Rocket League Switch
27 Nov 2017

Rocket League (Switch) – Recensione

Il calcio e le macchine sono come la pizza e la Nutella: prese singolarmente piacciono a tanti, ma insieme piacciono a tutti. O almeno a tutti quei milioni di giocatori, che tra PC, Xbox One e PS4 hanno acquistato o giocato una copia di Rocket League, frutto di un’intuizione brillante di un team minuscolo e, prima del 2015, misconosciuto.

Ma in realtà Psyonix aveva già sperimentato con quel curioso mix che tanta fortuna gli ha portato negli ultimi due anni, addirittura nel 2008, con “Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars” la cui accoglienza fu decisamente anni luce (in negativo) rispetto alla loro ultima perla… ma questa è un’altra storia. Un successo clamoroso, dicevamo, complice un gameplay tremendamente immediato e divertente, ma al contempo difficile da padroneggiare, attirando a sé tanto i gamer della domenica quanto i super appassionati che studiano le complesse dinamiche che ne regolano la sopraffina fisica di palla e auto con la stessa dedizione di un Albert Einstein qualsiasi.

Gli stessi che all’idea di poter giocare Rocket League sulla loro scintillante Switch hanno riempito interi stadi con entusiasmo e urla di giubilo: del resto, un’esperienza simile, complici i match da 5 minuti di durata, ben si presta a partite mordi e fuggi sul bus, in pausa pranzo, dovunque. A patto di scendere con i soliti, inevitabili compromessi tecnici che ogni perla che approda sulla console ibrida di Nintendo è costretta ad accettare.

Rocket League Switch
Capture diretto dalla versione handheld

Sulla qualità intrinseca del gioco c’è davvero ben poco da dire o da aggiungere. Rocket League è partito come curioso ibrido tra calcio e macchine razzo-munite, con partite frenetiche all’ultimo tiro, da terra o in volo, tra un massimo di 8 giocatori (1vs1, 2vs2, 3vs3 e 4vs4), e si è trasformato, merito di una voglia di sperimentare da parte del team pressoché sconfinata, in qualcosa di folle. Ora include anche il basket, l’hockey (con dinamiche legate alla fisica della “sfera” – un disco nel secondo caso – e al gameplay stesso sempre nuove e differenti), fino ad arrivare alla stramba Rissa, in cui ogni 10 secondi i giocatori hanno accesso a power-up casuali con cui dominare la palla (calamite e spuntoni con cui afferrarla, ad esempio) oppure, semplicemente, attaccare i nemici in una bolgia ancor più casinista (tra scarponi e guantoni da box sparati a distanze siderali grazie a delle molle), fino ai peculiari Rocket Labs, con un design delle arene futuristico e Tron-iano votato alla già citata sperimentazione a volte fino a se stessa, ma sempre con un occhio di riguardo alla freschezza, alla varietà, e soprattutto al divertimento.

Il numero degli stadi è aumentato di conseguenza, tra quelli nuovi di zecca e varianti “atmosferiche” dei vecchi cavalli di battaglia (da Neo Tokyo all’Utopia Coliseum), il tutto da affrontare sia Offline, in locale o contro la pur ottima IA (di cui è possibile regolare la difficoltà con risultati sorprendenti), oppure Online (sia partite “casual” che competitive, con tanto di classifica), dove Rocket League dà il meglio di sé. Merito di un netcode stabilissimo, che non ha mai mostrato incertezze nelle nostre partite (post-lancio), ma soprattutto del cross-play, vera e propria mano santa per tutti quei titoli fortemente incentrati sul multiplayer (nonostante, lo ribadiamo, Rocket League sia godibilissimo anche offline) anche freschi di lancio su console dalla base installata più ridotta. E quei 25-35000 utenti fissi che è possibile trovare connessi a qualsiasi ora del giorno, in un gioco per Switch, riducono drasticamente i tempi di attesa, il che non può che essere un bene. I neofiti possono disattivare l’opzione, così da poter sperare di incontrare principalmente nuovi arrivati (o veterani del gioco ma su altre piattaforme), mentre gli esperti potranno gettarsi immediatamente nella mischia e sfidarsi con avversari di pari livello, magari già affrontati su Xbox One e PC (niente PS4, purtroppo). Insomma, anche su Switch, il gioco è un Rocket League in tutto e per tutto (e include anche due veicoli bonus, uno dedicato a Mario/Luigi, con tanto di suoni e scie proprie, e uno a Metroid).

Rocket League Switch
Capture diretto dalla versione handheld

Le rinunce, inevitabilmente, sono state fatte in ambito tecnico/grafico, ed è qui che arrivano le note (più o meno) dolenti. Sapevamo che avremmo dovuto fare a meno degli sfavillanti effetti e filtri grafici delle versioni già viste e giocate, ma il confronto, almeno a bocce ferme, è impietoso, con un aliasing particolarmente evidente e sgradevole. Anche il frame-rate appare lievemente appesantito, tanto in versione TV (dove gira ad una risoluzione di 720p che enfatizza la sporcizia grafica, soprattutto sui televisori 4K) quanto quella portatile, con cali mostruosi nei match in cui vengono attivati i modificatori più disparati (peso e dimensione palla, gravità e quant’altro), e per quanto si tratti di una situazione estrema, è indubbiamente da segnalare. Abbiamo inoltre rilevato un leggero input lag, sistemato modificando la sensibilità dei controlli (a proposito: se possibile, meglio affidarsi ad un Pro Controller, oppure preparatevi ad un periodo di assestamento con i Joy-Con non troppo breve), oltre ad una durata in handheld (con il Rumble attivato) che supera di poco le 3 ore, davvero poco.

Dal punto di vista del contenuto e del divertimento, Rocket League su Switch ha davvero ben poco da invidiare alle “sorelle maggiori”

In compenso, nel vivo della partita ogni intoppo e ogni naso storto vengono annichiliti dalla qualità del gameplay e dalla pura e semplice possibilità di goderne di ogni goccia in formato portatile, ancora una volta come nel caso di altri porting (Doom e Skyrim su tutti) principale motivo che da solo vale l’acquisto, al netto di compromessi più o meno evidenti e fastidiosi. Nei comuni match online o nelle stagioni offline abbiamo avuto però serie difficoltà a notare puntigliosamente ogni singolo difetto e a lamentarci della cosa: il ritmo è troppo incalzante, la voglia di buttarla dentro (la porta o il canestro) è troppo forte, e ogni aspra critica sembra quasi svanire in una di quelle coreografiche esplosioni che accompagnano i nostri gol, scaraventandoci verso le stelle (o per meglio dire, il soffitto delle arene).

Conclusioni

Rocket League su Switch non rasenta la perfezione delle controparti già uscite negli ultimi due anni, ma compensa con la possibilità di poter mantenere la propria dipendenza dal gioco di Psyonix (portato su Switch da Panic Button) letteralmente ovunque.

Ci sono limiti tecnici, come l’aliasing particolarmente evidente e sgradevole, soprattutto su TV, o il frame-rate che cala vertiginosamente quando vengono implementati dei modificatori, o i Joy-Con che non sembrano riuscire a star dietro alla frenesia e la velocità di questo mix di calcio e auto tanto curioso quanto geniale, ma dal punto di vista del contenuto e del divertimento, Rocket League su Switch ha davvero ben poco da invidiare alle “sorelle maggiori”.

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