Little Nightmares Switch
18 Mag 2018

Little Nightmares Complete Edition – Recensione Switch

Little Nightmares, se ricorderete quando ve ne parlammo un annetto fa, ci era piaciuto. E sia chiaro, ci era piaciuto proprio un sacco. Un po’ per quel mood estraniante e grottesco, che ispirandosi al filone dei titoli PlayDead riusciva a fondere una visione così folle e perversa da far impallidire Tim Burton, un po’ per quella sua protagonista minuta e indifesa, Six, ma coraggiosa come una tigre e tutto tranne che sottomessa all’impietoso destino che la attendeva dentro le Fauci, l’opera dei ragazzi di Tarsier finì sotto i riflettori che contano praticamente sin dal proprio annuncio. Del resto, platform ed enigmi in un contesto così weird e spietato rappresentarono istantaneamente dolce miele per gli amanti dell’horror più sottile, quello dove a far paura sono le ombre, i suoni, quel letale rumore di passi che ti seguono in un lungo corridoio illuminato da una tenue lampadina sfarfallante. Little Nightmares, nella propria semplicità intrinseca di platform a enigmi, riuscì agevolmente nell’intento di farsi acclamare da pubblico e stampa: una narrazione ermetica e una direzione artistica sontuosa ed inquietante allo stesso tempo si amalgamavano alla perfezione a meccaniche di gioco alla portata di tutti – ma non per questo semplicistiche o banali – promuovendo Six ad autentica eroina del medium.

A distanza di un anno e con tre DLC stipati nella stiva delle Fauci, Little Nightmares approda ai lidi di Nintendo Switch (sempre più apprezzato dagli amanti dell’horror, vista la recente escalation d titoli terror-friendly apparsi sull’ibrida di Kyoto) con questa Complete Edition, ideale summa antologica delle avventure di Six e dell’amichetto Fuggiasco pronta a far scattare la proverbiale scintilla nei cuori di quei ritardatari che, per svariati motivi, non abbiano ancora ben chiaro chi si nasconda dietro quel piccolo impermeabile giallo. Un porting in cui, in tutta onestà, avremmo sperato di trovare qualcosa di più rispetto ai già citati DLC e al supporto dell’amiibo di PacMan (necessario a sbloccare la maschera Pakku): ma che, nonostante tutto, dimostra ancora una volta come un anno fa ci avevamo visto giusto nella creatura di Tarsier. E che, per l’ennesima volta, gli horror in modalità portatile hanno un fascino tutto loro.

Little Nightmares Switch

Trattandosi di una delle sorprese del 2017, diamo ragionevolmente per scontato che sappiate tutto – o quasi – sull’universo misterioso di Little Nightmares. Un universo zeppo di segreti e pericoli, di creature caratterizzate da una fame mortale soggiogati dal potere di un’oscura Signora che tutto domina, dai piani alti delle Fauci. Facciamo così, vi rimandiamo alla nostra dettagliatissima recensione per tutti i dettagli inerenti a sceneggiatura e comparto ludico, concentrandoci per quanto possibile sulle novità insite in questa release esclusiva per Nintendo Switch.

Novità che, un po’ a malincuore, non sono poi così tante. La Complete Collection, come dicevamo in apertura – e come suggerito dallo stesso titolo – racchiude in un unico pacchetto l’intera storia di Little Nightmares e dei suoi DLC, offrendo una decina d’ore abbondante per accompagnare le tenera Six verso la tanto agognata salvezza e aggiungendone all’incirca altre quattro dedicate all’ancor più misterioso Fuggiasco. Trattandosi di un platform ad enigmi, nonostante l’innegabile vena horror che ci lascerà pressoché inermi di fronte alle attenzioni dei nostri aguzzini, la longevità del titolo è strettamente correlata alla nostra volontà di raccogliere collezionabili (Nomini e candele, per lo più) disseminati, in alcuni casi con autentica perfidia, dal team di sviluppo. Gli immancabili perfezionisti non dovranno comunque preoccuparsi della perfect run al primo giro, visto e considerato che, terminata la storia principale, sarà possibile riaffrontare ciascuno scenario cercando di portare a casa i collezionabili mancanti.

Sul fronte del gameplay nudo e crudo nulla è cambiato: linearità del level design, parzialmente nascosta da brevi sequenze di backtracking e interessante interazione con l’ambiente circostante, che di volta in volta ci richiederà di agire su opportuni elementi di scena per risolvere un puzzle, per garantire l’accesso alla sequenza successiva o, in alcuni casi, per sfuggire allo stomaco del mostro di turno che ci dà la caccia. Una meccanica condivisa da entrambi i personaggi in causa, che non godono di skill caratteristiche ma, al contrario, sono accomunati dall’essere per lo più inermi ed indifesi dagli altrui attacchi.

Little Nightmares Switch

L’introduzione della maschera Pakku tramite l’utilizzo dell’amiibo di PacMan – al momento, l’unico compatibile con il titolo – altro non è che un mero espediente estetico, che non si traduce in un qualcosa di più concreto in termini di giocabilità: il che, tradotto in parole povere, difficilmente fungerà da molla scatenante per obbligarvi moralmente all’acquisto della suddetta statuina di casa Nintendo. Resta il valore aggiunto, e non è comunque cosa da poco, legato dalla natura ibrida di Switch, che permette di avventurarsi nei minuscoli panni di Six (o del Fuggiasco) in totale soluzione di portabilità. A patto di avere un buon paio di cuffie/auricolari, l’esperienza portatile di Little Nightmares si dimostra oltremodo convincente, complice una resa grafica davvero eccellente nella diagonale ridotta dell’ammiraglia Nintendo – che riesce ad avvalorare al meglio la direzione artistica impartita da Tarsier. Stabilissimo il frame rate, sia in modalità docked sia in quella portatile, ottima la resa su televisore una volta alloggiata la console, al netto di tempi di caricamento (tra un decesso e l’altro) che forse avrebbero bisogno di una leggera aggiustatina, essendo tutto tranne che fulminei. Tecnologicamente, insomma, il lavoro dello sviluppatore appare convincente anche in questo porting illustre – analogo a quanto visto nel corso dell’anno appena trascorso.

Resta dunque spazio per l’ultimo, importantissimo quesito: vale davvero la pena imbarcarsi nelle Fauci di Nintendo Switch, in compagnia dei due piccoli fuggitivi da questo mondo spietato e affamato? Indubbiamente, chiunque fosse a digiuno dell’onirico universo di Tarsier troverebbe proprio nella versione Switch il punto di partenza ideale per approfondire i segreti di una serie che, nel proprio piccolo, ha comunque saputo dire la propria nel panorama internazionale. Il prezzo tutto sommato accessibile per il pacchetto completo, nota a margine, rappresenta sicuramente un biglietto da visita appetibile per i neofiti, che avranno di che divertirsi – almeno – per una buona dozzina d’ore in quello che, secondo molti, rappresenta uno degli eredi più degni del magistrale Limbo. Risposta purtroppo differente, invece, per chi con Six e il Fuggiasco ha già stretto amicizia nel corso del 2017 su PC o restanti console: l’assenza di contenuti aggiuntivi rappresenta di fatto una pecca non indifferente in questo porting, che avrebbe decisamente potuto osare qualcosina di più per ingraziarsi una seconda volta anche i possessori dell’ammiraglia Nintendo. La portabilità del titolo, lo ribadiamo a caratteri cubitali, dona a Little Nightmares una seconda giovinezza (al punto che sì, abbiamo iniziato a pensare anche a delle versioni Switch di Limbo e INSIDE e la salivazione ci è aumentata sensibilmente) e un ventaglio di possibilità originariamente precluso. Ma se le Fauci per voi non hanno più segreti, quella di Six su Switch rischierebbe di essere una passeggiata in un mondo grottesco a cui, purtroppo, resta poco da dire.

Conclusioni

Chiariamo una cosa importante: sul valore assoluto di Little Nightmares e, in più piccola parte, di quello dei suoi DLC c’è poco da fare, in quanto stiamo parlando di un’esperienza sui generis, obliqua e a tratti quasi onirica, capace di veicolare alla perfezione una sensazione differente di paura. Non l’horror tradizionale, quello da urla e balzi sulla sedia: destabilizzazione, piuttosto, insicurezza, la paura dell’Uomo Nero che sembra braccarci in ogni istante, i cui passi risuonano persino nella nostra testa sino a quando, da un angolo poco illuminato, ne intravediamo la sagoma… Little Nightmares è la paura quasi fanciullesca dell’irrazionale, l’angoscia di essere da soli in una casa dei mostri (in questo caso, in una barca assurda che solca l’oceano) da cui sembra impossibile uscire sulle proprie gambe.

In questo, inutile soffermarsi, anche questa Complete Edition per Nintendo Switch è maestra. Con un buon paio di auricolari infilati nelle orecchie, il porting di Tarsier è un eccellente compagno di giochi in qualsiasi situazione, complice la logica ferrea ad enigmi – peraltro, calibrati alla perfezione – che scandiscono una progressione quasi cadenzata man mano che ci avviciniamo ai piani alti della nostra inquietante prigione. Peccato, ed è davvero un gran peccato, che per questo approdo illustre ai lidi di Nintendo lo sviluppatore non abbia pensato in grande, a qualcosa che – anche omaggiando i franchise più noti del colosso nipponico – donasse ulteriore lustro a questa collezione completa del giovane titolo. Chi non ha mai indossato l’impermeabile giallo di Six troverà in questa edizione tanto materiale con cui divertirsi e, perché no, inquietarsi quel pizzico che non guasta mai. Per tutti gli altri, sfortunatamente, sarebbe un giro in barca che non regala nuovi spunti di riflessione. Forse Six avrebbe meritato qualcosina di più, alla luce del suo impegno: ma le Fauci di Nintendo, questa volta, non perdonano.

 

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