Keep Talking and Nobody Explodes – Recensione

Come si può vivere la pericolosa emozione di disinnescare una bomba senza essere eventualmente spediti all’altro mondo? Keep Talking and Nobody Explodes è la risposta giusta alla domanda, specialmente ora che si piazza anche su PS4 tramite PlayStation VR. Grazie alla sua meccanica di gioco estremamente semplice ed intuitiva, Keep Talking and Nobody Explodes è un party game eccezionale per passare un po’ di tempo coi propri amici a chiedersi se sia meglio tagliare il cavo blu o quello rosso, se non entrambi.

Già presente su PC e Samsung Gear VR, Keep Talking and Nobody Explodes può essere giocato anche senza visore, ma non su PS4. La console di Sony richiede infatti PlayStation VR per cominciare a giocare, ma il risultato è una piena immersione nel gioco, da cui è difficile staccars.

L’idea iniziale di Keep Talking and Nobody Explodes è talmente semplice da risultare quasi irrisoria: bisogna fare in modo di non andare in mille pezzi per colpa di una bomba, piazzata sadicamente sul nostro tavolo e personalizzata in modo tale da offrirci puzzle sempre diversi da risolvere. La difficoltà cresce ovviamente in base alla quantità di moduli presenti sul corpo della bomba, ma dipende anche da altri fattori casuali o dalle decisioni del giocatore stesso.

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Il problema è che il giocatore principale, che indossa PlayStation VR e sta di fronte all’ordigno, non ha la benché minima idea di come disinnescare la bomba: a poco serve restare a guardare i vari puzzle ed ingegnarsi, visto che bastano tre soli errori per mandare tutto all’aria, letteralmente. La palla infatti è in mano ad altri giocatori, che possono essere da 2 a 6 e non hanno in mano nulla di tecnologico, se non il “Manuale Disarmo Bombe”, una guida che contiene tutte le spiegazioni necessarie al giocatore per uscire indenne dalla missione. I giocatori esterni a PlayStation VR sono dunque gli Esperti, il cui compito è ascoltare la descrizione della bomba da parte dell’artificiere virtuale e comunicargli poi quali siano le mosse da intraprendere.

Tutto questo in soli 5 minuti o anche meno, quindi bisogna davvero parlare e comunicare ininterrottamente per portare a casa la pelle. Ovviamente l’esplosione finale di una bomba non sarà visibile, poiché la missione finirà in una semplice schermata nera di game over, ma la frustrazione di essere stati vicini alla soluzione sarà comunque avvertibile distintamente.

Il giocatore che indossa PlayStation VR è in una stanza chiusa con un tavolo, una bomba ed una sveglia dalla dubbia utilità sulla sinistra, che curiosamente mostra proprio l’ora attuale per immergere ancora di più nel gioco. Grazie al controller PS4 è possibile ruotare la bomba per controllare tutte le sue facce e decidere su quale modulo lavorare: per modulo si intende un singolo pezzo di ordigno con un puzzle da completare. È indifferente l’ordine di risoluzione degli indovinelli, quindi da questo punto di vista c’è abbastanza libertà di agire, ma a difficoltà più alte i moduli si evolvono richiedendo passi aggiuntivi, come la ricerca di pile, numeri seriali e spie accese sui lati. Come se non bastasse la tensione già affettabile con un machete, ecco che entra in gioco quella maledetta sveglia sulla sinistra, che può decidere talvolta di suonare finché non si preme il tasto Snooze.

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Più si va avanti con la difficoltà, più aumentano gli elementi di disturbo: ci potrebbero essere sporadici blackout, accensioni di luci rosse d’emergenza, rumori strani, colonne sonore inquietanti e, appunto, sveglie che suonano improvvisamente. Oltre a questo, i tentativi disponibili caleranno da tre ad uno solo, quindi occorre sempre stare attenti a non premere per sbaglio i tasti e ad ascoltare i suggerimenti degli Esperti. C’è comunque la possibilità di cimentarsi nel Free Play, scegliendo dunque tutti gli aspetti di una missione e personalizzando la propria esperienza di gioco in pochi passi.

Guardando alla propria destra c’è sempre un enorme poster con i comandi principali del gioco: fin dal primo momento risulta parecchio facile prendere confidenza, anche se non si ha mai avuto un controller PS4 in mano. La dimostrazione è data dagli amici del sottoscritto, che hanno provato in prima persona anche l’esperienza virtuale e si sono immedesimati immediatamente nel ruolo dell’artificiere, uscendone affascinati e talvolta smembrati.

Keep Talking and Nobody Explodes richiede quindi un buon numero di giocatori per buttarsi nel divertimento: chi non ha amici disponibili in carne ed ossa può sempre affidarsi alla comunicazione via telefono o Skype, ma se si vuole davvero vivere in prima persona la tensione allora occorre essere tutti nella stessa stanza. I problemi sorgono per chi non ha proprio amici da raccogliere per giocare: in questo caso un primo passo sarebbe uscire periodicamente per strada e comportarsi in modo socievole nei confronti di altri esseri senzienti per instaurare rapporti di cosiddetta amicizia, pur sempre ricordando che rompere il ghiaccio coi passanti dicendo “Ciao, non ci conosciamo, ma ti andrebbe di disinnescare una bomba insieme a me?” potrebbe non essere una buonissima idea.

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Scherzi a parte, è necessario avere persone con cui giocare: pur essendo un’esperienza asimmetrica, con un giocatore effettivamente immerso nel mondo virtuale e gli altri alle prese con fogli di carta, Keep Talking and Nobody Explodes è a tutti gli effetti un party game ed in tal modo va vissuto, soprattutto su PlayStation VR. Giocare da soli è infatti impossibile sul visore di Sony, perché esso è richiesto dal gioco contrariamente a quanto si vede su PC: su questi ultimi si può eventualmente essere in solitaria ed avere a disposizione sia lo schermo che la guida, ma il divertimento cala molto rapidamente.

Ciò non toglie che Keep Talking and Nobody Explodes sia il perfetto esempio di come PlayStation VR si possa aprire al multiplayer locale: tutti coloro che possiedono il visore possono avere un assaggio di questa esperienza grazie alla versione VR di Playroom, ma non è nulla in confronto al disarmo di una bomba virtuale insieme ai propri amici.

Una pecca di molti party game usciti durante questi anni è soprattutto la mancata localizzazione nella nostra lingua. Quando si parla di titoli classici, dove l’azione è prettamente single player o multiplayer online, in genere si dà una modesta importanza alla presenza dell’italiano: il giocatore può infatti prediligere il doppiaggio in lingua originale, oppure può semplicemente imparare qualche parola di inglese per vivere meglio l’esperienza. Nel momento in cui ciò accade per i party game, bisogna però variare il concetto: il gioco deve essere immediato e aperto contemporaneamente ad un numero di persone che possono non sapere nemmeno una parola in inglese. Per questo giochi estremamente divertenti come Cards Against Humanity, Exploding Kittens e The Jackbox Party Pack non riescono nemmeno minimamente a far breccia nel nostro paese. Keep Talking and Nobody Explodes ha rischiato di cadere nello stesso errore, ma per fortuna è stata riconosciuta una traduzione del Manuale Disarmo Bombe, disponibile in italiano sul sito ufficiale del gioco. Grazie a questo viene abbattuta la barriera linguistica e Keep Talking and Nobody Explodes è interamente giocabile anche nella lingua del Bel Paese.

Conclusioni

Per quanto una partita di Keep Talking and Nobody Explodes duri massimo 5 minuti, è facile perdere la cognizione del tempo e ritrovarsi un’intera serata tra urla, insulti, esplosioni e popcorn con gli amici. Su PlayStation VR non poteva arrivare nulla di meglio ad iniziare la via dei party game: se anche altri sviluppatori seguiranno le orme di Keep Talking and Nobody Explodes, il visore di PlayStation diventerà un valido dispositivo per divertirsi insieme agli amici, senza che sia necessario possedere una quantità ridicola di controller.

Nella sua semplicità, Keep Talking and Nobody Explodes riesce a creare il caos dentro una compagnia di amici: non si arriva ovviamente ai livelli d’astio visibili in Risiko o Monopoli, ma la tensione creata dal fatto di avere una bomba davanti agli occhi contribuisce non poco ad accendere discussioni tra i vari giocatori. Chi ci va di mezzo è pur sempre colui che indossa il visore, ma anche gli Esperti rischiano di litigare tra di loro per dare l’informazione giusta al momento giusto.

Keep Talking and Nobody Explodes è dunque perfetto per chi vuole giocare insieme ai propri amici e godere allo stesso tempo di un’esperienza virtuale con PlayStation VR. Senza ombra di dubbio, se si possiede il visore e si ha una cerchia di persone con cui giocare, Keep Talking and Nobody Explodes è assolutamente da comprare, visto anche il suo prezzo irrisorio. Non avete PlayStation VR? Allora vi basta un semplice PC, ma in realtà virtuale è tutta un’altra cosa.

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