecchio per analizzare i nemici, registrare la loro posizione e dunque avere quella possibilità in più di vincere. Horizon: Zero Dawn procede in modo ottimo ed è più difficile e tecnico del previsto. È infatti un gioco tutt’altro che semplice nel combattimento, perché la schivata non è sempre sinonimo di sicurezza ed incolumità. Le macchine sono furbe e fuggire dai loro colpi richiede un approfondimento delle tecniche di fuga e schivata, possibile solo giocando continuamente ed aumentando le proprie abilità da giocatore. Durante la demo è stato possibile richiedere lo spawn del robottone presente nel video gameplay, giusto per capire quanto fosse difficile abbatterlo: dopo qualche morte per schiacciamento o esplosione, finalmente è stato lui a cadere sotto la nostra pioggia di frecce.
Il comportamento del giocatore è dunque importante quando si è sotto l’occhio delle macchine: la loro neutralità eventuale può essere rotta attaccandone anche solo una, per poi ritrovarsele tutte addosso. L’arco di Aloy è l’arma più indicata per questa evenienza, così da poter attaccare il nemico da lontano, ma anche il corpo a corpo si rivela essenziale quando le macchine si avvicinano troppo.
Toccarlo con mano è stata una conferma di tutte le buone speranze immesse nel gioco
C’è poi un altro aspetto importante del gioco, che viene messo sotto i riflettori grazie all’uscita imminente di PS4 Pro. Horizon: Zero Dawn sarà infatti uno dei titoli completamente compatibili con la console e dunque in grado di sfruttare il 4K upscalato oltre alla funzione HDR. PS4 Pro dovrebbe inoltre rendere più fluida l’immagine di gioco ed aumentare gli elementi visibili sullo schermo, fatto che può sicuramente essere un incentivo all’acquisto per chi vuole godere di Horizon: Zero Dawn nella sua vera bellezza.
Durante la prova non si sono registrati problemi di stabilità del gioco, che ha regalato visuali davvero stupende ed un’interazione perfetta con la fisica del territorio: per nascondersi dalle macchine si deve per forza stare acquattati tra gli enormi fili d’erba delle pianure, che si modificano alla perfezione per permettere il passaggio di Aloy. L’unico piccolo problema grafico si è verificato in situazioni di corsa veloce, dove misteriosamente si è visto qualche pop-up delle ombre in prossimità della protagonista. Tuttavia, non c’è il minimo pericolo che un risolvibile bug come questo vada ad oscurare il lavoro enorme che gli sviluppatori hanno fatto e stanno facendo anche ora per ultimare il gioco.
Avendo visto Horizon: Zero Dawn solo in video, toccarlo con mano è stata una conferma di tutte le buone speranze immesse nel gioco. Il sistema di combattimento era apparso fin da subito abbastanza elaborato, grazie alle varie armi ed alla necessità di costruirsi una piccola strategia prima di uno scontro: urlare come un cavernicolo, brandendo magari un anonimo sasso, non è sicuramente efficace contro la corazza metallica delle creature che girano per il pianeta.
Non si sa ancora molto sulla storia, ma il background di un’umanità ritornata ai piani bassi della piramide alimentare è indubbiamente di impatto. L’esistenza inoltre di una corruzione all’interno delle macchine fa pensare ad un pericolo ancora più grande che incombe sugli uomini e, perché no, anche sulle stesse creature cibernetiche.
Tutto questo contribuisce a rendere Horizon: Zero Dawn ancora più atteso, con una data di lancio che dovrebbe collocarsi tra la fine di Febbraio e l’inizio di Marzo 2017 ed una Collector’s Edition già mostrata. Con PS4 Pro tutto sarà più bello, e chissà che i giocatori non approfittino delle vacanze natalizie proprio per regalarsi una TV 4K con tanto di HDR: del resto, se si vuole vivere il gioco nel pieno delle sue potenzialità, questo è il “sacrificio” da compiere.
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