Se ne avete abbastanza delle solite invasioni zombie nei centri commerciali americani, arriva l’alternativa giapponese che ci porta all’interno di una scuola in cui le uniche sopravvissute sono 5 studentesse, stranamente (neanche tanto) tutte di bell’aspetto: School Girl Zombie Hunter.
In questo titolo, 5 ragazze dovranno sopravvivere all’apocalisse zombie a suon di proiettili, calci, bastonate e indumenti. Se vi state chiedendo cosa ci facciano delle armi da fuoco all’interno di una scuola o perché delle ragazzine sappiano come usarle, allora vi state facendo le domande sbagliate. La domanda giusta è: perché se ne vanno in giro mezze nude? C’è una ragione assolutamente plausibile per questo: pare che l’odore degli indumenti funzioni in modo molto efficace come esca per gli zombie. Ovviamente, lo stesso vale per la biancheria, che può essere anch’essa utilizzata nel gioco per adescare orde di non-morti in trappole mortali, anche se sembra non funzionare altrettanto bene con gli zombie femmina.
Potrà sembrarvi incredibile, ma questo autentico capolavoro dell’horror nipponico uscito in madrepatria a gennaio, arriverà anche in occidente entro la fine del 2017. Tutto il mondo merita di poter giocare a School Girl Zombie Hunter, salvare queste 5 fantastiche eroine e osservare i loro vestiti distruggersi pezzo per pezzo fino a restare con solo due pomodorini e una foglia di cavolo addosso (no, non è uno strano modo di dire giapponese) ed è per questo che Aksys Games lavora per noi. Grazie ragazzi.
Ah, un ultimo avviso, se non l’aveste ancora capito il video sottostante è assolutamente non safe for work, perciò non lo aprite se ci sono minorenni o datori di lavoro nelle vicinanze. Altrimenti, buona visione!
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Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.
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Leggi i suoi articoliCresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.
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