guardians of the galaxy the telltale series
26 Ago 2017

Guardians of the Galaxy – The Telltale Series – Recensione Ep.3

La formula che Telltale Games sta utilizzando per i Guardiani della Galassia sembra funzionare di più di quanto faccia con altre IP, questo è sicuro. Dopo aver giocato le due ore circa che compongono questo terzo episodio, possiamo tranquillamente dichiarare di trovarci davanti ad un’avventura grafica sempre più completa, che mescola sapientemente humor, emozione e soprattutto divertimento. Lo studio californiano sembra aver trovato il modo di far collimare tutto ciò che rende unici i Guardiani della Galassia con la narrazione interattiva tipica dei suoi lavori. Il risultato è un capitolo fresco ed energico, che cresce lentamente fino ad arrivare ad un vero e proprio finale esplosivo.

Questo nuovo capitolo porta il nome di “More than a Feeling”, esattamente come la celebre canzone dei Boston del 1976, e ci trascinerà il giocatore in una serie di eventi volti ad approfondire il delicatissimo rapporto che intercorre fra Gamora e Nebula, le due “figlie” del titano pazzo Thanos. Ma non solo, perché l’Eternity Forge, l’incredibile reliquia scoperta nel primo episodio, è ancora al centro dei pensieri di tutti, perché il suo immenso potere è bramato non solo dai nostri eroi, ma anche da oscure forze che cercano di impossessarsene. Peter Quill è ancora il fulcro del gruppo, nonché il legante che impedisce agli altri quattro di autodistruggersi. Telltale Games ha trovato nei personaggi creati da Dan Abnett e Andy Lanning una vera e propria miniera d’oro creativo. I cinque eroi Marvel sono infatti dotati di un innegabile carisma e di personalità forti ed eccentriche; lo studio californiano è stato in grado di utilizzare queste caratteristiche come farebbe un pittore esperto con una tavolozza di colori, amalgamandoli alla perfezione per creare un quadro indimenticabile. Guardians of the galaxy the telltale seriesMore than a Feeling continua a mostrare quanto emotivamente instabili siano i Guardiani, che sotto una facciata da duri combattenti nascondono un abisso di fragilità, dolore ed insicurezze. Il passato di Gamora è quindi la base perfetta sulla quale gli sceneggiatori di Telltale hanno deciso di costruire questo capitolo, che approfondisce la complicata relazione con la sorella Nebula. Il loro tormentato rapporto verrà messo a nudo, svelando agli occhi di Peter Quill una Gamora molto diversa da quella che la figlia di Thanos ha sempre mostrato ai Guardiani. Il confitto con Nebula diventa quindi il punto focale dell’episodio, che influenza la trama principale ed anche le scelte che saremo chiamati a compiere. A proposito di quest’ultime, le conseguenze delle nostre decisioni saranno visibili già sul breve termine, e cambieranno radicalmente le ultime fasi di gioco (e probabilmente influenzeranno anche i futuri capitoli).

Le azioni che effettueremo in More than a Feeling sono probabilmente le più importanti e determinanti mai affrontate finora. Durante le ultime battute il capitolo dà veramente il meglio di sé, dividendo la storyline in maniera irreversibile con un finale spettacolare. Sarà interessante vedere come verrà sviluppata la trama a partire da questi spunti, ma possiamo dire che la sceneggiatura di questo episodio ci ha sicuramente convinto. Gli avvenimenti di More Than a Feeling scorrono con piacere, carichi di colpi di scena raramente rallentati da qualche sessione di gameplay forse un po’ forzata.

Un’avventura grafica sempre più completa, che mescola sapientemente humor, emozione e soprattutto divertimento

Quasi assente dalla scena il cattivo della situazione: Hala, l’ultima accusatrice, non appare per quasi tutta la durata dell’episodio. Tuttavia, nonostante la sua mancata presenza, la regina Kree riesce comunque a preoccupare i Guardiani mettendoli sotto costante pressione. Non c’è quasi mai un attimo di pura e totale pace per i nostri eroi. Il gameplay è forse la cosa meno riuscita di questo capitolo. Gli enigmi proposti sembrano piuttosto forzati e danno la sensazione di essere un contenuto riempitivo. Inoltre, interrompono lo scorrere della trama piuttosto bruscamente, ed è un peccato perché questa volta Telltale ha fatto davvero un ottimo lavoro di scrittura.

A spezzare il ritno della narrazione ci pensano ancora una volta le sessioni con i quicktime events, anche se queste appaiono con meno frequenza rispetto ai capitoli precedenti. Da rivedere anche il moviemento di Peter Quill, a tratti troppo legnoso persino per un’avventura grafica. Questa spiacevole caratteristica è purtroppo condivisa dalla stragrande maggioranza dei giochi Telltale, e sembra essere destinata ad esserci per ancora molto tempo. Fortunatamente, l’ottimo lavoro dei doppiatori e del comparto sonoro contribuisce ad immergere il giocatore in un universo credibile e sicuramente affascinante. Inoltre, le tracce musicali presenti in questo episodio sono trascinanti e particolarmente adatte alle situazioni nelle quali i nostri Guardiani si troveranno.

Conclusioni

Questo terzo capitolo si conferma uno dei migliori visti finora, e dà il giusto sprint che è necessario per condurre la trama verso le sue fasi finali. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da More Than a Feeling, e se Telltale Games continuerà su questa strada avremo a che fare con una delle più riuscite avventure grafiche mai prodotte dallo studio californiano. Poche macchie rallentano il punteggio di questo capitolo, come le animazioni datate ed i quicktime events legnosi ma purtroppo necessari.

Siamo ansiosi di continuare il cammino di Star Lord, Drax, Gamora e Rocket, confidando che i prossimi episodi riescano a portare ad una degna conclusione una saga episodica molto valida che ha avuto un avvincente e coinvolgente inizio.


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