GXT 353 Vibration Headset

Trust GXT 353 Vibration Headset – Recensione

Dite un po’ quello che vi pare, ma nel mercato  dell’hardware e delle periferiche PC Trust è tutto tranne che l’ultima arrivata. Del resto, poche sono le produttrici longeve come l’azienda olandese: dal 1981 ad oggi Trust si è specializzata nella realizzazione di componenti low-medium budget, garantendo – forte di una diffusione capillare non limitata ai singoli canali di distribuzione specializzati in elettronica – un ventaglio di soluzioni tutto tranne che contenuto a chiunque fosse alla ricerca di un prodotto essenziale, in grado di garantire funzionalità ad un costo ragionevole. Per lungo tempo, il focus principale della linea produttiva di Trust è stato mirato al raggiungimento del perfetto rapporto qualità/prezzo: inutile dunque il paragone con prodotti affini di fascia high-end, laddove, per la celebre legge della “coperta troppo corta”, garantire standard da top player a cifre abbordabili sarebbe stato a ragion veduta impossibile. L’evoluzione dei gusti degli utenti “informatici”, in special modo della famigerata categoria dei giocatori, ha tuttavia acceso una preoccupante sirena d’allarme in quel di Dordrecht: giocare è diventato anno dopo anno un affare sempre più serio, legato a doppia mandata alla ricerca di una strumentazione adeguata per essere svolto al meglio.

Una strumentazione impossibilitata per propria stessa natura al segmento budget: ricercatezza dei materiali, evoluzione, introduzione di tecnologie avanzate e accorgimenti sofisticati, tutte caratteristiche che, alla fine della fiera, un prezzo ce l’hanno. Trust non è certo rimasta a guardare in un angolo l’ascesa del fenomeno gamers, gettandosi invece nella mischia con una famiglia di prodotti dedicata espressamente all’utenza esigente disposta a spendere “qualcosa” di più pur di godere della qualità. Ecco spiegata la nascita della linea GXT, attuale fiore all’occhiello del produttore continentale: ed ecco spiegato il motivo per il quale siamo qui a parlare di GXT 353 Vibration Headset, primo esperimento di Trust in quell’oceano pieno di squali che è il mercato delle “cuffie” per console.

Le Trust GXT 353 nascono, permetteteci il gioco di parole, con PlayStation 4 in testa. Una decisione non certo casuale quella effettuata dal produttore olandese, che pur dimostrandosi ideale in termini di mero marketing ci ha lasciati leggermente perplessi sulla scelta delle interfacce. Le GXT 353 offrono infatti la sola host interface USB: rispetto al tradizionale connettore jack da 3.5 mm è un netto miglioramento, questo è assodato, ma preclude a priori la possibilità di connettere le GXT 353 direttamente al DualShock 4 per un’esperienza di gioco a più gradi di libertà. Certo, la presenza di un cavo USB lungo la bellezza di 3 metri dovrebbe colmare senza eccessivi intoppi anche le distanze più significative tra divano e console: diciamo che la presenza di un secondo output tradizionale in formato jack avrebbe rappresentato un’aggiunta gradita, oltre che più comoda. GXT 353 Vibration Headset

Fatta questa doverosa premessa procediamo con l’analisi di questo top di gamma del casato Trust, disponibile da listino ad un prezzo di 89.90€: una cifra interessante per un headset che cerca la promozione nella classe “di quelli che contano” senza richiedere esborsi memorabili. Estratte dall’ormai riconoscibile package che Trust ha riservato alla propria serie gaming, la prima impressione aptica è decisamente positiva. Le GXT 353 trasmettono da subito una convincente sensazione di robustezza, grazie soprattutto ad una scocca solida realizzata con materiali che non ricordano affatto i “plasticoni” anonimi di un tempo. Robusto e piacevole al tatto, l’headset offre una colorazione nero opaco con rifiniture e “interni” rossi: una scelta che trasmette carattere e un gusto in linea con gli standard ricercati dagli attuali giocatori, attratti da linee aggressive e strutture dai forti richiami geometrici. L’introduzione dei led in ambo i padiglioni, che si illuminano di luce rossa pulsante ad intervalli regolari, segna un evidente svecchiamento nello stesso stile del produttore: una presa di posizione necessaria quanto doverosa, laddove, inutile negarlo, in un mercato ricco di competitors anche l’estetica rappresenta un parametro focale.

La linea delle GXT 353 è ragionevolmente grintosa e accattivante, forte di un design ben studiato che punta tanto alla leggerezza quanto al comfort di utilizzo. L’headset offre una struttura a doppio headband: uno superiore rigido, volto essenzialmente a mantenere “in forma” l’intera struttura portante, e uno inferiore elastico e sufficientemente estensibile, ricoperto con foam morbida sulle cui facce (superiore ed inferiore) sono impressi rispettivamente il nome del modello e il logo GXT. L’aderenza al capo di chi le indossa non risulta assolutamente fastidiosa, laddove la buona estensione del secondo headband permette degli ottimi margini di adattabilità anche per le situazioni più delicate. Elasticità e robustezza si confermano nel complesso un binomio ben riuscito, rendendo queste GXT 353 adattabili a praticamente ogni situazione senza gravare o infastidire l’utente.

Un headset che cerca la promozione nella classe “di quelli che contano” senza richiedere esborsi memorabili.

Per quanto concerne i due padiglioni aurali, entrambi sono realizzati in foam morbida e traspirante, fattore che rende l’headset adatto all’uso prolungato senza fastidi o problemi di sudorazione. La loro adattibilità, unita alla pressione non esagerata degli headband, fa sì che le GXT 353 non gravino eccessivamente sui lobi dell’utente, rendendole una valida alternativa per gli “inseparabili della cuffia”. Di contro, il dazio da pagare coincide con un isolamento acustico passivo soltanto accettabile, che non filtra dai tradizionali rumori esterni se non a patto di alzare ulteriormente il volume. Nel corso delle nostre prove (effettuate su PS4 Pro con Resident Evil 7 Biohazard, Watchdogs 2 e Titanfall 2) non abbiamo riscontrato una situazione così drammatica da inficiare l’immedesimazione derivante dalla componente sonora: la presenza di altre sorgenti rumorose, tuttavia, non ha subito il medesimo trattamento isolante che abbiamo riscontrato in altri headset per PC o Console. Non serve aggiungere molto altro sul design dei padiglioni, forti di uno stile convincente e di un’illuminazione pulsante a LED: basti ricordare che quello sinistro, oltre ad ospitare il microfono, offre una ghiera per la regolazione del volume, e due tasti per l’attivazione e la disattivazione, rispettivamente, del microfono e della Bass Vibration di cui parleremo a breve.GXT 353

I magneti altoparlanti da 40 mm garantiscono alle GXT 353 una portata sonora soddisfacente, capace di articolare e dare geometria al suono riprodotto senza alterarne in modo evidente la naturalezza. Buona l’intensità sonora raggiunta dall’headset, decisamente migliore la resa delle basse frequenze, enfatizzate in modo assolutamente consono. I bassi giungono all’utente complessi, con volumetrie distinguibili e, cosa più importante, senza distorsioni o introduzione di suoni artefatti: le esplosioni di Titanfall 2 o, ancor meglio, i boati intensi della guerra di Battlefield 1 vengono riprodotti in tutto lo splendore originale, con una riproduzione verosimile dall’inizio alla fine capace di dare quell’ulteriore tocco di realismo all’esperienza di gioco. Assolutamente interessante è la Bass Vibration, funzionalità aggiuntiva dell’headset di Trust che relazionerà i bassi riprodotti ad una vibrazione, più o meno intensa, dell’intero hardware, Pur non modificando in alcun verso la riproduzione sonora, la funzionalità di vibrazione da un valore aggiunto non certo trascurabile all’interno del contesto gaming: la presenza di un feedback come questo, che va di pari passo a quello riprodotto da oramai tutti i pad in commercio, contribuisce non poco ad alimentare quella sensazione di coinvolgimento ed immedesimazione che molti giochi, specie quelli dall’esplosione facile, cercano spesso di trasmettere.

Notizie meno positive, purtroppo, per quanto riguarda le restanti frequenti. I tradizionali mid (le medie frequenze, per intenderci) non godono di particolari enfatizzazioni, laddove in alcune circostanze risultano quasi sacrificati per porre ulteriore risalto ai bassi e all’annesso meccanismo di vibrazione. Gli alti ci sono parsi ragionevolmente cristallini (uno dei punti a favore dell’headset, secondo Trust, derivanti dalla connessione USB) e piacevoli all’ascolto, anche se basta abbandonare temporaneamente la nostra sessione di gioco e, sempre da PS4, passare al tradizionale ascolto di musica per accorgersi di come l’esperienza uditiva, per quanto positiva, manchi di composizione e di rotondità. Non siamo certo parlando di cuffie da ascolto o tanto meno rivolte ad un’utenza di audiofili: nel proprio contesto, ossia l’headset da gaming, le GXT 353 fanno il loro compito senza eccessivi intoppi. Diciamo che, considerando la fascia di prezzo più alta della tradizione Trust, qualche accorgimento per la resa sonora alle frequenze maggiori non avrebbe certo infastidito.

I bassi giungono all’utente complessi, con volumetrie distinguibili e senza distorsioni o introduzione di suoni artefatti

Per quanto concerne il microfono, la prova effettuata tramite i tradizionali party su PS4 ci ha lasciato ragionevolmente soddisfatti. La nostra sorgente acustica è stata trasmessa senza intoppi ai restanti giocatori, che non hanno lamentato difficoltà o problemi all’interno della comunicazione – se non un volume di default leggermente basso, tuttavia regolabile tramite menu di configurazione apposito da PS4. L’unico dubbio a tal proposito, tuttavia, rimane legato ad una scelta di design un po’ incerta. Il microfono delle GXT 353, di tradizionale tipologia Boom, è collegato direttamente al padiglione sinistro dell’headset, risultando di fatto non retraibile e, al contempo, impossibile da “sganciare” quando non utilizzato. Se dunque nulla possiamo criticare sul suo funzionamento, difficile non lamentare una certa disattenzione per quanto concerne ergonomia e praticità: perché “funzionerà anche come si deve”, questo è indubbio, ma in un mercato agguerrito come quello delle cuffie da gamer non c’è spazio per i passi falsi. Il diavolo, si sa, è nei dettagli.

 

Conclusioni

Con questo GXT 353 Vibration Headset, l’olandese Trust sigla un significativo passo avanti nel segmento di mercato rivolto ai giocatori più esigenti: le “cuffie stereo più microfono” progettate per PS4 convincono sotto parecchi punti di vista, rappresentando una soluzione decisamente interessante per chiunque voglia avvicinarsi a questo universo – conscio dei rischi finanziari che esso comporta – senza tuttavia spendere il proverbiale “capitale” in un acquisto sconsiderato. Dal design interessante e aggressivo, con linee geometriche e led pulsanti, passando per le funzionalità “vibranti” legate alla riproduzione delle frequenze basse, queste GXT 353 hanno dimostrato carattere e originalità, dimostrandosi, entro certi limiti, ottime compagne di gioco.

Entro certi limiti, perché l’high-end non te ne perdona una. E di piccoli scheletri nell’armadio, questo gingillo di casa Trust, ne ha un paio: dalla poco brillante esaltazione delle medie/alte frequenze ad un microfono funzionale ma non sempre pratico, passando per un isolamento acustico solo parziale. Mancanze pesanti per quella frangia di giocatori perfezionisti per nulla intimoriti dal prezzo sul cartellino, ma che vengono in parte ridimensionate, nel caso delle GXT 353, considerando un costo, seppur non trascurabile, comunque ragionevole all’interno del mercato di riferimento. Un headset, insomma, sopra la media ma con ancora un buon margine di miglioramento: come primo passo di Trust nel pianeta console, a ben vedere, non è andata affatto male.

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