Hey! PIKMIN – Recensione

Tutto ebbe inizio quando Shigeru Miyamoto, ben 15 anni fa, pensò ad un’idea rivoluzionaria che fosse in grado di catturare l’immaginario collettivo: un gruppetto di piccole creature che facevano un qualcosa di costruttivo, come ad esempio proteggere il proprio villaggio e farlo crescere a vista d’occhio. Da qui nacque Pikmin, un singolare strategico in tempo reale in cui si indossavano i panni di un capitano spaziale chiamato Olimar, naufragato su un pianeta (presumibilmente la Terra) in uno scenario post-apocalittico. Il suo scopo era quello di recuperare i 30 pezzi dell’astronave in 30 ore (tempo che gli rimaneva per sopravvivere, dato che per lui l’ossigeno era letale), un’impresa assai disperata che avrebbe potuto scoraggiare i meno determinati. Per sua fortuna il pianeta era abitato da simpaticissimi e instancabili lavoratori che hanno aiutato il capitano nella sua grande impresa, imparando anche alcuni segreti dal viaggiatore spaziale.

All’epoca Pikmin riscosse un enorme successo, un successo che si replicò due anni dopo con l’uscita del secondo episodio, sempre su GameCube: un gioco che eliminò il limite di tempo e si arricchì di nuovi contenuti. Infine, dopo una lunga attesa arrivò anche Pikmin 3, su Wii U questa volta, titolo altrettanto bello, ma penalizzato da una console con una base installata irrisoria. Qui però ci focalizzeremo sul debutto del simpatico alieno sulle console della famiglia Nintendo 3DS. Hey! PIKMIN è tra l’altro uno dei titoli della line-up di lancio del nuovo e fiammante New Nintendo 2DS XL (l’uscita è fissata per entrambi al 28 luglio 2017).

Hey! PIKMIN è un prodotto assai ambizioso, che mischia gli elementi atipici strategici della trilogia originale a quelli di un classico platform a scorrimento, con comandi studiati appositamente per le console portatili. Come vedrete nella nostra recensione, il titolo ha delle caratteristiche particolari che lo rendono, in un certo senso, diverso dalle altre opere dello stesso genere. Andiamo a scoprire l’ultima creazione di Nintendo e Arzest, già famosi per aver realizzato quel coloratissimo Yoshi’s New Island.

Hey! Pikmin
Coraggio miei prodi, il Luminum non si scova di certo da solo!

“Mayday! Atterraggio di emergenza”… Il coraggioso capitano Olimar, a seguito di una tempesta di meteoriti, si schianta con la Dolphin 2 su un pianeta sconosciuto. La situazione è complicata, l’astronave non risponde completamente ai comandi dell’astuto esploratore e alcune funzionalità si sono disattivate in seguito all’avaria. Il suo scopo è quello di raccogliere la bellezza di 30.000 unità di Luminum estraendole da delle specie di ghiande dorate, per poter finalmente ripartire e tornare dalla sua famiglia. Purtroppo come dicevamo poc’anzi, l’impresa è più dura del previsto, e sicuramente da solo non potrebbe mai riuscirci. Per fortuna il pianeta è popolato da degli strani esserini che mettono al suo servizio abilità uniche, al fine di aiutarlo nel suo obiettivo. Sono abilissimi, hanno delle capacità uniche e grazie alla loro unione riescono a combinarne di tutti i colori, ma sono anche fortemente restii, essendo comunque delle prede. Questo loro atteggiamento non fa scoraggiare Olimar, non è certamente da lui, e grazie al richiamo del suo particolare fischietto, riesce a “mettere in riga” questi simpatici animaletti a forma di piantina che continuano a ripetere la parola “Pikmin“, che sia questo il loro vero nome? Una volta “assoldati” si dimostrano essere degli ottimi compagni di avventura, che non si tirano mai indietro.

Ma in che modo lo fanno? Quali sono le loro abilità? I Pikmin rossi sono abili e resistenti al fuoco, e vi permettono di superare ostacoli assai roventi; quelli blu adorano l’acqua e sono pronti a scovare segreti sottomarini; poi ci sono quelli gialli che oltre ad effettuare enormi salti, si “nutrono” di corrente elettrica; i “bulbetti” rosa possono volare, un’abilità da non sottovalutare assolutamente, dato che possono sostenere il vostro peso permettendovi di planare; ed infine quelli rocciosi che hanno una scorza dura come un sasso, usateli come cavalli di troia… non vi deluderanno.

Il concetto di gioco sviluppato dai ragazzi di Arzest è in un certo senso innovativo: i livelli si sviluppano su entrambi gli schermi della console, dove è importante osservare attentamente tutto il mondo e avere una cura certosina per ogni singolo dettaglio. Hey! PIKMIN è sostanzialmente un platform 2D ma con una natura ibrida: il titolo continua in un certo senso ad avere una componente strategica, ed è quindi molto importante utilizzare i Pikmin con quel pizzico d’ingegno che vi permetterà di superare alcune sezioni del gioco. Dimenticatevi i tasti della console, a parte i direzionali per spostare il protagonista, il tutto si sviluppa con comandi tattili sullo schermo inferiore, fondamentali per impartire gli ordini a tutti i Pikmin che vi staranno seguendo in quel momento.

Il concetto di gioco sviluppato dai ragazzi di Arzest è in un certo senso innovativo

Ma quali sono questi comandi? Olimar dispone del suo fedele fischietto che, grazie al tocco sull’icona apposita, può richiamare tutti quei tenerissimi esserini che si stanno nascondendo da insetti e d animali “evoluti”, loro predatori: come non citare il papero senza ali che non vede l’ora di papparsi tutta la vostra ciurma?  Senza il capitano, i Pikmin sono sempre impauriti e titubanti ma acquisiscono un coraggio da leone quando siete voi a impartirgli degli ordini: prendete bene la mira con il vostro stilo e caricate ogni cattivone che vuole decimare il vostro battaglione. Ma il fischietto non basta, a volte ci sono delle zone che non potrete certo raggiungere con le vostre “tozze” gambe: avrete a disposizione il Jet-Pack, un particolare propulsore che vi permette di planare e raggiungere determinate zone inaccessibili.

Prima vi abbiamo parlato del Luminum, ovvero il carburante che servirà alla Dolphin 2 per viaggiare e che permetterà all’hocotatiano di raggiungere il suo pianeta. Oltre ad estrarlo da particolari ghiande (o almeno così sembrano all’apparenza) di color oro e rosso, sarà possibile ricavarne anche da particolari “reperti archeologici” smarriti dalle generazioni che hanno abitato il pianeta. Ogni livello ne offre da 2 a 3, e da ognuno di essi potete estrarre una ingente quantità di materia prima, oltre a curiosissime informazioni riguardanti il passato delle vecchie civiltà, ovviamente interpretate dal vostro instancabile esploratore: non sarà strano vedergli interpretare una semplice molletta come un trampolino, oppure una coppa come una piscina di lusso (d’altro canto Olimar è grande più o meno come un acino d’uva). Inoltre nei livelli di Hey! PIKMIN si possono “portare in salvo” fino a 20 Pikmin che automaticamente vengono inviati al “Parco Pikmin”, dove dimostreranno di essere degli instancabili lavoratori, raccogliendo risorse da aree ben selezionate: tutto avviene in modo automatico, semplicemente indirizzandoli ad estrarre quantità di Luminum e nuovissimi oggetti nei posti più disparati.

Hey! PIKMIN
Hey! Ma quello non è Mario? Cosa ci fa qui?

Hey! PIKMIN è strutturato in 8 settori con ambientazioni originali che esaltano una flora e una fauna completamente rinata dalle ceneri del passato. Ogni settore, oltre a farvi cimentare nei livelli di cui vi abbiamo parlato poc’anzi, permette di prender parte a delle piccole sfide in cui raccogliere i gettoni Pikmin, che andranno a creare ben 8 nuovi collaboratori per il vostro “Giardino Pikmin” (tutto questo non vi ricorda un po’ la saga originale?). Inoltre è stata integrata la compatibilità con gli amiibo: le statuine delle serie Super Mario, Splatoon e Animal Crossing sbloccano livelli appositi in cui collezionare le statuine corrispondenti – che prenderanno posto nelle bacheche del vostro museo di antichi reperti – ricompensandovi inoltre di ben 200 Luminum. Gli amiibo di Olimar (Serie Super Smash Bros) e quello dei Pikmin (in uscita con il gioco) vi daranno ulteriori vantaggi: il primo consente di richiamare quattro nuovi amici da unire al party nel corso di un livello, mentre il secondo dedicato ai piccoli Pikmin sale di grado in base al numero di “operai” presenti nel parco, e più è alto, più vantaggi otterrete.

Se tutto sommato queste introduzioni sono abbastanza gradite, non possiamo dire lo stesso del loro impatto sul livello di sfida. Tutti questi “privilegi” non vi faranno godere appieno l’avventura riducendo (forse troppo) l’impegno da utilizzare per completare ogni singolo settore. Abbiamo provato ad usare diversi amiibo e questo “sistema” ci ha permesso di raggiungere la quota prestabilita di unità di Luminum già verso la metà del gioco.

Nella nostra approfondita prova abbiamo completato il gioco in circa 18 ore, raccogliendo ogni tipo di collezionabile e aprendo ogni strada secondaria (eh sì, in alcuni livelli ci sono delle strade alternative che vi conducono al livello X del settore). Con un po’ di attenzione è possibile raccogliere ogni oggetto in una sola run, ma nulla vi proibisce di continuare l’avventura e riprovarci in un secondo momento.

Hey! PIKMIN è una piccola ma grande sorpresa

“Non è tutto Luminum quello che luccica” e anche Hey! PIKMIN presenta delle piccole imperfezioni. Ci saranno delle occasioni, infatti, in cui i comandi touch non risponderanno agli input, presentando delle sottili imprecisioni nel movimento dei vostri piccoli amici: ad esempio quando mirate un avversario, il tocco potrebbe non essere preciso e inavvertitamente potrete perdere uno dei vostri seguaci, che verrà schiacciato o mangiato. E non solo… Potrebbe succedere, nonostante i continui richiami con il fischietto, che qualche “scagnozzo” sparisca così di punto in bianco senza dire niente a nessuno e con vostro profondo rammarico “costringervi” a ripetere nuovamente il livello per carenza di personale.

Hey! PIKMIN non risulta essere un titolo dall’elevata difficoltà, ma questo potrebbe essere anche un suo punto di forza poiché consente di godere appieno dell’esperienza basata sull’esplorazione vera e propria, senza incorrere mai in momenti frustranti. Anche le Boss Battle di fine settore (veramente ispirate) possono essere facilmente completate dopo aver intuito la giusta strategia. Graficamente parlando niente da dire: i livelli strutturati su due schermi rendono il gioco davvero bello da vedere e con un level design che parla da solo. Caricamenti velocissimi e cura nei dettagli: i siparietti dei Pikmin sono spassosissimi e strappano sempre più di qualche sorriso. Gli effetti sonori e la soundtrack richiamano i “fratelli maggiori”, coinvolgendo e facendovi immedesimare nei momenti che si stanno vivendo nei panni di Olimar.

Il titolo sviluppato dai ragazzi Arzest e Nintendo è qualcosa di unico nel suo genere, una ventata di novità nella già abbondante line-up delle console della famiglia Nintendo 3DS, che fa vivere una nuova affascinante avventura al capitano e a tutti i suoi tenerissimi amici, questa volta in formato tascabile (d’altro canto anche loro sono piccolini no?). Merita un plauso il “coraggio” dimostrato: non è mai facile unire diversi generi in un unico videogioco e creare qualcosa di “ibrido” e ugualmente funzionale, soprattutto senza mai mettere mano ai controlli tradizionali e basandosi solo su controlli touch. Non abbiamo dubbi: questo gioco ci ha sorpresi positivamente rendendo omaggio, nel suo piccolo, alla saga intramontabile di Shigeru Miyamoto, dimostrandosi una piccola ma grande sorpresa!

Conclusioni

Hey! PIKMIN segna “l’involontario” atterraggio del capitano Olimar sulle scene nel mondo delle console portatili. La formula classica di platform a scorrimento laterale su due schermi, viene fusa ad una dose di strategia con movimenti tattili, non solo creando qualcosa di potenzialmente innovativo, ma anche un prodotto che funziona. I videogiocatori di tutte le età, anche se non hanno mai avuto modo di provare la trilogia su home console, potrebbero (ri)innamorarsi dei simpaticissimi Pikmin e gradire il ritorno di questa piccola grande squadra.

Il titolo continua a portare alto il buon nome delle console portatili di Nintendo, confermandosi come un ottimo prodotto debuttante insieme alla nuovissima New Nintendo 2DS XL. Hey! PIKMIN è un titolo “particolare”, con un’identità tutta sua, che fa (ri)vivere le avventure del Capitano Olimar e dei suoi colorati amici da un nuovo punto di vista. Inizialmente i puristi della trilogia originale potrebbero non essere particolarmente convinti da questo tipo di produzione, eppure il titolo è capace di mettersi in gioco puntando su un gameplay semplice e ragionato, traendo l’essenza dei capitoli originali.

Hey! PIKMIN comunque non offre un alto livello di sfida e l’utilizzo degli amiibo rende ancora più semplice l’avventura, garantendo degli aiuti non di poco conto. Sono presenti inoltre alcune imprecisioni col touchpad quando si devono coordinare le azioni dei piccoli aiutanti.

Tuttavia ci sentiamo di consigliarlo: simpatia, spensieratezza e quel pizzico di strategia dopotutto non rappresentano alcune di quelle caratteristiche che desideriamo da un videogioco, soprattutto portatile?


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