ARMS e Splatoon, due delle nuove IP Nintendo figlie di sviluppatori giovani e creativi, la nuova scuola nata da figure storiche come quella di Miyamoto o Iwata. Anche Nintendo Switch, la nuova console Nintendo, è figlia di queste “nuove leve” che riescono grazie alla brillante filosofia di Nintendo a dare nuova linfa alla casa di Kyoto e al mondo dei videogiochi, con prodotti freschi che si affacciano sul mercato proponendo qualcosa di nuovo, o differente. ARMS è proprio questo, un tentativo da parte di Nintendo di proporre un picchiaduro estremamente unico e peculiare, che pesca a piene mani dal glorioso passato di Punch Out per costruirci sopra qualcosa di assolutamente nuovo. Curioso poi notare come ARMS vada ad aggiungersi alla schiera di titoli multiplayer/social di Switch nel suo primo anno di vita. Un segno di come Nintendo, nonostante alcuni limiti ancora duri da tirar giù, stia rinnovando la sua offerta e spingendo verso titoli dalla forte impostazione multigiocatore. Non può di certo essere un male, e con questi presupposti lo abbiamo accolto a braccia aperte, pronti a gettarci nella mischia e a raccontarvi le nostre impressioni.
Le braccia allungabili, o in qualsiasi altra forma si presenti questa bizzarra abilità, sono il fulcro della lore di ARMS: sì, non c’è nessuna storia a fare da sfondo a questi bizzarri personaggi e ai loro scontri, ma in modo tanto folle quanto giocoso Nintendo ha condiviso con i fan che questa particolare abilità risale nientemeno che a 1.500 se non 4.000 anni fa! Un breve quanto inutile excursus per mettere in chiaro fin da subito la follia e la freschezza di tutto l’impianto artistico del titolo che, da buon picchiaduro (un termine che sta stretto, a dire il vero) trova la sua ragion d’essere nella varietà di modalità e nelle possibilità offerte al giocatore. Via il superfluo, qui è il gameplay a farla da padrone.
ARMS offre un sistema di gioco piuttosto semplice ed accessibile nella sua essenza: si controllano e direzionano gli attacchi delle due braccia attraverso due pulsanti distinti, si effettuano prese utilizzandoli entrambi contemporaneamente, si schiva, para e si salta ed infine si effettuano delle mosse speciali che ci permettono di mettere all’angolo i nostri avversari. In puro stile Nintendo, ARMS è alla portata di tutti, ed offre un sistema di gioco chiaramente di facile comprensione ma che, proprio come Splatoon, richiede pratica per essere padroneggiato al meglio: il segreto è infatti nel tempismo, e nello sfruttare le “finestre” che il nostro avversario lascia scoperte per poter assestare un colpo ben riuscito.
Schivare un colpo di un avversario ad esempio potrebbe darci la possibilità di colpirlo ai lati con un colpo ben piazzato, o anche la chance di utilizzare la mossa speciale per infliggere danni elevati e guadagnare un vantaggio notevole. Dei 10 personaggi disponibili al lancio, è però importante padroneggiarne le caratteristiche individuali: ARMS, proprio come altri esponenti multiplayer degli ultimi anni, pone fortemente l’accento sulla differenziazione sostanziale dei propri personaggi; fare propri i movimenti agili e il breve teletrasporto di Ninjara può rivelarsi un vantaggio netto rispetto ai personaggi lenti o, per dire, ad un giocatore che non ha ancora pieno controllo del proprio lottatore. Negli scontri 1v1, 2v2 o tutti contro tutti, ARMS diventa quindi un gioco d’attrito (spesso e volentieri anche un po’ caciarone) che premia la dimestichezza con il proprio lottatore preferito (viva Min Min! ndr) e con le sue “armi”.
ARMS è una goduria da giocare in ogni modo possibile, ma è grazie al motion control che trova la sua massima espressione.
Se è vero infatti che le braccia allungabili sono il motivo per cui questi colorati personaggi se le danno di santa ragione, è altrettanto vero che senza armi e guantoni adeguati non ci sarebbe proprio gusto a tirare ceffoni a destra e manca. Ogni lottatore avrà infatti a disposizione un set di tre equipaggiamenti (per braccio) che potranno essere intercambiati prima dell’inizio di uno scontro. Ci sono i classici guantoni da boxe, boomerang o dischi dalla gittata lunga o vere e proprie sfere d’acciaio lente ma piuttosto efficaci per effettuare danni alti. Trovare il proprio di equilibrio anche e soprattutto nell’equipaggiamento utilizzato dal proprio lottatore è fondamentale, e decreterà spesso la riuscita o meno di uno scontro. Attraverso le monete ottenute partecipando o vincendo gli scontri, sarà poi possibile sbloccarne di nuove partecipando al Palio delle Armi, un minigioco a tempo dal retrogusto di lotteria, che diventerà la vostra meta più ambita durante le vostre prime folli sessioni di gioco.
Se ARMS si gioca in modo piuttosto semplice e standard con i comandi fisici, ed è assolutamente comodo anche giocato in modalità portatile, dà probabilmente (a seconda dei gusti, ovviamente) il meglio di sé con il motion control, ovvero con i due joycon tenuti singolarmente tra le mani. Si direzionano i colpi proprio come se avessimo controllo delle braccia del nostro personaggio, e sebbene Nintendo non abbia optato per un riconoscimento 1:1 dei movimenti, il risultato è assolutamente eccezionale. C’è fisicità, si sentono i colpi e soprattutto c’è realismo nei movimenti da effettuare, come il dover oscillare verso destra o sinistra per direzionare i movimenti o nell’incrociare i joycon per effettuare una parata: ARMS è una goduria da giocare in ogni modo possibile, ma è grazie al motion control che trova la sua massima espressione.
A livello puramente contenutistico abbiamo quindi quattro modalità principali: Gran Torneo, che ci getta nella mischia (anche in co-op) con 10 sfide una dietro l’altra contro la CPU, con la difficoltà scalabile da 1 a 10; Versus, che ci permette di personalizzare le nostre sfide con la cpu o fino a 4 giocatori in locale; le Amichevoli e gli Incontri Ufficiali, che vanno a costituire il corpus multigiocatore di ARMS. Se quest’ultima non è altro che una modalità ranked per i giocatori più capaci che hanno voglia di scalare le classifiche, le Amichevoli permettono a chiunque di sfidare altri giocatori online nelle varie modalità disponibili, guadagnando gettoni poi da utilizzare nel Palio delle Armi. Partite online che, come ha dimostrato anche il global testpunch, hanno dalla loro un netcode piuttosto stabile che, salvo alcuni sporadici casi di lag, ci ha permesso di giocare senza problemi.
ARMS picchia forte e non sbaglia un colpo
ARMS, pur concentrandosi ovviamente sugli scontri a base di pugni e prese volanti, ha dalla sua una serie di sfide collaterali per far “cambiare aria” agli sfidanti: parliamo nello specifico della Pallavolo e del Basket, due sport sicuramente interessanti visti nell’ottica di un videogioco a base di braccia allungabili, ma ARMS è anche questo, un gioco divertente ed entusiasmante anche al di fuori del ring. Se la Pallavolo risulta piuttosto tradizionale, affrontabile sia in 1 contro 1 che a squadre di due, con l’obiettivo di far cadere la palla nel campo avversario, il Basket è tutt’altra storia. Bisognerà infatti fare canestro con il proprio avversario: via la barra dell’energia, si vince imbucando giù nel canestro e, a seconda della propria posizione di “tiro”, guadagnando punti. Se la prima è divertente, soprattutto in squadra, il Basket regala emozioni vere, divertendo ed appassionando grazie alla sua spettacolarità e all’abilità richiesta da entrambi i partecipanti.
In sostanza, ARMS è una gioia da vedere e da giocare. Con un cast coloratissimo e variegato ed un impianto ludico accessibile e profondo, il nuovo titolo Nintendo si inserisce di prepotenza nei must have di Switch. Con un’offerta in termini di modalità e di lottatori iniziale piuttosto corposa (senza contare la volontà di Nintendo di espandere il titolo gratuitamente nei prossimi mesi), ricca e soprattutto varia, ARMS vi terrà compagnia per ore ed ore, anche per piccole sessioni (a cui si presta particolarmente) dove padroneggiare il vostro personaggio preferito, o semplicemente giocare a basket con un vostro avversario, o infine, per mettersi alla prova nelle modalità in singolo e sfidare i propri amici in locale o online. ARMS picchia forte e non sbaglia un colpo, e il sistema di controllo con i motion control è quanto di più entusiasmante ci sia capitato di giocare negli ultimi anni. Se a questo aggiungiamo un impianto tecnologico impeccabile, con i suoi 1080p e 60 frame per secondo (che scendono a 900p e 30fps in splitscreen) siamo di fronte ad uno dei migliori titoli per la “neonata” console Nintendo. |
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