Dei tanti pregi di cui si può vantare una produzione come Wolfenstein II: The New Colossus, uno è senza dubbio il riuscire ad oscillare tra il classico sparatutto vorticoso ed esplosivo, e il rigido e appagante stealth-game.
Similmente al primo capitolo, anche qui MachineGames ha fatto di tutto per rendere l’azione unica e coinvolgente, al di là dell’approccio scelto dai videogiocatori, che poi arrivati ad un certo punto della campagna principale, potevano scegliere un singolo potenziamento per il nuovo corpo di B.J. Blazkowicz a seconda del proprio stile.
Ed è proprio da questa idea che i tre diversi DLC previsti dal Season Pass prendono spunto, permettendo di giocare nei panni di tre grandi eroi americani contro la feroce tirannia nazista.
I Diari dell’Agente Morte Silenziosa ci mettono nei panni dell’affascinante Jessica Valiant, una killer astuta e letale, capace di eliminare un intero plotone nemico senza far scattare un singolo allarme: insomma, un perfetto sicario. La campagna si divide in 3 missioni principali e similmente a quanto accaduto per il DLC di Pistolero Joe, anche qui la longevità è piuttosto bassa, attestandosi sull’ora e mezza abbondante.
Il problema principale non è però la durata, bensì lo stretto ventaglio di scelte che la protagonista può adottare durante l’avventura, le quali porteranno un inevitabile senso di ripetitività e di superficialità, mai peraltro riscontrati con Blazkowicz. Il che ci pone davanti un dilemma che già da un po’ aleggiava tra i nostri pensieri: sicuri che usare protagonisti diversi da Terror Billy per i 3 DLC previsti sia stata una scelta saggia?
Quella di Wolfenstein è sempre stata una storia di vendetta. Magari non personale, né tantomeno estemporanea. Una vendetta fredda, calibrata e portata pian piano su scala globale per scacciare una volta e per tutte lo spettro nazista dalla grande America. In questo DLC scopriamo che talvolta anche i meri scopi personali possono portare benefici ad una causa più grande, come quella della Resistenza. La reputazione dell’agente segreto Jessica Valiant la precedeva: assassina spietata, soprannominata non a caso “Morte Silenziosa”, conduceva un’esistenza legata a doppio filo a suo marito Jack, che condivideva con lei anche gli incarichi di lavoro più pericolosi, oltre che il caldo giaciglio notturno.
Dopo l’inevitabile vittoria nazista sugli Alleati (almeno nella folle ucronia di MachineGames) però, Jack viene tradito dai suoi amici più fidati, catturato e brutalmente torturato fino alla morte. Jessica decide quindi di rifugiarsi nel lontano Brasile, sperando che alcol e uomini riescano a stordirla a tal punto da dimenticare il suo orribile passato. Purtroppo i conti in sospeso prima o poi bisogna pagarli, ed ecco che la Resistenza invia all’ex agente segreto le foto ed i nomi dei responsabili della morte del marito.
Quanto pensate ci abbia metto Jessica Valiant, la Morte Silenziosa, ad impugnare nuovamente armi ed equipaggiamento da battaglia? Ovviamente la personalissima capacità della protagonista non poteva essere che quella di comprimere il proprio corpo in modo tale da passare attraverso strettissime fessure, riuscendo così ad eliminare furtivamente i propri nemici, senza destare il minimo sospetto. Anche in questo caso non ci ritroviamo davanti chissà quale novità, dato che questo (come il precedente e il futuro) era uno dei potenziamenti che poteva essere applicato a Blazkowicz durante la campagna di The New Colossus; gli sviluppatori hanno infatti ribadito più volte che il loro obiettivo era quello di permettere a tutti i giocatori di testare anche le altre abilità senza dover per forza ripetere daccapo l’intero gioco.
Se però Blazkowicz poteva in casi estremi utilizzare tutta la sua potenza di fuoco e i miglioramenti sbloccati nel tempo, Valiant dovrà stare molto attenta a non essere scoperta, in quanto il suo equipaggiamento è inadatto a gestire situazioni di scontro aperto, senza contare la salute più bassa del normale. I suoi principali nemici saranno i soldati semplici, talvolta i cani addestrati e i robot: insomma, tutti bersagli che è possibile uccidere istantaneamente con un colpo ben assestato, mentre tutti gli altri (anche se non ce ne saranno moltissimi) dovranno essere superati senza spargimenti di sangue e senza far scattare l’allarme.
Ci sono però alcune introduzioni che servono a smorzare l’eccessiva difficoltà che talvolta può sopraggiungere, soprattutto a chi non è abituato all’approccio “discreto”. La prima è la possibilità di sfruttare il rallentamento dell’azione subito prima di essere visti: in questo caso Jessica può muoversi più rapidamente e cercare di zittire la minaccia prima che sia troppo tardi. La seconda è che in molti livelli, passato un po’ di tempo dall’essere stati scoperti, si torna ad uno stato di relativa normalità in cui i nemici riprendono le ronde tradizionali come se niente fosse.
I problemi principali di questo DLC sono l’esigua durata e una trama futile
D’altronde l’agente Morte Silenziosa è perfettamente in grado di usare armi pesanti qualora la situazione lo richieda, come mitragliatrici leggere e fucili a pompa, anche se uno scontro a fuoco è spesso sconsigliato a causa degli ambienti chiusi e pullulanti di forze ostili che non lascerebbero alcuno scampo alla protagonista. Purtroppo, come già anticipato in apertura, i problemi principali di questo DLC intermedio sono l’esigua durata e una fondamentale inconsistenza a livello di contenuti e di trama. Riesce infatti molto difficile ai ragazzi di MachineGames riuscire nei contenuti brevi, rispetto a quanto brillino di puro genio nelle avventure a lungo termine. Per quanto possa essere intrigante la personalità semi-celata di Jessica Valiant, la sua campagna è troppo breve e troppo superficiale per poterla promuovere a pieni voti. Se a questo aggiungiamo che in Diari dell’Agente Morte Silenziosa saremo giocoforza costretti a sfruttare esclusivamente un metodo discreto, ecco che molta della spettacolarità di Wolfenstein II va a farsi benedire.
Se con questo secondo DLC MachineGames credeva di poter mettere a tacere i dubbi pervenuti dopo il rilascio del precedente, si sbaglia di grosso. “I Diari dell’Agente Morte Silenziosa” non fa altro che convalidare i nostri timori, ossia ritenere una scelta non particolarmente illuminata quella di affidare tre brevi campagne ad altrettanti anonimi protagonisti, intenti a combattere il nazismo con i loro personalissimi mezzi. Tanto valeva aspettare e far uscire una corposa aggiunta come è stata The Old Blood per il reboot del 2014 (ipotesi che comunque non ci sentiamo di escludere a priori per The New Colossus), scelta che i numerosi fan del brand avrebbero sicuramente apprezzato di più. In ogni caso, l’avventura di Jessica Valiant rappresenta un’alternativa gustosa al gioco principale, ma non tanto da giustificare, per ora, l’acquisto dell’intero Season Pass. |