Los Angeles – Focus Home Entertainment, anno dopo anno, migliora come il buon vino. Ne è la dimostrazione perfetta A Plague Tale: Innocence, interessante progetto PC e console previsto sul mercato entro la fine del 2018. Un progetto non certo facile, quello del team di sviluppo francese, che cerca di contestualizzare un action rpg dalle chiare tinte oscure in un universo tardo medievale dove l’Inquisizione ha preso il sopravvento e dove la Peste si è diffusa alla velocità della luce sfruttando il vettore dei roditori. Ci ritroviamo nella Francia del 1349 in quel di Parigi: una Parigi desolata, distrutta, sconvolta dalla diffusione del Morbo Oscuro che ne ha messo in ginocchio la popolazione. Povertà, fame, sporcizia e malattia sono problemi contro cui la gente comune è costantemente costretta a far fronte, ulteriormente vessata dall’aumentare dei pericoli (le epidemie, del resto, sono terreno fertile per i malintenzionati) e dalla follia della Chiesa dell’Inquisizione, convinta sostenitrice della Punizione Divina contro la corruzione della città.
In questo contesto si muovono Amicia, nostra volenterosa alter ego in questa spietata avventura, e il piccolo fratellino Hugo: inerme ed indifeso il secondo, decisamente più determinata la prima, cresciuta in un mondo ostile e mossa dalla volontà di garantire almeno al consanguineo una vita dignitosa. Stiamo dunque parlando di ragazzi del tutto inesperti nel combattimento: da qui la natura “stealth” delle fasi combat di A Plague Tale Innocence, che rifugge il combattimento frontale contro chicchessia prediligendo piuttosto il movimento nell’oscurità e, in certi casi, lo sfruttamento dei letali topi dall’altra.
Come? Molto semplice. Nella demo preparata in occasione dell’E3 (e dunque non disponibile nel gioco completo), nelle battute iniziali, ci siamo imbattuti in due guardie armate, che ostacolavano il nostro incedere verso la Cattedrale. In loro compagnia un esercito di topi infetti, tenuti a debita distanza dalla luce vivace delle torce che proteggevano i due esseri umani ma tutto tranne che intenzionati a mollare la presa sulle due potenziali prede. Non potendo affrontarli direttamente, Amicia ha sfruttato la propria fionda per distruggere le torce in possesso dei nemici, lasciando agli spietati roditori un succulento banchetto – e sfruttando il diversivo così creato per sgattaiolare via, senza rischiare la pelle di entrambi.
Roditori e Inquisizione vanno a braccetto con un altro elemento portante di A Plague Tale: Innocence: la Luce. Fondamentale per allontanare i topi, essa però si rivela particolarmente pericolosa da utilizzare in presenza di guardie nemiche armate, che finirebbero per essere immediatamente “notificate” della nostra presenza per poi condurci ad un epilogo tutto tranne che positivo. Tocca dunque procedere con estrema attenzione, ricorrendo all’illuminazione delle torce solo quando strettamente necessario, optando nelle restanti occasioni per un approccio silenzioso a bassissimo profilo.
Non appena raggiunta la Cattedrale abbiamo trovato ad attenderci un oceano di topi infetti, disposti sadicamente sulla pianta della struttura in modo da rendere di fatto impossibile proseguire oltre. Con un minimo di astuzia ed utilizzando la propria fionda, Amicia fa precipitare quel che resta di un enorme candelabro ancora ardente, guadagnando un paio di metri di vantaggio sulle ripugnanti creature, per poi spedire il giovane fratellino dietro una grata (sfruttando il suo corpicino esile, ideale per entrare in pertugi altrimenti inaccessibili) a recuperare una candela. Il prossimo passo è abbastanza evidente: è bastato recuperare una lanterna spenta e sfruttare la fiamma della candela, accesa sfruttando a propria volta la fiamma scoppiettante che ardeva nel candelabro, per ritrovarci tra le mani quanto necessario a salvarci dai topi – il cui numero stava crescendo pericolosamente – e guadagnare l’accesso alle cripte. Ed eccoci dunque alle battute finali della dimostrazione, scossa da una voce, all’apparenza quella della madre di Amicia e Hugo, proveniente dalle profondità della struttura.
Uno dei titoli più interessanti di Focus Home.
Una dimostrazione non certo lunghissima, nemmeno quindici minuti, ma che ha permesso di mettere in mostra i tre aspetti principali su cui si basano le meccaniche di A Plague Tale: l’illuminazione, i ratti e il pericolo rappresentato dall’Inquisizione. Un mix di ingredienti interessante e studiato in modo astuto, che unito al fascino decadente e marcio della Parigi corrosa dalla Peste difficilmente non ammalia ed irretisce l’attenzione del giocatore – complice anche un comparto grafico, trattandosi di una pre-alpha, assolutamente interessante. L’esiguità della dimostrazione, tuttavia, ci ha permesso di scalfire soltanto la superficie di un titolo che si preannuncia narrativamente inteso e ricco di possibilità, bivi e scelte drammatiche. Avremmo assolutamente vederne di più, questo è chiaro, ma come primo incontro possiamo ritenerci nel complesso soddisfatti.
In conclusionE3
A Plague Tale: Innocence, senza dubbio, è uno dei titoli più interessanti di Focus Home Entertainment. Malato, opprimente e fatiscente, catapulta il giocatore in un periodo storico ben noto anche nell’universo dei videogiochi, filtrandolo in modo insolito attraverso gli occhi di una ragazzina decisa in tutto e per tutto a salvare la vita del proprio fratellino da una morte possibile – se non per colpa della Peste, causata dalla follia omicida dell’Inquisizione. In questo spaccato francese del 1400 abbiamo intravisto delle buone potenzialità, narrazione e libertà decisionale in primis: speriamo di poterlo saggiare quanto prima una seconda volta, approfondendone le meccaniche di gameplay, ora appena sfiorate, e scoprendo quali terrificanti segreti nasconde la capitale Francese.
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