Los Angeles – Il nome di William Joseph Blazkowicz è uno di quelli che, quando annunciato, difficilmente passa inosservato. Ce ne siamo accorti tutti nel corso della Press Conference di Bethesda, quando un po’ a sorpresa – nonostante gli immancabili rumor, quest’anno più precisi del solito – l’instancabile Publisher ha esaltato gli astanti con uno spettacolare trailer capace di zittire le platee per una decina buona di minuti. Del resto, inutile anche solo spendere due parole sulla potenza del marchio Wolfenstein, iconica serie che accompagna milioni di giocatori dai tempi del 486 e capace, nonostante lo scorrere degli anni, di catalizzare a sé l’attenzione e la curiosità di intere folle.
Nel corso dell’ultima giornata di E3 2017, in extremis ad una manciata di minuti dalla chiusure definitiva dei cancelli, abbiamo avuto modo di provare con mano una sequenza di circa una ventina di minuti del secondo capitolo maggiore del nuovo ciclo del franchise: più precisamente, ci siamo addentrati nella sequenza iniziale di questo Wolfenstein II: The New Colossus, epurata per l’occasione da qualsiasi cut-scene disponibile nella versione completa del titolo onde evitare il diffondersi di pericolosi spoiler inerenti alla sua, stando a quanto detto sconvolgente, narrativa.
Poco del resto sappiamo di questo nuovo Wolfenstein, se non che i famigerati Nazisti sono nuovamente arrivati negli Stati Uniti e, sfruttando una potenza bellica sconvolgente – sulle cui origini, da quasi tre decenni a questa parte, vige il più assoluto segreto militare, sono riusciti a metterne in scacco governo e popolazione. Risultato, la “nuova” America è poco più di una succursale dell’imbattibile Terzo Reich, controllata a vista da terribili soldati che non si fanno certo problemi a malmenare, uccidere o seviziare qualsivoglia innocente, mossi dal solo sadico piacere della violenza.
Come sempre accade in queste situazioni, tuttavia, dall’ingiustizia e dalla repressione nasce anche la Ribellione: piccoli gruppi di ribelli si uniscono, impartendosi un’organizzazione ben stabilita e suddividendosi i compiti ciascuno in base alle proprie necessità. In una lotta contro un nemico imbattibile, del resto, ogni piccola ruota dentata dell’ingranaggio deve muoversi alla perfezione, pena l’abbattimento dell’intera “resistenza”.
Non ci è ancora dato di sapere come, ma sappiamo per certo che quel William J. Blazkowicz nelle forze della resistenza ci è immerso fino al mento. Una guerra di quelle che non perdonano, e che proprio nelle battute iniziali della demo scopriamo aver costretto il nostro alter ego ad un coma profondo di circa tre mesi. Ma Blazko non è certo l’ultimo arrivato al fronte, e quando le forze naziste fanno incursione nell’ospedale dove si trova in cura, lui si alza dal letto, incurante della placca metallica che “ripara” parte del suo corpo leso (ossa, reni, anche, c’è una lista di danni da far impallidire un intero ospedale), monta su una carrozzina e via, semina morte tra i nazisti imbracciando un mitragliatore.
Non abbiamo potuto scorgere particolari novità nel corso di questa prova hands on, svoltasi interamente a bordo dello scomodo “veicolo” con un Blazkowicz in abiti da “paziente ospedaliero” tuttavia non meno battagliero e aggressivo di come ce lo ricordavamo. Interessante è l’interazione ambientale, che richiede al giocatore di trovare percorsi alternativi accessibili da un soldato in condizioni non propriamente “perfette” e, cosa dannatamente comoda, permette di interagire con appositi interruttori che attivano o disattivano poderosi campi magnetici, capaci di smembrare qualsiasi cosa vivente passi loro attraverso. Spezzatino di Nazisti, insomma, ma attenti a non fare la stessa fine muovendovi inavvertitamente lungo uno corridoio parzialmente illuminato.
Giocato a difficoltà normale, Wolfenstein II: The New Colossus pare offrire un’intelligenza artificiale ragionevolmente attenta – anche se, è il caso di sottolinearlo, l’estratto da noi affrontato non ci ha permesso di mettere particolarmente alla prova l’astuzia della minaccia nazista. Decisamente più interessante il comparto tecnologico, che pur senza far gridare al miracolo in questa alpha preliminare offre un interessante livello di dettaglio (nella versione PC da noi provata) e una cura, questa volta decisamente più maniacale, nella realizzazione delle uniformi, delle armi e di tutta la “componentistica” relativa all’offensiva tedesca. L’ID Tech 6, insomma, fa la propria figura anche in una sequenza claustrofobica e opprimente come può essere un ospedale militare sotto attacco nemico.
Robusto e di enorme qualità.
Se dunque ritrovarci nei panni di Blazkowicz è stato per noi motivo di gioia e tripudio, non possiamo tuttavia nascondere che avremmo gradito ritrovarci a combattere in qualcosa di più vario e spettacolare di una sequenza (estremamente lineare) ambientata in un ospedale. Questo perché le potenzialità di Wolfenstein II: The New Colossus le conosciamo tutti, specie dopo aver assistito al primo reveal trailer ufficiale. Largo spazio alla sceneggiatura, che alterna sequenze drammatiche e sconvolgenti a spaccati ai limiti del comico (vi ricorda nulla “Fuckin’ Bananas”?), ma anche ad un gameplay vario e poliedrico che finirà per metterci tra le mani armi incredibili e dalla potenza devastante, o addirittura ci farà salire a bordo di futuristici robottoni meccanici (sì, esatto, parlando proprio di Liesel) le cui bocche sputafuoco saranno ideali per sfoltire rapidamente le fila nemiche. Per oggi, insomma, dobbiamo accontentarci di un assaggio piacevole e di indubbio valore, seppur forse troppo contenuto. Speriamo in un secondo incontro più memorabile.
In conclusionE3
Per quelli con parecchie primavere sul groppone come chi vi scrive, basta il solo nome Wolfenstein a mettere in moto un inspiegabile meccanismo di fremente attesa, salivazione ed eccitazione oltre ogni livello di sicurezza consentito. Del resto, come restare impassibili di fronte ad uno dei trailer più memorabili dell’intera edizione 2017 dell’E3? Come non lasciarsi abbandonare all’euforia più totale, sapendo che dalla fine del prossimo ottobre potremmo tornare a maciullare Nazisti senza alcuna pietà, crivellandone i corpi o restituendo loro tutte le torture inferte? Wolfenstein II: The New Colossus appare già da ora capitolo robusto e di enorme qualità all’interno dell’intero franchise: la prova odierna, per quanto contenuta, ha messo in luce le potenzialità tecnologiche di questo ID Tech 6, fornendo solo un fugace assaggio di quella che ne sarà la narrazione complessiva e di quel gameplay che, edizione dopo edizione, reinventa costantemente i dettami dello sparatutto in prima persona senza tuttavia snaturarne l’essenza più pura. Le premesse sono comunque all’altezza delle aspettative: resta da vedere se, questa volta, lo sarà anche Terror-Billy.
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