News 03 Mar 2017

Il governo boliviano contro Ghost Recon Wildlands

Non sorprende ormai sentire un videogioco attaccato per una qualsivoglia ragione, ma quando la protesta viene dal governo boliviano allora la si cerca di vedere sotto una luce diversa o almeno di prestare maggiore attenzione alla vicenda. Nei fatti, come avrete intuito, l’oggetto delle lamentele è Ghost Recon Wildlands, nuovo esponente della serie Tom Clancy prodotta da Ubisoft in uscita il prossimo 7 marzo. Pare infatti che non sia stata apprezzata la decisione di ritrarre la Bolivia come una nazione controllata dai cartelli della droga e, di conseguenza, l’ambasciata francese abbia ricevuto un reclamo da parte del Ministro degli Interni Carlos Romero: demandando un intervento, il ministro ha aggiunto che la nazione potrà intraprendere vie legali se Francia e Ubisoft non rispetteranno la delicata questione, sottolineando che hanno i mezzi per farlo ma si è preferito prima scegliere la strada di una negoziazione diplomatica.

Va tuttavia ricordato che la Bolivia è davvero il terzo produttore al mondo di foglie di coca, utilizzate per la produzione di cocaina, superato soltanto da Colombia e Perù. Posto questo, Ubisoft ha ribadito che il titolo è “un’opera di finzione” e la scelta di ricadere sulla Bolivia è stata dettata “dai magnifici paesaggi e dalla ricca cultura che la contraddistingue”. Al momento non ci è dato sapere se il governo francese abbia o no preso provvedimenti, né se l’amministrazione boliviana renderà concreta la minaccia di azioni legali. Siamo soltanto sicuri di una cosa: Ghost Recon Wildlands uscirà il 7 marzo, indipendentemente da tutto.


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