Tralasciando per un attimo l’eccellente DiRT Rally, la serie principale del gioco è mancata 6 anni. Con DiRT 4 si ritorna dunque a concentrare il motorsport su sterrato a 4 ruote in un solo gioco, dotato di licenze ufficiali, tanta voglia di stupire e una miscela di modalità pronte a far felici tutti i giocatori.
Codemasters voleva proprio questo, creare un gioco basato su rally e rallycross in grado di colpire un’ampia fetta di amanti dei motori e fare in modo che l’esperienza di gioco fosse appetibile per tutti. Le buone impressioni dall’anteprima trovano finalmente un riscontro e si ampliano ulteriormente, passando per le altre modalità che DiRT 4 propone.
DiRT 4 è quindi un titolo dotato di tante facce, tutte ottimamente realizzate dagli sviluppatori per accontentare chiunque. Con la sua completezza, si può quasi dire che DiRT 4 sia la nuova bibbia del rally, un passo oltre lo spin-off che ha permesso a Codemasters di capire dove fare leva per entrare nel cuore degli amanti del motorsport.
Sin dal primo istante, DiRT 4 prende per mano il giocatore e gli mostra come trarre il meglio dal gioco, permettendogli di personalizzare il profilo e scegliere un tipo di guida tra Gamer e Simulazione. Questo è il bivio principale che rende DiRT 4 aperto a tutti e di facile comprensione, tramite i due approcci che vengono presentati al potenziale pilota. Non si tratta di semplici assists, selezionabili successivamente, ma di due veri stili di guida per abbracciare il più grande numero possibile di giocatori. Gamer è per chi vuole solo guidare o imparare senza avversità, divertendosi al massimo con pochi sforzi. Simulazione è invece la trasposizione dei tecnicismi visti in DiRT Rally, quindi un’esperienza più profonda, dettagliata e stimolante. Spesso, nel tentativo di accontentare fasce diverse di giocatori, un gioco potrebbe fallire in ogni direzione: DiRT 4 non fa parte di questa lista, riuscendo a garantire il divertimento a tutti.
Gli sviluppatori hanno infatti voluto dare ai giocatori la possibilità di prendere qualsiasi decisione sul gioco che hanno davanti. Non si parla solo di stile di guida, ma anche di aiuti e diverse categorie di gara a cui accedere. La modalità principale è sicuramente la Carriera, in cui il giocatore ripercorre l’intera esperienza sportiva di un pilota, dagli esordi fino al trionfo mondiale, passando per Stati Uniti, Spagna, Galles, Australia e Svezia. Si parte con i classici eventi di rally, completando la lunga linea di tappe e campionati che portano a classi più alte e sfide più longeve. Poi si può decidere se dedicare il proprio tempo anche a Landrush, le corse sterrate per dune buggy e trucks, rallycross, con tanto di campionato ufficiale incluso, e rally classico, la sfida finale per i veterani della disciplina.
DiRT 4 prende per mano il giocatore e gli mostra come trarre il meglio dal gioco
Prima di tutto, però, conviene farsi un giro nella DiRT Academy, una sorta di tutorial estremamente approfondito che mostra al giocatore come trarre il meglio dalla propria guida. Tramite prove e video dimostrativi, il giocatore deve affinare tutte le tecniche che potrebbero rivelarsi utili nelle varie discipline, allenandosi anche sui tipi di fondo stradale. Non si tratta di semplici consigli per premere bottoni a caso ed entrare in derapata, ma di approfondimenti sullo stile di guida in base al diverso sistema di trazione, anche legato alle partenze manuali e con dettagli tecnici. Che siate novizi o già rodati, la DiRT Academy è un validissimo metodo per imparare da zero o rinfrescare la memoria sulle tecniche di guida base e avanzate.
Non c’è rischio di annoiarsi prendendo poi in considerazione un’unica disciplina per terminarla e poi passare alle altre. Le tappe sono infatti molto variegate, inizialmente corte e semplici, poi più lunghe e tecniche, con la presenza di eventi atmosferici a rendere più eccitante l’azione. Ovviamente si può variare, saltando da un campionato all’altro per buttarsi in settori differenti: come insegna il continuo tutorial di DiRT 4, ogni auto e ogni tipo di fondo ha un feeling completamente diverso, quindi occorre prendere la mano con tutti i veicoli e imparare a gestirli per non finire in una scarpata o contro le transenne. Personalmente, il binomio Ford Escort RS Cosworth e fondo in asfalto, asciutto o bagnato che sia, è una vera delizia, soprattutto per gli amanti delle derapate.
Il feeling alla guida è infatti una questione personale quando si parla di diversi veicoli, ma l’importante è comunque che DiRT 4 sia in grado di regalarlo ai giocatori. Il gioco di Codemasters mantiene quindi quello stile approfondito in DiRT Rally, trasportando tutta la conoscenza nel nuovo titolo e infondendo anche tratti dell’ormai antico DiRT 3. In questo connubio di serie principale e spin-off, gli sviluppatori hanno dimostrato quanto sia stato importante staccarsi leggermente dalla linea originale, esplorare un nuovo settore e riportare poi i risultati in DiRT 4.
Provato sia con set da guida Thrustmaster che con pad Xbox One e PS4, le varie esperienze di guida sono ovviamente molto diverse tra loro, ma riescono a non escludersi a vicenda. È ovvio che si tragga il meglio con volante e pedaliera, in grado di distruggere le mani del pilota tramite la violenza del force feedback, che riesce a trasmettere ogni asperità del terreno fino alle dita del giocatore. La ricreazione è maniacale e basta la presenza di vari esponenti del rally autentico all’interno dello sviluppo per garantirlo.
Il nuovo gioco di Codemasters mantiene lo stile approfondito in DiRT Rally
Con un controller in mano, l’esperienza diventa totalmente arcade se si sceglie lo stile di guida gamer. Nel caso di stile Simulazione, invece, la situazione cambia parecchio e deve rifarsi ad una certa sensibilità pregressa nell’utilizzo degli analogici e dei grilletti. Se DiRT 4 rappresenta il vostro primo racing game per la disciplina del rally e potete giocare solo con un controller, è caldamente consigliato iniziare con lo stile gamer e solo dopo passare a quello Simulazione. Nello stile avanzato aiuta molto il pad Xbox One, dotato di vibrazione proprio nei tasti LT e RT e quindi di facile comprensione in caso di errori alla guida, gomme a terra o altri problemi all’auto. Il pad PS4 dona invece maggiore sensibilità con L2 e R2, grazie alla molla più resistente che permette una migliore azione su freno e acceleratore. Sorprendentemente, anche il pad Razer Raiju se la cava molto bene, pur essendo sviluppato principalmente per i giochi FPS: gli analogici sono più precisi, quindi la sterzata è controllabile più facilmente.
Essenziale è del resto capire quale sia l’auto adatta alle proprie preferenze, oppure sviluppare una certa abilità anche per le altre. Ognuna ha un feeling differente, basato soprattutto sulla reattività nelle sterzate e la propensione a sottosterzo e sovrasterzo. Ci sono piloti che preferiscono la trazione anteriore e altri che non riescono a sopportarla. DiRT 4 ha una soluzione per tutto.
Servono dunque delle auto per partecipare ai campionati. Insieme alle auto, è necessario avere una squadra. E senza gli sponsor, questa squadra probabilmente non avrebbe di che vivere. Questi sono gli aspetti principali della gestione del team non solo nella Carriera, ma anche in altri eventi del gioco. Avere una squadra con tanto di auto su cui lavorare permette di potenziare le vetture e personalizzarle a proprio piacimento, attraverso un sistema di livree non dotato di grande libertà, ma comunque marginale rispetto ai miglioramenti meccanici da applicare. Scegliere bene i componenti della squadra è vitale, poiché tutti hanno un carattere unico, vogliono essere pagati e potrebbero decidere di fare i permalosi e gettare zizzania tra gli altri membri. Oltretutto, gli sponsor vogliono vedere risultati concreti prima di remunerare il giocatore con crediti in-game da usare per aggiornare la struttura del team, acquistare nuove auto e assumere altra gente.
In sintesi, il lavoro della squadra gira attorno alla possibilità di risparmiare sulle riparazioni delle auto, comprare nuovi pezzi per aumentare la resistenza di quelli già montati, farsi belli agli occhi dei PR e rendersi appetibili per l’acquisto di auto rare. Non tutte le vetture possono essere acquistate nel concessionario, infatti: alcune vanno comprate usate, sfruttando il potere della propria immagine e il livello di notorietà che sale per ogni campionato vinto. Ovviamente, trovarle è un altro paio di maniche e solo spendendo parecchi soldi in ricerca si possono scovare i gioielli del passato, per portarli di nuovo alla gloria. Non si tratta solo di guidare, ma anche di gestire la squadra, capirne le esigenze e migliorare costantemente la propria reputazione. DiRT 4, da questo punto di vista, dà in mano al giocatore il futuro del team e lo porta in una simulazione più ampia della vita in un box da rally.
C’è però un modo per escludere questo aspetto dall’esperienza di gioco, e ciò va ad espandere la possibilità di fare letteralmente ciò che si vuole in DiRT 4. La reputazione del giocatore non è solo nei confronti dei PR, ma anche delle altre squadre, disponibili a lasciare che ci si metta alla guida di una loro auto per completare un campionato. In questo modo si azzerano le spese di riparazione delle vetture, tutte a carico della squadra, e non si hanno obblighi nei confronti degli sponsor, nonostante spuntino quelli nei confronti del team ospitante.
DiRT 4 non termina però con la Carriera, aprendo ad altre modalità da scoprire. Sempre in ambito single-player c’è infatti il Gioco Libero, dove si possono creare campionati personalizzati con tutte le tappe presenti nel gioco e dunque nella vita reale. Altrimenti è possibile utilizzare l’innovativa funzione Your Stage, che genera casualmente tracciati in base a due preferenze del giocatore, la lunghezza e la complessità della tappa. In base a quale sia il Paese selezionato per la creazione del tracciato, si possono poi applicare gli eventi atmosferici, lanciandosi dunque nell’azione. Per quanto Your Stage possa andare contro al concetto del rally, ovvero la conoscenza approfondita delle tappe per migliorarsi costantemente nei tempi, questa caratteristica funziona così bene da mettere in ombra un tale dubbio. Si tratta infatti di rendere potenzialmente infinito il gioco, nutrendo il pilota di tracciati generati proceduralmente, sempre diversi ogni volta.
DiRT 4 è il gioco di rally più completo mai visto
Per stimolare le persone a giocare DiRT 4 con continuità, Codemasters ha mantenuto la presenza di eventi community, in formula giornaliera, settimanale e mensile. Contrariamente alla maggioranza delle tappe trovabili nella Carriera, qua si parla di prove a tempo su tracciati più lunghi e avidi di concentrazione. In palio ci sono infatti premi corposi in crediti da spendere nel gioco, divisi in varie fasce in base alla classifica, che può essere globale o legata alla sola console utilizzata. Un criterio imprescindibile per le leaderboard è invece lo stile di guida: chi ha scelto Gamer non può confrontarsi con i giocatori in Simulazione, per bilanciare al meglio l’esperienza.
Gli eventi giornalieri rappresentano dunque una sfida leggermente più ardua rispetto a quelle interne alla Carriera, ma sono quelli settimanali e mensili a temprare maggiormente i giocatori, rispettivamente con 6 e 12 tappe da concludere e con un tempo totale che potrebbe superare agevolmente i 40 minuti. Si può uscire e rientrare nel campionato in ogni momento, quindi vale la pena di organizzarsi per non perdere la concentrazione e vincere grosse somme di crediti. Parallelamente agli eventi c’è la modalità Pro Tour, che stila i giocatori in divisioni e li fa gareggiare per salire di rango, proponendo sempre una classe diversa di veicoli tra cui scegliere. Guadagnando punti si sale di livello, incontrando avversari sempre più forti in matchmaking.
Ultima, ma non meno importante, è la modalità Asso del Volante, che comprende due tipi di sfide, Autoscontro e Controtempo, divise in un buon numero di categorie. Qui ci si gioca la precisione e l’attitudine a non perdersi d’animo, completando una dopo l’altra le varie sfide che DiRT 4 propone al pilota. In Autoscontro, l’obiettivo non è demolire le altre auto, anche perché non ce ne sono: piuttosto, bisogna distruggere tutti i cartelli DiRT 4 sparsi per il tracciato in un tempo limite, senza alcuna indicazione sulla strada da seguire. L’orientamento dei cartelli suggerisce parzialmente quale sia la linea da percorrere per arrivare al traguardo, ma occorre qualche tentativo prima di segnare il giro vincente. Controtempo è invece il classico time-attack, ma con due tipi di oggetti raccoglibili sul percorso: i cronometri verdi sottraggono un secondo dal tempo totale, mentre i triangoli rossi ne aggiungono uno. Ovviamente i primi sono posti in punti strategici da raggiungere sfruttando derapate e freno a mano, mentre gli altri si trovano intelligentemente in posizioni dove il giocatore potrebbe finire in caso di errore o distrazione.
In entrambe le sfide, che vengono proposte con tutte le classi di veicoli e vanno completate per raggiungere la medaglia d’oro, d’argento o di bronzo, questa modalità di DiRT 4 è senza dubbio quella che riesce a divertire di più e a spingere il giocatore nella ricerca del suo limite. Anche dopo numerosi fallimenti, soprattutto se legati alla dimenticanza di un solo dannato cartellone da distruggere, la voglia di ripartire e completare finalmente la sfida è estrema.
Asso del Volante è la modalità più stimolante di DiRT 4
Sul piano multiplayer ci sono ovviamente tutte le discipline trovabili nella Carriera, espanse fino ad un massimo di 8 giocatori contemporaneamente. Dal punto di vista del rally, dove si gioca sempre in singolo, l’azione multiplayer si limita semplicemente allo stilare una classifica, ma è nel Rallycross e nel Landrush che si trovano le sfide più ardite: non ci sono troppe regole da seguire per il galateo nei confronti dei piloti, quindi può darsi che ci siano scontri e manovre scorrette. Tuttavia, i danni sono sempre attivati, quindi occorre pensarci bene prima di fare il Pastor Maldonado della situazione.
Forse è stata solo fortuna, ma il matchmaking si è rivelato funzionale anche in fase di recensione, trovando in qualche minuto i giocatori con cui testare la modalità, seppur per sole due volte. In rallycross, gli urti tra le vetture dei giocatori sono sembrati esenti da lag e con una buona fisicità. Un dubbio è dato dal ghosting, di cui non si riesce a capire esattamente il momento dell’attivazione. Per adesso il servizio online sembra comunque funzionare a dovere, registrando correttamente le classifiche, presentando tutti gli eventi community e trovando quei pochi piloti attuali con cui confrontarsi. In caso di cambiamenti dovuti ad un ipotetico sovraffollamento dei server dopo il lancio, provvederemo a modificare l’articolo.
Purtroppo, DiRT 4 soffre leggermente nel settore che aveva più soddisfatto i giocatori con gli scorsi capitoli, ovvero la grafica globale. Nulla da dire per i dettagli delle auto, ricreate in modo perfetto e in tutte le forme. Anche i tracciati e gli eventi atmosferici sono eccezionali: la pioggia che batte contro il parabrezza, la nebbia che abbatte incredibilmente la visibilità, la neve che si accumula sui paraurti e alcuni sporadici eventi casuali come il passaggio di animali, il volo degli uccelli, un drone in mezzo al tracciato o vetture in panne ai lati. In Svezia ci può essere anche un taglialegna con accetta in mano, una distrazione potenzialmente fatale per la salute dell’auto.
Il problema è quando si guarda lontano o si prendono di mira elementi secondari. Già durante il caricamento della tappa, dove si può vedere il panorama del posto, le textures in lontananza perdono di definizione e le foglie degli alberi in particolare risultano non all’altezza. Forse è il motore grafico che comincia a dare qualche segno di cedimento nei confronti delle console attuali o di quelle potenzialmente in arrivo.
DiRT 4 è la nuova bibbia del rally
Ma non è nemmeno bello chiudere la recensione di un ottimo titolo come DiRT 4 con il solo punto negativo che siamo riusciti a trovare. Dai tempi di DiRT 2, Codemasters gode infatti del pregio di scegliere campionamenti audio e tracce musicali di tutto rispetto per dare il giusto contorno all’estetica dei suoi giochi, soprattutto legati a questa serie. Le auto di DiRT 4 sono cattive e rumorose, nell’accezione positiva di questi due termini. Che si giochi con un headset o con gli altoparlanti della TV, in ogni momento si può notare il lavoro che gli sviluppatori hanno compiuto per dare il miglior dinamismo a tutte le azioni che una macchina da rally può compiere.
Anche dal punto di vista del doppiaggio e della localizzazione non c’è nulla da criticare. È però la colonna sonora a dare corpo a DiRT 4 nei menu e nelle aree di sosta tra le gare. Energetica, variegata, dinamica e sempre pronta al ritmo giusto per ogni situazione. Poco importa se alcune tracce hanno già parecchi anni sulle spalle, quando si raggiunge un tale livello di immersione.
Se non lo si fosse già capito dal testo della recensione, DiRT 4 ha centrato in pieno l’obiettivo. Gli sviluppatori di Codemasters volevano creare un gioco accessibile a tutti, ma con spunti in grado di soddisfare anche chi cerca la simulazione estrema. Ci sono sicuramente riusciti, dotando DiRT 4 di un ampio sistema di personalizzazione, con tante modalità in cui tuffarsi, ognuna dotata di uno spirito diverso e in grado di dare differenti sensazioni di gameplay. DiRT 4 è il gioco di rally più completo mai visto. Spaziando tra rally, rallycross e landrush, passando anche per le auto che hanno fatto la storia dagli anni 60 fino ad oggi, il gioco di Codemasters rappresenta un must have per gli appassionati ed un ottimo inizio per chi ancora non conosce queste discipline. Your Stage funziona a meraviglia, con tanto potenziale inespresso per il futuro e dotato di maggiore scelta per i criteri. Questo mette veramente in secondo piano ogni altro appunto, anche quello dedicato alla grafica. La presenza di classifiche globali condivise tra le console è inoltre un valido modo per unire ancora di più una community già vastissima. Gli eventi giornalieri, settimanali e mensili danno infine maggiore spazio alla condivisione e al senso di appartenenza, oltre ad essere valide possibilità per far vedere chi comanda. Un amante del rally e del motorsport non può dunque sbagliare: con DiRT 4 si va sul sicuro. |