1-2 Switch – Recensione

Quando, nell’ormai lontano 2006, Nintendo lanciò sul mercato Wii, lo fece prendendo un’importante e cruciale decisione: ad accompagnare un hardware eccentrico e assieme innovativo, la grande N mise in bundle un gioco dal titolo semplicissimo. Wii Sports. Come il nome suggerisce, i consumatori si sarebbero trovati di fronte a un versione divertente e accessibile di alcuni sport quali tennis, golf e bowling, che avevano l’obiettivo di far comprendere loro l’offerta della console. Fu un centro perfetto da parte di Nintendo, un successo che sarebbe stato sulla bocca di tutti, nelle testate online e non per diverso tempo, con un record di vendite che solo recentemente è stato battuto da The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Un primato solido, mantenuto per più di dieci anni, che ha visto passare molti validi titoli ma solo di fronte a una saga leggendaria ha chinato il capo e passato, alla fine, il testimone.

Con l’avvento di Nintendo Switch, che avrebbe – e nei fatti ha – risollevato la compagnia da quegli inciampi occorsi con Wii U, ci si aspettava un prodotto che avrebbe raccolto e portato avanti l’eredità di Wii Sports. Offerto dunque un titolo fresco, in linea con tutte le potenzialità e le caratteristiche della console, capace di mantenere alto e a lungo l’interesse del pubblico senza dimenticare il divertimento. Un gioco che si sarebbe provato ancora e ancora, che avrebbe animato le rimpatriate fra amici e portato una serata diversa in famiglia. Con i suoi 28 minigiochi, 1-2 Switch sembrava il candidato perfetto non solo per mettere in luce le funzionalità dei Joy-Con, ma anche per un nuovo aspetto sul quale ha posto l’accento: l’interpersonalità nella competizione. Guardare negli occhi l’avversario.

Se il contatore dei vostri amici è pari a zero e l’interazione con altre persone una rarità, allora 1-2 Switch non è il gioco che fa per voi. In caso contrario, la nutrita offerta ludica merita un’occhiata approfondita: parliamo di giochi come Samurai, dove sarete chiamati a vestire i panni di uno spadaccino in attacco o in difesa, e Scassinatori, che metterà alla prova le vostre doti da ladruncoli grazie alla sensibilità dei Joy-Con nel simulare la manopola di una cassaforte. Ma non mancheranno titoli bizzarri come Muuungi che ti passa!, nel quale la vera sfida è superare il disagio di una mungitura invisibile mentre si fissa l’avversario negli occhi; o ancora, se la vostra tempra non è stata scalfita, Sogni d’Oro potrebbe attentare alla volontà di condividere il vostro patrimonio genetico, mentre cullate un Joy-Con nel tentativo di far addormentare il pupo sullo schermo. Se poi siete dei fashionisti nell’animo e calare le passerelle è intuitivo quanto respirare, allora preparatevi a stupire – e divertire – gli amici con una vera e propria Sfilata di Moda: una sfida all’ultima posa sotto degli immaginari riflettori.

Questi sono solo degli assaggi ma nonostante la sua varietà, l’offerta è davvero meritevole? Purtroppo non la vediamo così, a partire da un primo e non trascurabile motivo: 1-2 Switch è venduto separatamente dalla console, cosa che già lo distacca da Wii Sports e pone un primo ostacolo davanti al giocatore. L’accesso a questi minigiochi sarà garantito a patto di spendere 50,98€, un prezzo che fa sgranare gli occhi se pensiamo che a soli 20€ di distanza ci aspetta un capolavoro come Breath of the Wild: a ciò va aggiunto che fin da subito, dalla presentazione di ciascun minigioco, impattiamo negli aspetti negativi del titolo. Sebbene ogni minigioco sia ben introdotto da un trailer/tutorial che ci dà una panoramica della tipologia e delle meccaniche, va detto che non per tutti funziona efficacemente. Alcuni non sono in grado di trasmettere un messaggio chiaro, con il risultato di ritrovarsi nelle prime sessioni di gioco a domandarsi cosa di preciso il sistema pretenda da noi – e se anche riuscissimo a cogliere questo suggerimento, a volte i giochi risultano lo stesso confusionari.

1-2 Switch è una vetrina per le potenzialità tecniche della console, più che un gioco vero e proprio

È evidente come 1-2 Switch, seguendo le intenzioni dietro la sua progettazione, ricopra un ruolo di facilitatore per lasciare spazio all’interazione fra i giocatori. Nei momenti in cui è chiamato a comunicare con l’utente ci sono tuttavia casi in cui fallisce, lasciando quest’ultimo di fronte a situazioni frustranti delle quali non sa spiegarsi la ragione: un esempio è il Baseball, che mette gli sfidanti nei panni del lanciatore e del battitore. Nel primo caso, quando è ora di colpire la palla non c’è niente a suggerirci i tempi di reazione, neppure un piccolo suono che ci aiuti con il tempismo; senza contare poi la possibilità casuale di essere eliminati da un giocatore virtuale che, all’interno di un campo inesistente, può afferrare al volo la nostra battuta ancora una volta senza la possibilità per noi di distinguere quando questo accadrà, uscendone infastiditi. Come abbiamo detto, manca una cruciale comunicazione fra macchina e giocatore.

Passato questo primo scoglio, eccoci incappare nel replay value. C’è un limite entro il quale ottenere il miglior punteggio, un limite raggiungibile piuttosto facilmente, e dopo averli provati tutti almeno una volta, l’attrattiva dei minigiochi tende a calare in fretta: vuoi per una ritmica spesso troppo rallentata, vuoi per gli inutili tempi morti che a volte intercorrono, oppure per la mancanza di sfide giornaliere che avrebbero potuto ispessire il tessuto di gioco e di conseguenza rafforzare quell’attrattiva che è vitale per i party games, 1-2 Switch fallisce nel portare quel divertimento a lungo termine avuto con Wii Sports. Non vogliamo dire che manchi di elementi interessanti, alcuni giochi utilizzano al meglio la funzione HD Rumble o i sensori di movimento spesso combinandoli molto bene assieme, ma se dovessimo valutarli singolarmente caso per caso, diversi non raggiungerebbero la sufficienza. O la sfiorerebbero soltanto.

Conclusioni

1-2 Switch sarebbe potuta essere una killer app se venduta assieme alla console. È di uno di quei titoli dove puoi affidare il controller al più inesperto ed essere sicuro che, bene o male, apprenderà in fretta come giocare senza perdersi in troppe spiegazioni. Le potenzialità ci sono, così come il divertimento, sebbene discontinuo, ma non giustificano la discutibile scelta di offrirlo a parte e a un prezzo francamente irragionevole: persino i più festaioli faranno fatica ad accettare questa prima esclusiva first party in linea con un listino prezzi che ha ben di meglio da offrire. L’abbiamo detto, 1-2 Switch soffre di prestazioni altalenanti e offerte non sempre allettanti nella totalità dei suoi 28 minigiochi, non dimostrandosi all’altezza del suo lontano predecessore e caratterizzandosi più come un’ottima vetrina per le potenzialità tecniche della console, che non un gioco nel quale investire buona parte del proprio tempo. Sopratutto, così tanti soldi. La decisione di Nintendo di venderlo separatamente rimane tuttora una mossa incomprensibile.

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