Gonna fight’em all…
E’ da far risalire all’ormai lontano 2000, anno di messa in onda delle prime puntate di questa serie animata, l’inizio di una “invasione pacifica” che ha visto i Pokemon trasformarsi da attrazione per bambini a vero e proprio fenomeno di massa. L’enorme successo riscosso nel vecchio continente ha spinto i producer giapponesi a distribuire anche da noi tutta una serie di prodotti relativi a questo universo: figurine, magliette, giocattoli, giochi in scatola e, ovviamente, una nutrita schiera di videogames aventi come protagonisti Pikachu & Co.
L’uscita di ogni capitolo della saga Pokemon ha però creato sdegno negli hardcore gamer che, di volta in volta, non hanno lesinato critiche e derisioni a detti titoli e ai loro utenti: nonostante questo “snobismo” la saga Pokemon ha venduto, nel corso degli anni, qualcosa come 190 milioni di copie e le ultime due incarnazioni, rispettivamente Pokemon Bianco e Pokemon Nero (i cui aficionados daranno vita, a breve, al campionato mondiale 2012), hanno superato quota 5 milioni di pezzi nel solo territorio giapponese. Spinti da questo successo i producer Nintendo hanno iniziato ad affiancare alla saga principale, per spremere fino in fondo questa gallina dalle uova d’oro, una moltitudine di spin-off: Pokemon Mistery Dungeon, Pokemon Ranger e, per l’appunto, Super Pokemon Rumble possono essere ascritti, senza esitazioni di sorta, a questa categoria.
LO AMERANNO: Tutti coloro che vivono di pane e Pokemon
LO ODIERANNO: I fan di vecchia data della serie principale Pokemon
Titolo: Super Pokemon Rumble
Piattaforma: Nintendo 3Ds
Sviluppatore: Ambrella
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1
Online e extra : Co-op Wi-fi, Streetpass
Lingua : Italiano
Dai sopraelencati dati si evince un fatto incontestabile: il marchio Pokemon è una macchina da soldi che non conosce sosta alcuna e Pokemon Rumble si propone di fornire, allontanandosi diametralmente dalla saga principale, un gameplay alternativo ai fan di vecchia data dell’oramai storico Brand Nintendo.
Dimenticate dunque tattiche e combattimenti a turni e siate pronti a tuffarvi, tenendo dunque fede al titolo, nella più classica delle risse da bar (nella fattispecie da arena…): esaminiamo dunque questo atipico “Super Pokemon Rumble”.
STORYBOARD
La storia è per lo più un labile pretesto narrativo atto a giustificare l’esistenza di questo spin-off. L’azione si svolge in un mondo alternativo dove i Pokemon non sono le docili creaturine di cui tutti siamo a conoscenza bensì dei preziosi e ricercatissimi giocattoli cui tutti i bambini anelano. Nei panni del nostro Mii entreremo in un negozio e inizieremo a fantasticare sui nostri improbabili combattimenti che ci porteranno a diventare il campione di Pokemon Rumble: di li a breve ci troveremo nel mezzo dell’azione nei panni del pokemon per eccellenza: Pikachu!!
GAMEPLAY
Il gameplay di Super Pokemon Rumble è quanto di più schematico ci possa essere. L’azione si discosta diametralmente da quanto visto in Pokemon Rubino, Perla, Bianco o Nero: alle forsennate scelte tattiche, che vedevano nella scelta del Pokemon più adeguato il fulcro del successo nel combattimento di li a breve, va a sostituirsi una disarmante immediatezza di gioco che vede in una adeguata temporizzazione dell’attacco, e conseguente tempismo nell’evitare i colpi degli avversari, il segreto della vittoria o della sconfitta nel match di turno.
A poco vale infatti la scelta di un Pokemon Fuoco, al posto di un Pokemon Acqua, per far danni ad un Pokemon di elemento opposto: basterà infatti scegliere un mostriciattolo con valori di attacco maggiori per aggiudicarsi senza patemi di sorta lo scontro in essere. Come detto prima il gameplay segue uno schematismo che, se da un lato semplifica notevolmente le meccaniche di gioco note agli aficionados della serie in favore di una immediatezza di gioco, dall’altro rende questo Super Pokemon Rumble alla stregua di un action platform in cui prima vince chi prima picchia l’avversario.
Sconfiggendo i propri avversari si otterranno, in modo del tutto casuale, dei Pokemon “bonus” da aggiungere al proprio roster (virtualmente infinito) a loro volta utilizzabili, a stage finito, per combattere con nemici sempre più potenti. In caso di morte del proprio pokemon durante la sessione di gioco ci verranno date fino a 3 possibilità per sostituirlo con uno dei millemila mostriciattoli presenti nel roster precedentemente descritto (la sostituzione potrà esser decisa anche da noi senza attendere la morte del nostro Pokemon): alla fine di ogni stage affronteremo poi un “super-Pokemon”, vero e proprio boss di fine livello.
Ogni Pokemon è dotato esclusivamente di una tipologia di attacco e di uno slot attacco libero, potenziabile spendendo i crediti ottenuti durante i combattimenti mediante appositi “dispenser” di mosse bonus rendendo dunque possibile, seppure in modo estremamente limitato, una personalizzazione ad-hoc del proprio Pokemon preferito.
Il gameplay si snoda attraverso la progressione tra un determinato numero di arene che ci permetteranno, dopo altrettante vittorie, di accedere alla “Rumble di zona”, la cui vittoria ci garantirà l’accesso ad una ulteriore area di gioco dove le meccaniche appena descritte si ripeteranno serialmente.
GRAPHICS & SOUNDS
Il comparto grafico di Super Pokemon Rumble svolge senza infamia e senza lode il suo compito. Ad una grafica in cell-shading pulita ma essenziale si affianca un level design, però, a dir poco imbarazzante: i nostri fidi picchiatori saranno infatti costretti a muoversi in spazi ristretti e senza libertà di sorta, adattandosi, de facto, a dinamiche tipiche di un “Corridor Game”: una scelta a mio modo di vedere errata e che va, comunque, a limitare le meccaniche di un gioco che, già di per se, da l’impressione di esser stato castrato in partenza di quella profondità che tanto ha reso famosi gli altri capitoli della serie. L’effetto 3D aggiunge un gradevole senso di profondità che però poco, anzi…nulla, aggiunge al gameplay.
Le musiche non spiccano per varietà o per qualità attestandosi, come il comparto grafico, su di una risicata sufficienza: gli effetti sonori relativi ai Pokemon e ai loro attacchi sono invece ben realizzati, garantendo differenziazione tra le quattro tipologie principali!
ONLINE & REPLAY
Super Pokemon Rumble non decolla in nessuno degli aspetti del gameplay, nemmeno per quel che riguarda l’online. Sarà infatti possibile affrontare in modalità cooperativa (esclusivamente in wi-fi) la main quest con un vostro amico ma non sarà possibile, per lo meno non in modo interattivo, sfidare altri giocatori (sia in locale che mediante la funzionalità streetpass) o creare campionati pokemon ad-hoc. Duole purtroppo notare la superficialità con cui il team Ambrella ha liquidato questo titolo, castrandolo addirittura di una delle poche features che avrebbero potuto rialzare il livello di interesse verso un titolo altrimenti nella media: prendiamone atto e passiamo avanti.
IN CONCLUSIONE
Super Pokemon Rumble è un gioco che, senza infamia e senza lode, va ad inserirsi nella continuity del brand Pokemon, fornendo svariate ore di gioco a chi vorrà dilettarsi con uno spin-off easy to use.
Pur riuscendo a catturare l’attenzione, per via di un meccanismo di assuefazione di cui ogni gioco marchiato Pokemon sembra essere dotato, manca della profondità e della ricercatezza che hanno decretato il successo della serie principale risultando, seppure alla lunga, monotono e senza pretese di sorta. Ne la grafica, ne il sonoro ne il comparto online riescono a staccarsi dalla sufficienza relegando questo gioco ad un imminente dimenticatoio: se cercate del sano divertimento, in puro stile arcade, dategli una possibilità altrimenti…guardate altrove. Pokemon Nero e Pokemon Bianco risultano essere, ad oggi, le migliori espressioni videoludiche delle avventure di Pikachu & Co.
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