Diciamocelo, un po’ ce lo saremmo aspettati. Dopo l’atteso ritorno di PaRappa the Rapper su PS4 e PS4 Pro dello scorso Aprile e nell’attesa, ora quanto mai veritiera, di un esordio neo-generazionale riservato anche al leggendario Patapon, avremmo tranquillamente scommesso sull’arrivo di una Remastered a tema LocoRoco. Un classico apparso su PSP nel lontano 2006, capace al tempo di incuriosire e inebriare gran parte dell’utenza della sfortunata handheld di casa Sony grazie ad una coloratissima estetica, ad un gameplay tanto semplice quanto innovativo e, inutile dirlo, ad un mood che definire scanzonato sarebbe stato quasi riduttivo.
Non fosse per l’eco mediatica raggiunta dalle simpatiche creaturine saltellanti, non sbaglieremmo di molto a definire l’opera prima di Kouno-San un esperimento di game design: un esperimento riuscitissimo, dati alla mano, tanto da essere rispolverato ad undici anni di distanza e tirato a lucido in alta risoluzione (4K per PS Pro) per le leve più giovani dell’esercito PlayStation. Ed eccoci che, per magia, ci ritroviamo di fronte a LocoRoco Remastered, nuova pillola dal retrogusto nostalgico disponibile da poche ore nei meandri di PSN alla cifra ragionevole – ma non troppo – di 14.99€. Basterà la simpatia delle creaturine colorate che vengono dal Sol Levante a giustificare un’operazione che, soltanto un paio di settimane fa, era riuscita a scalfire la sola superficie dei cuori dei giocatori? La risposta, duole un po’ ammetterlo, è positiva solo in parte: ai LocoRoco non si comanda, questo è assodato, ma qualche contenuto in più, anche stavolta, avrebbe fatto comodo…
Rispetto allo squinternato PaRappa, l’ultima Remastered di casa Sony invecchia in modo decisamente meno evidente. Sarà per quell’atmosfera assurda e per quelle musichine che ti entrano in testa sino allo sfinimento, sarà per quel profumo ai limiti dell’indie che, a distanza di un decennio, riesci ancora a respirare tra un balzello e l’altro di quelle insolite creature, ma LocoRoco si lascia giocare splendidamente oggi come allora. Anche a distanza di tempo è impossibile non ravvisare nel titolo la creatività dello sviluppatore nipponico, capace di infondere personalità e simpatia in un nugolo di esserini ballonzolanti e di rendere appaganti e divertenti delle meccaniche di gioco fondamentalmente basilari.
In LocoRoco, lo ricorderete, non c’è molto da fare se non far saltare e rotolare i nostri policromatici amichetti inclinando lo scenario a destra e a sinistra tramite gli appositi dorsali del pad e, evitando le spiacevoli attenzioni dei Moja, raggiungere “l’uscita”. 40 livelli suddivisi in 5 scenari contenenti qualche leggero enigma da risolvere, una valanga di aree segrete e un doppio set di collezionabili, le bacche e tre simpatici Mui-Mui, che i giocatori più perfezionisti dovranno raccogliere nel minor tempo possibile a fianco dei venti LocoRoco nascosti nell’area corrente: non c’è molto altro da sapere per entrare nel vivo della “sfida” di LocoRoco, che in questa Remastered permette al giocatore di utilizzare le funzionalità tilt-shift di DualShock 4 per “governare” lo scenario – anche se, per onore di cronaca, il metodo tradizionale rimane indubbiamente il migliore.
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Tutto perfetto, specie se anche voi dieci anni or sono eravate tra quei pazzi scatenati che canticchiavano nottetempo il leggendario tema portante del piccolo successo di PlayStation Portable (Pacchonbo-mo-inoinoi chakaretapatton pankorakettonto-n…) scuotendo a tempo il capo. Ancora una volta, tuttavia, Japan Studio pecca di indolenza nel proporre una Remastered che non aggiunge nulla alla ricetta originale, in termini di modalità extra. Al netto della sezione Mini-Game e dell’area di creazione della dimora perfetta per i LocoRoco raccolti, questa Remastered “limita” il proprio lavoro ad un revamp del comparto tecnologico, che raggiunge i 4K nell’ammiraglia Pro, e ad un ricampionameno della strepitosa colonna sonora, decisamente più pulita e fruibile della controparte PSP. LocoRoco Remastered appare dunque nitido e dalle curve decisamente più morbide rispetto all’originale, regalando immagini convincenti pur nella propria semplicità. Il resto, ancora una volta, lo fa l’atmosfera dell’opera di Sony Japan: e, inutile dirlo, vi ritroverete a canticchiare inconsapevolmente parole senza senso, obbedendo all’oscura metrica della lingua dei LocoRoco.
L’assenza di contenuti aggiuntivi lascia tuttavia posto ad un dubbio non certo trascurabile: al netto dell’ovvia introduzione dei Trofei, Platino incluso, vale davvero considerare l’acquisto di questa Remastered alla luce di un prezzo, 14.99€ (3€ in meno per i possessori di Plus) non certo dei più vantaggiosi? Se per i neofiti di LocoRoco la semplice curiosità di provare uno dei successi più celebri del passato di Sony può essere sufficiente a scatenare la pressione del tasto Acquista, lo stesso ragionamento non può essere applicato ai veterani del brand, già rapiti a tempo debito dal fascino della creatura di Kouno. Che LocoRoco invecchi bene è fuori da ogni dubbio, ma difficile cedere alle lusinghe del “nuovo acquisto” di un titolo non solo già conosciuto, ma decisamente più accattivante nella controparte mobile di PSP.
Che LocoRoco invecchi bene è fuori da ogni dubbio.
Lo ribadiamo, sulla bontà di questo insolito gameplay, sulla longevità ragguardevole riservata ai giocatori più perfezionisti e sul divertimento regalato da un’esperienza più unica che rara non si discute affatto: ma un minimo di “sforzo” aggiuntivo nella creazione di contenuti inediti o, parimenti, la commercializzazione di una Collection contenente i due episodi PSP e la versione Cocorreccho apparsa su PS3, avrebbero reso indubbiamente più appetibile questo nuovo episodio della serie Amarcord. Speriamo vada meglio per Patapon.
Quando si parla di Remastered, si finisce sempre per incappare nei soliti discorsi: il valore assoluto di un’opera da un lato, l’effettivo plus apportato dalla riedizione del medesimo dall’altro. Come già successo nemmeno un mese fa per il simpatico PaRappa, Sony punta al fattore nostalgia con il minimo sforzo, garantendo una LocoRoco Remastered al passo con i tempi in termini prettamente tecnologici ma incapace di apportare qualcosa di “extra” – non certo in quanto a gameplay – a corroborare la nuova offerta. Ed ecco che, puntualmente, ci troviamo di fronte alla riedizione di una pietra miliare della sfortunata PSP pervasi da quei dubbi consueti che ben conosciamo. Acquisto sì o acquisto no? LocoRoco Remastered, nel complesso, invecchia in modo a dir poco positivo, offrendo un gameplay divertente ed immediato per una longevità tutto tranne che trascurabile. C’è valore nel titolo di Kouno, oggi come undici anni fa, e proprio per questo riteniamo accettabile la cifra richiesta da Sony necessaria ad aiutare i teneri LocoRoco a salvare il mondo. Certo, avremmo preferito spendere qualcosa di più e ritrovarci tra le mani una Collection più nutrita, piuttosto che un singolo episodio: ma se mai in quel di Tokyo impareranno la lezione su come debba essere la Remastered ideale, lo scopriremo solo più in là. |
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