Los Angeles – Marte è una delle ultime frontiere per l’intera umanità: il pianeta rosso ha sempre affascinato, in un modo o nell’altro, artisti, poeti, scrittori ma anche registi e più recentemente studi di sviluppo di videogiochi. Haemimont Games, creatori dell’ottima saga di Tropico e di Victor Vran, tornano insieme a Paradox Interactive per proporci un gestionale differente, basato probabilmente sul sogno fantascientifico più ricorrente anche nei tempi moderni: colonizzare il pianeta rosso. A differenza degli altri esponenti del genere, Surviving Mars non vuole farci costruire una città spaziale ma bensì vivere la colonizzazione di Marte in tutti i suoi aspetti, a partire dalla terraformazione priva di equipaggio umano. Il nostro primo approccio con il terreno marziano infatti avverrà attraverso droni, che dovranno preoccuparsi di costruire le prime infrastrutture necessarie a supportare la vita biologica.
Sì, perché la gestione delle risorse in Surviving Mars inizia ben prima che i nostri droni abbiano toccato il suolo rosso: dovremo infatti comprare un razzo grazie ai contributi di uno sponsor che decideremo in precedenza (c’è anche qualche piccolo easter egg, come la presenza della Wayland Corporation fra le aziende) e riempirlo di risorse necessarie per la spedizione: metallo, cemento, e così via. Ovviamente per acquistare risorse e personale dovremo sempre affidarci alla generosità ed al budget della nostra azienda partner, e scegliere accuratamente che cosa o chi vorremo portare su Marte.
Lo sponsor determina anche la difficoltà iniziale del gioco. Aziende più generose potrebbero darci un budget più elevato, mentre con altre dovremo fare i conti con risorse limitate e quindi scegliere ancora più attentamente cosa portare nella nostra spedizione verso il pianeta rosso. Una volta che il nostro razzo sarà in prossimità di Marte, dovremo farlo atterrare ed iniziare così la procedura di terraformazione: i droni scivoleranno sulla superficie, costruendo le strutture basilari come i pannelli solari e le miniere per estrarre metalli pesanti e cementi. Dopo aver edificato gli edifici necessari per le materie prime, dovremo pensare alle strutture atte a supportare la vita biologica, come le centrali di riciclaggio, i purificatori e gli impianti per le tubature, oltre che alle gigantesche cupole che dovranno sostenere i nostri coloni.
Surviving Mars ti mette alla prova, costringendoti a pensare attentamente a quale costruzione dare priorità, quali materiali richiedere dalla Terra ed in seguito a quale tipo di coloni vogliamo dare accesso alle nostre strutture marziane. Reclutare candidati per il nostro programma spaziale è un’operazione tutt’altro che semplice, dato che potremo imbatterci in persone dal carattere imprevedibile o dalle tendenze criminali. Una volta iniziata la colonizzazione di Marte, le nostre responsabilità si moltiplicheranno esponenzialmente: già, perché non avremo più a che fare con droni automatizzati ma con persone, le quali sono dotate di un loro pensiero, una loro identità e delle esigenze singolari. Dovremo stare attenti che le cupole siano sempre ben ossigenate e che l’energia prodotta da pannelli solari o eolici sia sempre sufficiente, dovremo tenere conto del fabbisogno di acqua e di carburante per richiedere altri razzi. Se fallissimo in una di queste cose rischieremo di destabilizzare la colonia, irritando gli abitanti che potrebbero ribellarsi… O morire.
I nostri coloni avranno poi bisogno di infrastrutture dedicate per l’apprendimento, lo sviluppo e la sanità: dovremo costruire ospedali, scuole, università e nuovi appartamenti per migliorare la qualità della vita umana su Marte. Fallire nel riuscire ad accontentare i coloni significa aumentare lo scontento, che può degenerare in sfiducia nell’amministrazione e conseguente aumento dell’attività criminosa. A complicare ancora di più le cose, saranno presenti anche i disastri naturali e dei misteri marziani selezionabili prima di iniziare l’avventura, come ad esempio una sotto trama dedicata a scoprire le origini dell’umanità o basata su alcuni manufatti alieni.
Surviving Mars ti mette alla prova
L’esperienza sandbox offerta da Surviving Mars non avrà una vera e propria fine, ma solamente più sfide che andranno ad aggiungersi a quelle già intraprese nella colonizzazione del pianeta rosso. Rimane da vedere quanto sia bilanciato l’equilibrio di gioco, perché durante il nostro hands-on non abbiamo potuto sperimentare e testare bene le meccaniche di gioco, che potrebbero risultare in una sfida parecchio ostica anche per i veterani del genere. Non pervenuto ancora l’umorismo che ha sempre contraddistinto la serie Tropico, e che gli sviluppatori hanno assicurato sarà presente nella versione finale del gioco.
In ConclusionE3
Surviving Mars parte da un’idea piuttosto originale, che a suo modo rivoluziona le basi del genere gestionale, introducendo l’esplorazione e la sopravvivenza in un ambiente ostile all’uomo. Non si tratta di un Sim City nello spazio, ma di una diversa proposta molto più profonda ed interessante. L’essere il direttore di una colonia ci è parsa un’esperienza che vale la pena di essere provata, e nonostante permangano i dubbi sul bilanciamento e sulle meccaniche di gioco nel lungo periodo, Surviving Mars ci ha portato sul pianeta rosso carichi di speranza ed aspettative, che speriamo non rimangano disattese nel 2018.
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