Gli effetti dei viaggi spaziali sugli esseri viventi sono da anni oggetto di studi da parte della NASA, che ha dimostrato come la permanenza nello spazio abbia il potere di alterare il DNA. Ora, stando a nuovi esperimenti e ricerche, questa mutazione può anche diventare definitiva. Al centro della scoperta i due gemelli Scott e Mark Kelly, entrambi astronauti della NASA che hanno preso parte a missioni spaziali con tempi di permanenza nello spazio alquanto diversi.
Scott Kelly ha infatti trascorso oltre un anno della sua vita nello spazio, più precisamente 500 giorni, di cui 342 all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Mark Kelly è invece un astronauta in congedo. I due gemelli condividono lo stesso DNA: ciò ha permesso alla NASA di confrontare gli effetti generati dalla permanenza nello spazio sul corpo umano, e i risultati sono piuttosto interessanti.
L’analisi dei telomeri (regioni terminali dei cromosomi che si accorciano con l’avanzare dell’età), ha infatti rivelato un risultato inaspettato. I telomeri di Scott si sono infatti allungati durante il periodo trascorso nello spazio, discostandosi dal loro comportamento naturale. Tuttavia, la maggior parte dei telomeri è rientrata nei parametri standard nelle 48 ore successive al rientro sulla Terra. Alcuni telomeri risultano invece mutati in maniera definitiva.
I dati raccolti dalla NASA evidenziano come il 7% dei geni di Scott Kelly sia cambiato in maniera definitiva rispetto a quelli del fratello. Gli studi si sono conclusi nel 2017 e il periodo nel quale è stata condotta la ricerca include i due anni successivi al rientro di Scott sulla Terra. Ciò porta dunque i ricercatori della NASA a considerare la mutazione definitiva.
Questi studi rappresentano un punto di svolta nel mondo della scienza e offrono le basi da cui partire per analizzare i rischi connessi alla prima missione umana su Marte. Considerando tutte le fasi il viaggio non potrà infatti durare meno di tre anni, perciò è importante capire a quali rischi va incontro il corpo umano. A proposito di spazio, sapevate che nel 2019 la rete 4G arriverà anche sulla Luna?
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