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27 Mar 2018

Final Fantasy XV Windows Edition – Recensione

La quindicesima fantasia finale (ufficiale, senza contare gli innumerevoli spin-off) ha spaccato in due l’enorme e fedelissima fan-base, tra chi non ha proprio digerito il nuovo corso dal punto di vista della narrazione, dell’atmosfera, del gameplay puro, e chi invece, noi inclusi, come si evince dalla nostra recensione, la ventata d’aria fresca l’ha apprezzata e anche tanto.

Era inevitabile: stiamo pur sempre parlando di una serie amatissima in tutto il pianeta, che quest’anno festeggia persino il suo trentennale, e di un capitolo che ne ha viste letteralmente di cotte e di crude, comparendo, sparendo, e ritornando sotto nuove vesti, sopravvissuto ad uno stadio di sviluppo infernale e apparentemente infinito. I problemi, non solo tecnici, ma anche di design, hanno accompagnato Final Fantasy XV per mesi e mesi dal lancio, eppure Square Enix non si è tirata indietro, smussandolo nella forma, e in certi casi persino nel contenuto, aggiungendo cut-scene e modificando piccole ma significative porzioni di trama, sistemando gran parte di quel che non è piaciuto nemmeno ai fan più sfegatati. Ha poi ampliato la già vasta e longeva esperienza con ben 4 DLC e svariate missioni aggiuntive, andando ad esplorare la storia dei fidi compagni di Noctis, e persino a sperimentare con una curiosa modalità multiplayer, sbarcando infine su PC con un pacchetto che, se non fosse per alcune dichiarazioni da parte del team, legate a dei nuovi, possibili DLC in arrivo da qui al 2019, avremmo potuto chiamare “definitivo”.

Di certo è il più completo che è possibile trovare finora, e per certi aspetti, questo è il Final Fantasy XV che avremmo sempre voluto, sin dall’inizio. Scoprite con noi il perché.

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Inutile starvi a raccontare per l’ennesima volta delle gesta del principe Noctis, dei suoi prodi compari di scorribande, Gladio, Ignis e Prompto (cliccando sui nomi potete leggere le recensioni dei rispettivi DLC), del controverso “Comrades”, del viaggio del protagonista verso il suo matrimonio con la dolce Lunafreya, bruscamente interrotto da un tradimento, dalla politica, dalla guerra, dalla sete di espansione di un impero malvagio: abbiamo già speso migliaia di caratteri su di loro. Quel che interesserà sapere agli utenti PC, ma anche a chi lo ha già giocato su console e intende vivere una seconda run anche in ambiente Windows, è che nell’anno e mezzo circa intercorso tra l’uscita delle versioni PS4 e Xbox, Square Enix ha lavorato giorno e notte alla sua opera, levigandone gli elementi più spigolosi, come il discusso e amato/odiato combat system, ora un po’ meno confusionario rispetto ai suoi primissimi giorni di vita (ma un minimo di complessità nella lettura dell’azione c’è sempre), e andando persino ad ampliare e modificare parte della narrazione, introducendo nuove cutscene, persino una versione alternativa di un atto (il 13, nello specifico), dialoghi, boss fight e aggiungendo una nuova zona finale.

Dal punto di vista dei contenuti, oltre alle decine e decine di patch correttive legate al gameplay, ci sono alcune chicche, come la possibilità di poter controllare lo Yacht reale, un accessorio per attivare la nuova azione “Panoplia suprema”, una versione potenziata della Regalia, l’Archivio, con cui approfondire il lore di Final Fantasy XV, e persino una visuale in soggettiva, sicuramente interessante al tepore di un falò o al cospetto di uno splendido tramonto di Eos, ma infernale nel vivo dei frenetici combattimenti (difficilmente spianerà la strada ad una versione da giocare interamente in VR). Tutto questo ben di Odino, comunque, è compreso anche nella Royal Edition, riedizione per console che, con sommo dispiace degli acquirenti del Season Pass, richiede l’acquisto di un ulteriore pacchetto di contenuti (presenti invece per chi ha deciso di acquistarlo per la prima volta).

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Per quanto lodevole il tentativo di Square Enix di andare incontro ai gusti e ai desideri della community (un po’ meno la politica sui DLC, lasciatecelo dire), il gioco è, nella sostanza, lo stesso: se le sequenze “su binari”, il combat system, la struttura delle quest (secondarie in primis) non vi piacque la prima volta, difficilmente vi ammalierà al secondo giro, ed è quindi inutile proseguire nella lettura. Se Final Fantasy XV non faceva per voi prima, non lo farà nemmeno adesso. Se invece lo avete atteso con trepidazione, o avete mollato a metà la versione console dopo aver capito i piani di Square Enix, e siete curiosi di sapere com’è su PC, beh, sappiate che, questa volta, il lavoro svolto è da applausi (al contrario di obbrobri come il porting da mobile del monumentale Chrono Trigger – shame on you, Square!). La pigrizia che ha caratterizzato la software house con le versioni PC dei suoi giochi è stata spazzata via da un lavoro certosino, tanto in termini di dura e pura qualità visiva, quanto in fatto di ottimizzazione, anche lato controlli, con l’utilizzo del controller caldamente consigliato, ma ugualmente e incredibilmente godibile anche con mouse e tastiera, con un control schema intelligente e funzionale. Giocato in 4K (e meglio ancora, con HDR attivato), lo splendore di Eos emerge e travolge, con le sue vaste e verdi praterie, le sue immense strutture rocciose, i suoi deserti a perdita d’occhio, le mastodontiche bestie che la popolano, e l’estrema cura di dettagli di armi, vesti, personaggi ed elementi delle ambientazioni, soprattutto nei pochi ma splendidi insediamenti (a partire dalla sempre spaccamascella Altissia). Ma anche a 1080p fa la sua ottima figura, e il merito, inutile precisarlo, è il frame-rate: i 60 fps donano un dinamismo e una fluidità, soprattutto al combat system iper-vitaminizzato, semplicemente impagabili, facendo così impallidire i 30 fps delle versioni console, minate per altro da una instabilità frequente (è comunque possibile impostare il limite a 30, 60 e 120). Non che la versione PC sia completamente esente da cali: le situazioni più concitate riescono comunque ad intaccare le prestazioni, seppur molto più sporadicamente, a meno che non lo stiate giocando su un mega mostro di tecnologia.

Il lavoro svolto sulla Windows Edition di Final Fantasy XV è da applausi

I possessori di schede NVIDIA, con cui il team ha lavorato fianco a fianco, possono inoltre gioire per via del supporto completo (ma non esclusivo, possessori di AMD in ascolto) a Turf Effect (che rende il manto erboso più denso realistico), VXAO (l’occlusione ambientale Voxel), ShadowLibs (ombre migliorate), e per i maniaci del look, persino HairWorks, per rendere gli esagerati capelli dei protagonisti ancora più dettagliati. Apprezzata anche la presenza di ShadowPlay Highlights, con cui lasciare che sia GeForce Experience a catturare per noi i momenti più interessanti delle nostre partite. Altra bella notizia, questa volta per gli utenti non in possesso di mostri di potenza, è che è molto scalabile. Le opzioni che è possibile modificare sono tante, dalla tessellation all’occlusione ambientale, passando per densità delle ombre, motion blur e filtro anisotropico, e dopo averlo testato su un PC non troppo recente, munito di i5 760 da 2.80 Ghz, 16 gb di RAM e una GTX 980 Ti (per godervelo pienamente però vi serviranno un i-73770 da 3.4 Ghz e una 1080 Ti, inutile girarci attorno), l’averlo potuto giocare ad High con 40 fps quasi fissi (salvo i già citati cali) non può che farci apprezzare il lavoro svolto dal team in fatto di ottimizzazione. A farci storcere il naso è solo la necessità di dover riavviare passando da impostazioni grafiche pre-set a personalizzate (e viceversa), e soprattutto il supporto ai 21:9 solo a metà: se in-game lo splendido mondo circostante non appare per nulla schiacciato e anzi, la visuale panoramica non fa altro che rendere l’esplorazione ancora più piacevole, caricamenti (a proposito, abbastanza lunghi) e schermate varie, così come tutti i menu, presentano delle fastidiose bande nere. Speriamo venga sistemato dal team stesso, e non debbano intervenire come al solito i modder, già al lavoro per stravolgere, come da tradizione tramite lo Steam Workshop, l’intero gioco nei modi più disparati e creativi.

Conclusioni

La Windows Edition (e di riflesso la Royal Edition) rappresenta la versione di Final Fantasy XV che avremmo dovuto avere sin dall’inizio, non solo dal punto di vista puramente tecnico. E questo è al contempo sia un bene che un male: ci offre la visione completa che il team aveva, ma che tra problemi legati allo sviluppo interminabile e ai cambi di rotta non è riuscita a concretizzare da subito;  al contempo però farà storcere il naso a chi lo ha giocato dal Day One su console, che ha acquistato i Season Pass e ora si ritrova a dover acquistare un ulteriore pacchetto di contenuti molto importanti nell’economia della (discussa) storia.

Sgombrate dal campo queste (doverose) polemiche, gli utenti PC possono davvero ritenersi fortunati: è, come detto, la versione più completa, almeno sinora, ed è un gioiello di tecnologia, superbo su PC più performanti (in 4K soprattutto), ma sapientemente ottimizzato per girare a ottimi livelli anche su macchine meno potenti. Se lo avete odiato anche su console, difficilmente si accenderà nuovamente la scintilla, ma se lo avete aspettato a lungo, potete finalmente metterci le mani sopra.