News 10 Mar 2017

Steam restringe ancora di più le regole per le recensioni

Già a settembre, Valve aveva intrapreso una campagna di sterminio su Steam per le recensioni fasulle, incoerenti oppure redatte dagli stessi sviluppatori del gioco. Questa decisione ha portato qualche malumore all’interno della community, specialmente tra coloro che non hanno ben presente quale sia il confine tra l’essere oggettivi e l’essere inopportuni. In generale, però, il ban-hammer nei confronti delle persone scorrette ha saputo portare un po’ di equilibrio nel sistema di Steam.

Questo fino a oggi, giorno in cui Valve ha deciso di essere ancora più dura nei confronti dei recensori e applicare una nuova regola. È probabilmente il risultato dei vari free weekend avvenuti nello scorso periodo, che hanno riempito le pagine dei giochi con recensioni folli e superficiali, falsando così lo score di un titolo.

D’ora in poi, per recensire regolarmente un prodotto, sarà dunque necessario averlo comprato di tasca propria. Sia ben chiaro, chiunque potrà ancora scrivere una recensione e vederla pubblicata, ma se è stato utilizzato un codice gratuito, un regalo, una promo o anche un evento free weekend, allora il proprio voto verrà eliminato dal conteggio. Ovviamente, tale decisione non tocca i giochi gratuiti di base o free-to-play.

In questo modo, Valve punta a creare un sistema di recensioni basate solo su chi ha effettivamente comprato il gioco su Steam e passato una certa quantità di tempo all’interno per valutarlo. Difficilmente un giocatore spenderebbe soldi solo per recensire negativamente un gioco, a meno che le banconote non gli crescano in casa.

Curiosamente, il cambiamento di Steam arriva anche una settimana dopo l’uscita di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. A prima vista potrebbe sembrare un evento totalmente scollegato, eppure il gioco è finito proprio nel mirino delle recensioni fasulle su Metacritic, dove i giocatori hanno espresso pareri estremamente negativi nello User Score, alcuni legittimi, altri volontariamente bassi. Molti di loro lamentano ipotetiche corruzioni ed enormi mazzette passate da Nintendo ai redattori di tutto il mondo (immaginate quanti big money abbiamo guadagnato noi con la nostra recensione?), mentre altri ammettono di non aver mai giocato il titolo e aver posto una votazione negativa solo per abbassare lo score complessivo.

Fonte


Our Take

Probabilmente ci saranno persone che prenderanno la decisione di Valve come una limitazione alla libertà di pensiero. Di fatto, spesso i giocatori sono ancora più restrittivi, cocciuti e limitanti nei confronti dei loro pari, creando così console war e flame inguardabili. Il nuovo Zelda su Metacritic ne è un esempio, con tanto di ammissione di colpa da parte dei “recensori” negativi: la sua colpa è di essere ritenuto un ottimo gioco, da prendere dunque per il mignolo del piede e trascinare nella mediocrità distintiva degli “haters”.

Ah, il sottoscritto non ha né Nintendo Switch né Zelda e nemmeno pensa di acquistarli nel breve periodo.

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