Colonia – Square Enix ha avuto una notevole ripresa negli ultimi anni. Se questo è vero anche e soprattutto per le sue serie “principali” e per l’intelligenza di scommettere in nuovi progetti, lo è anche per quella parte legata al publishing, che ha trovato una notevole espressione nel programma Square Enix Collective, fatta per aiutare sviluppatori indipendenti con i loro progetti. Forgotton Anne è solo uno dei tanti progetti che sono stati selezionati dal pubblico, ed è sicuramente quello più affascinante e promettente. Ambientato in un mondo fantastico, dove le cose dimenticate prendono vita: vecchi calzini, giocattoli, lettere. Nelle Forgotten Lands, gli abitanti sono proprio loro, oggetti dimenticati che vorrebbero ritrovare il loro posto nel mondo. E poi c’è Anne, che insieme al suo padrone Bonku, è incaricata di salvaguardare questo mondo, e prevenire che una certa ribellione prenda piede, per poter ritornare al mondo degli umani.
Da questo incipit tanto stravagante quanto interessante, partirà quella che è a conti fatti un’avventura grafica bidimensionale “leggera”. Una definizione particolare, ma che calza a pennello con la breve esperienza che abbiamo avuto con il titolo durante la Gamescom. Non si tratta infatti di cercare oggetti, risolvere enigmi complessi o fare una gara di sputi, perché Forgotton Anne si presenta con un’impostazione piuttosto cinematica, che pone enfasi sulla narrazione prima che sulle interazioni con il mondo di gioco.
Queste ultime sono infatti relegate a delle basilari meccaniche “platforming”, e alla risoluzione di puzzle, spesso attraverso i particolari poteri di Anne. Leve da tirare, codici da scoprire e quant’altro, ma la vera anima del gioco sta nelle interazioni con i personaggi, i forgotlings: nella demo abbiamo conosciuto un calzino (si, solo uno!) che faceva del facile umorismo sulla sua situazione, e ci chiedeva di aiutarlo a cercare un personaggio specifico. Nei dialoghi, e nell’uso di una vera e propria ruota dei dialoghi, Forgotton Anne trasmette tutto il suo fascino: sia per la deliziosa scrittura, quasi british nello stile e nell’umorismo, che nella direzione artistica, che rende tutto così etereo e magico, quasi fosse un bellissimo e bizzarro sogno ad occhi aperti.
Qualche problemino invece nel sistema di controllo, e in alcuni movimenti platform che vengono richiesti al giocatore, soprattutto per spostarsi (a scorrimento) da piattaforme più basse a più alte. Tradisce uno sviluppo indipendente di un piccolo team vero, ma potrebbe rivelarsi frustrante nell’esperienza finale, anche vista la volontà degli sviluppatori di rendere Forgotton Anne un’esperienza narrativa, e non di certo un puzzle game con piattaforme.
In conclusione
Forgotton Anne è un’avventura piena di carisma e fascino, e le premesse originali, unite ad un approccio cinematico alla narrazione piuttosto interessante, potrebbero renderlo uno dei gioiellini di questo autunno. Oggetti dimenticati chiacchieroni, ed una squisita direzione artistica 2D, anche nelle cutscene, che trasmettono tutta l’originalità della premessa del team, che fa proprio il genere delle avventure grafiche e lo rimescola a proprio piacimento. C’è un po’ di timore però proprio per quelle sezioni puzzle e platform di cui il titolo è composto, che potrebbero non essere all’altezza del resto dell’esperienza, e scoraggiare il giocatore.