Vampyr

  • data-di-uscita05/06/2018
  • pegi18
  • genereAction/RPG
  • sviluppatoreDontnod Entertainment
  • editoreFocus Home Interactive
  • Piattaforma Games PC PS4 Xbox One

Los Angeles – Tra tutti i titoli disponibili all’interno del corposo booth di Focus Home Interactive, quello dei ragazzi di DONTNOD era senza dubbio il più atteso e chiacchierato. Di Vampyr, interessante gioco di ruolo “alla vecchia maniera” ambientato in una Londra logorata dalla peste e dalla minaccia vampiresca, se ne parla all’incirca da due anni, quando un primo teaser trailer rilasciato proprio in occasione di E3 2015 diede l’inizio alle danze facendo nuovamente puntare la luce dei riflettori in direzione dei creatori di Life is Strange e Remember Me.

Con Vampyr, lo sviluppatore sceglie di muoversi lungo un percorso più complesso, nel tentativo di realizzare un gioco labirintico e tentacolare in grado di ramificarsi in profondità a seconda delle scelte del giocatore. Scelte che, come più volte sottolineato nel corso della presentazione hands-off a cui abbiamo partecipato, contribuiranno a creare la nostra personalissima storia. Quella di Jonathan Reid, giovane medico di questa Londra corrotta di fine Ottocento trasformato, suo malgrado, in un vampiro.

Una situazione non certo facile quella di Reid, tormentato da un lato dal desiderio costante di bere sangue umano e, dall’altro, di salvare ogni vita in pericolo prestando fede al giuramento di Ippocrate. Interessantissima a tal proposito la strada intrapresa dallo sviluppatore, che obbliga il giocatore ad uccidere e a bere il sangue di altri esseri umani non solo per recuperare punti vita perduti, ma anche per salire di livello e potenziare gran parte delle statistiche sbloccate nello skill tree di Reid – in modo molto più veloce ed efficace di quanto si otterrebbe tramite il semplice combattimento. Più ammazzi, più diventi forte: un’equazione che sì, sulla carta potrebbe anche funzionare, ma una volta stretto il pad tra le mani ci si accorge, ancora una volta, che la dicotomica esistenza del povero dottore proprio così facile non è. E che ogni nostra scelta, come vedremo a breve, porta a delle conseguenze irreparabili.

vampyr

Che fare, dunque? DONTNOD lascia tutto nelle mani del giocatore, che potrà scegliere vittime o pazienti in modo del tutto arbitrario. Certo, potremo prenderci cura dei pazienti più deboli e malati, aventi un sangue oramai poco appetibile e decisamente meno nutriente di un tempo (un’informazione, questa, disponibile in un apposito menu dell’NPC incontrato), usando su di loro pastiglie e farmaci raccolti nel corso delle nostre quest; e magari, “solo quando serve“, affondare i canini nel collo di una persona più in salute, sfruttando l’oscurità e la notte per non essere facilmente identificabili.

Questo uno dei temi principali della presentazione di Vampyr: dovendo recarci in un punto della mappa particolarmente ostico, zeppo di nemici pericolosi e Skal potenti, meglio rimpolpare un po’ le proprie skill e “salire di livello” adeguatamente. Passeggiando tra il molo incrociamo un losco individuo, che pur rispondendo in malo modo alle nostre domande blatera sull’aver perso una collana preziosa: ci proponiamo di aiutarlo, anche per tenere un po’ sott’occhio questa papabile riserva di sangue, per poi scoprire di aver a che fare con un maniaco omicida incapace di tenere a freno la propria violenza. Uno che solo quella notte si è lasciato dietro due cadaveri potrebbe essere il candidato perfetto, ma decidiamo di approfondire ulteriormente la sua storia: questo è possibile grazie all’interessante sistema di dialoghi multipli, che a seconda degli indizi e dalle scoperte effettuate da Reid sblocca opzioni di dialogo normalmente inaccessibili.

Scopriamo che il tizio ha una madre, che abita lì vicino. Una signora tranquilla, una di quelle persone troppo buone a cui la vita non ha mai mostrato eccessiva compassione. Chiacchieriamo un po’ con lei e riusciamo a farci invitare in casa sfruttando i nostri poteri di suggestione (ricorderete, un vampiro non può entrare in una stanza o in una casa altrui se non formalmente invitato). La donna ha un secondo figlio adottivo, odiato ed invidiato dalla nostra preda iniziale, ed è perfettamente consapevole dei passatempi violenti del primogenito: passatempi che non approva, ma che allo stesso tempo non spiffera alla polizia, sapendo perfettamente che una tale mossa finirebbe inesorabilmente con un patibolo. Inoltre, con i soldi e i preziosi rubati può permettersi di sfamare i due figli, che altrimenti morirebbero – se non di stenti, di malattia.

vampyrPare buffo, ma quella appena esposta è una side quest del tutto facoltativa di questo Vampyr, nata chiacchierando quasi per caso con uno dei numerosi NPC e destinata, se intrapresa, non solo a portarci via una buona ventina di minuti ad investigare, analizzare e a dialogare con i personaggi coinvolti, ma anche a metterci di fronte ad una scelta difficilissima – con cui, che ci piaccia o no, dovremo fare l’abitudine. Chi sarà la vittima? Da qualsiasi parte la si osservi, l’eliminazione di uno dei tre potrebbe essere sensata: uno è un bastardo senza rimorso, il secondo è un peso e una fonte di eterni litigi domestici tra madre e figlio, la terza una donna iperprotettiva che copre le altrui malefatte… Il Producer di Vampyr stupisce un po’ tutti puntando al collo della vecchietta: sì, proprio lei, quella che tra tutti aveva il sangue più nutriente e meno corroso dalla malattia. E vista la missione, meglio andare sul sicuro. Sia chiaro, le nostre decisioni avranno un peso – a volte anche sensibile – nell’intera economia di gioco. Dissanguare un NPC piuttosto di un altro non solo potrebbe precluderci definitivamente alcune quest secondarie, ma avrà effetti anche sull’intero quartiere in cui egli viveva – un meccanismo di generazione di caos e paura che, per certi versi, ricorda in parte Dishonored.

Messi in saccoccia abbastanza XP è il momento di addentrarci nella gestione delle abilità di Reid, legate alla progressione all’interno di uno skill tree ragionevolmente tradizionale che permette di innalzare le statistiche di resistenza, attacco, difesa e velocità del nostro alter ego. Queste rappresentano tuttavia il layer iniziale, laddove sarà poi possibile investire punti esperienza nel perfezionamento di tecniche più avanzate di chiara matrice vampiresca: il teletrasporto, ad esempio, oppure la possibilità di pietrificare in un sol colpo il sangue del nemico, assorbendone al contempo una minima quantità. Le tecniche a disposizione di Reid sono numerose e dannatamente interessanti, e si traducono in una componente combat ispirata e profonda, dove è possibile variare a seconda del nemico che ci si trova di fronte e sperimentare tra le numerose possibilità. Ciò è possibile anche grazie ad un command schema intelligente, che mappa cinque abilità da vampiro differenti sui quattro dorsali del pad (la quinta, ve lo foste chiesti, si attiva premendone due contemporaneamente) che vanno ad affiancarsi ai classici attacchi ravvicinato e a media/lunga distanza.

vampyr

Un titolo dalle grandi ambizioni e dalle enormi possibilità

All’interno di una presentazione che ci ha praticamente ammaliato, vuoi per una visione artistica quanto mai ispirata, vuoi per una componente di sceneggiatura che, pur collaterale alla vicenda principale, ha saputo comunque incollarci allo schermo, l’unico limite che abbiamo riscontrato nella produzione DONTNOD è di mera matrice tecnologica. Vampyr, caratterizzato da ambientazioni vittoriane meravigliose e da un sistema di illuminazione sontuoso, soffre un po’ nella modellazione dei personaggi, mostrando il fianco ad animazioni non sempre fluidissime e ad un’espressività a tratti non perfettamente riuscita. Nulla di preoccupante, tuttavia, che non possa essere fixato nei mesi che ci separano da qui alla release del gioco.

In conclusionE3

Vampyr è un titolo dalle grandi ambizioni e dalle enormi possibilità, che mira a contestualizzare una sceneggiatura di primissimo livello in un gameplay di matrice action-RPG tradizionale che si rifà ai grandi classici del genere. Meccaniche sì tradizionali, ma piegate in qualsiasi momento alla volontà del giocatore, vero e proprio Demiurgo narrativo nell’opera del team francese, a cui spetta il compito delicato di creare una storia nella storia. Come gestire la natura vampiresca di Reid, che nasconde faticosamente la sete di sangue dietro la fedeltà al giuramento di Ippocrate? Quale sarà la vittima ideale da sacrificare per sé stessi, senza far piombare Londra in un caos malato ed incurabile? Questi sono soltanto alcuni dei quesiti che la presentazione odierna di Vampyr ci ha portato in dono, assieme alla sete morbosa (non di sangue, stavolta) di vedere qualcosa di più di questo attesissimo progetto. Di certo, parleremo nuovamente di DONTNOD nelle settimane a venire: e prima che ce lo chiediate, no, in Vampyr nessuno sbrilluccica alla luce del sole…

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