Super Sportmatchen

Super Sportmatchen – Recensione (Switch)

Non è un mistero che negli ultimi tempi il passato stia ritornando inesorabilmente: c’è chi non fa altro che arredare la propria dimora con oggetti di inestimabile valore nostalgico, o quelli più spartani a cui bastano pochi episodi di Stranger Things per sentirsi in un certo senso appagati. Per chi vi scrive gli anni d’oro sono stati i ’90, anni in cui ho scoperto un mondo a me sconosciuto quando ho messo le mie manine sul GameBoy con il primo Super Mario Land. Tra i giochi nella mia umile collezione ne spiccava uno, un titolo non proprio notissimo, prodotto e sviluppato dall’intramontabile Interplay Entertainment: Track Meet. In soldoni si trattava di un videogioco sportivo dedicato alle varie discipline olimpiche (tra cui il salto in lungo e il lancio del disco) ma sviluppato con un umorismo e uno stile che, scusate se è poco, catturava in modo eccezionale.

Mi sono dilungato perché in questi giorni abbiamo avuto il piacere di provare un titolo su Nintendo Switch che mi ha ricordato questa parentesi videoludica. Nello specifico parliamo di Super Sportmatchen, un indie sportivo con un fascino di altri tempi sviluppato da Kaj Forell Video Game Bran, un piccolo team di sviluppo svedese composto da tre ambiziosi ragazzi che sono riusciti a confezionare un prodotto tutto sommato gradevole.

Un titolo perfetto per quei momenti in cui ci si vuole staccare un attimo da grosse produzioni e pensare unicamente al divertimento. Super Sportmatchen punta tutto su questo, proponendo un mix di bizzarri quanto originali sport da disputare in compagnia di amici, colleghi, o perché no, di qualche conoscente. Ci siamo dilungati troppo, andiamo a scoprire come è andata a finire con la nostra prova.

Super Sportmatchen
Questo è un colpo da maestro, cari miei!

Chi è cresciuto nell’epoca del sopracitato GameBoy, del NES o dell’intramontabile Super Nintendo allora saprà perfettamente che in quegli anni lì i titoli olimpici/atletici erano di gran voga. Quando abbiamo scoperto Super Sportmatchen in redazione, non vi nascondiamo che abbiamo provato un certo interesse e la curiosità di verificare con mano se questo genere ha ancora senso nel così ricco panorama videoludico odierno.

Cominciamo con il dire che Super Sportmatchen raccoglie ben 10 mini giochi sportivi che spaziano da eventi di atletica leggera a lancio del martello, ma alcuni presentati con una vena ironica che risulta assolutamente normale agli atleti che ne prendono parte: pensate ad una competizione olimpionica in cui sono presenti, oltre ai giudici delle varie discipline, anche degli animali che si assicurano il buon esito e la regolarità dei vari sport.

Alcuni giochi sono assolutamente normali, come la corsa dei 100 metri in cui bisogna spingere a ripetizione due tasti per far diventare un piccolo Flash il vostro personaggio, oppure il salto ad ostacoli in cui darsi delle spinte con delle cavalline (anche se non proprio ortodosso come sport). Il bello viene nella scoperta dei più strani ed originali, come la corsa con gli Hopp-Boll: un evento in pista in cui bisogna arrivare al traguardo saltando come forsennati su una palla rimbalzante, scegliendo il giusto tempismo per superare gli ostacoli per non rimane indietro; o meglio ancora nel lancio del furetto sulla falsariga del lancio del martello, in cui bisogna dosare la forza e lanciare il piccolo pelosetto più lontano possibile (tranquilli, non si farà male perché al momento opportuno può aprire il paracadute per atterrare dolcemente).

Super Sportmatchen fa dell’innovazione la sua forza puntando tutto sull’originalità

Insomma, come avrete capito Super Sportmatchen fa dell’innovazione la sua forza, puntando tutto sull’originalità e nell’introduzione anche di nuovissimi sport, se così vogliamo definirli. Ci ha colpito (non nel senso della parola) il Pillow Plush. In poche parole vi ritroverete su un ring simile a quello del sumo per prendervi a cuscinate in match 1vs1: vince chi riesce a buttare fuori l’altro dal ring, oppure chi riesce a portare all’angolo l’avversario in un tempo limite. Questo sport è basato principalmente sui tempi di reazione rapidi dei giocatori e sulla causalità di indovinare l’attacco del nemico spingendo il tasto del contrattacco. Bisogna riconoscere che questa è una trovata bellissima, originale e per certi versi mai vista nei videogiochi.

Un’altra menzione speciale la diamo a Boll Toss: un gioco tipo shuffleboard in cui si deve lanciare una pallina cercando di avvicinarla il più possibile al muro posto alla fine. In primis bisogna impostare l’angolo e la potenza con cui effettuare il tiro. L’obiettivo consiste nel colpire il muro e far fermare quasi subito la palla vicino ottenendo così un punteggio raddoppiato e consistente. Dulcis in fundo, nella fase finale si può provare ad infilare la palla in un cesto posto sopra il muro che elargisce ben 300 punti capovolgendo nettamente il risultato. Ci siamo divertiti molto con questo mini gioco e l’unica cosa che avremmo voluto dagli sviluppatori sono più round.

Super Sportmatchen
Giochiamo a Battimuro?

Inoltre sono presenti altri giochi, come l’arrampicata su roccia in cui bisogna raggiungere la cima evitando dei gavettoni lanciati dalle aquile, il basket super scorretto in cui bisogna giocare sporco abbattendo gli avversari per cercare di fare più punti possibili, e il lancio del cibo agli animali per nutrirli al fine di ottenere enormi punteggi e combo.

Quello che ci è venuto in mente alla fine delle nostre sessioni era la trasmissione televisiva “Giochi Senza Frontiere”, in cui le varie nazioni si sfidavano in sport sempre diversi ed originali. A proposito di nazioni, per prendere parte alle sfide di Super Sportmatchen bisogna selezionare uno dei sei atleti provenienti da ogni parte del globo: potrete scegliere Lembit dall’Estonia, con la passione per lo sport equo e con dei valori da vero gentiluomo o Mai Mai dalla Cina cresciuta in una fattoria del Vietnam. Ognuno dei 6 (unici) partecipanti è contraddistinto da segni particolari e se non riusciranno a piazzarsi sul podio li vedrete teneramente con le lacrime agli occhi.

Se non avete quattro amici con cui giocare allora potrete gareggiare direttamente con la CPU che, non ve lo nascondiamo, vi farà quasi sempre mangiare la polvere o almeno fin quando non riuscirete a padroneggiare i vari sport nel migliore dei modi. Non lasciatevi ingannare dalla sua grafica d’altri tempi poiché il gameplay è stato studiato in modo tale da non permettervi di essere dei fuoriclasse fin dalle prime battute e, parliamoci chiaro, è anche divertente in compagnia degli amici fallire e farsi delle sane risate. Tornando al livello di sfida, dicevamo che non sarà facile arrivare primi in tutte le competizioni, poiché la CPU si rivela sempre agguerrita e il fatto di non poter settare un livello di difficoltà renderà la scalata alla gloria più nefasta possibile. Se a tutto questo ci aggiungete che alcuni atleti sono particolarmente bravi in una disciplina, e difficilmente commetteranno degli errori, allora potete immaginarvi il risultato: ad esempio il canadese Johnny Top darebbe del filo da torcere persino ad Usain Bolt.

Super Sportmatchen
Saltare fino alla gloria…

Super Sportmatchen propone tre modalità di gioco: Endless, con cui prendere parte ad una sola disciplina fin quando non vi stancherete (molto utile qualora vorreste fare anche pratica); Sportmatch con cui affrontare 5 giochi a scelta, e per ultima la vera e propria competizione, Super Sportmatch in cui prendere parte a tutti e 10 gli sport. Prima di iniziare si può decidere se giocare uno contro l’altro, in solitaria senza avversari mossi dalla CPU, oppure in squadre da due.

Super Sportmatchen riesce ad intrattenere un gruppo di amici che vogliono qualcosa di leggero e nostalgico

Certo, Super Sportmatchen è un titolo estremamente leggero, una sorta di party game da giocare con gli amici dato che è basato sul multiplayer locale. Ma come dicevamo per essere i migliori bisogna esercitarsi al lungo e se vi metterete con impegno potrete raggiungere qualsiasi risultato. Non abbiamo trovato problemi nella nostra prova: il titolo fa tutto quello che gli sviluppatori hanno programmato sin dalle sue origini. Magari dei piccoli accorgimenti non avrebbero comunque guastato, come la possibilità di poter skippare l’esibizione della CPU in quegli sport singoli a turni. Probabilmente alla lunga, soprattutto se lo si gioca in single player, potrebbe stancare poiché gli sport non sono poi molti e non ci sono molte modalità di gioco. La sua natura così arcade e la voglia di migliorare però potrebbe intrattenere per molte ore.

Abbiamo effettuato la nostra prova su Nintendo Switch e funziona alla grande sia in modalità TV che in portatile. Con due Joy-Con possono divertirsi due persone mentre per giocare in quattro ne occorre un’altra coppia. La particolarità è che sulla console ibrida avrete la possibilità di effettuare testa a testa quando e dove volete, e la sua natura lo permette egregiamente. Inutile dire come le animazioni siano veramente sopraffine: uno stile ad 8 bit moderno con addirittura delle buone espressioni facciali degli sportivi, pur nella loro forma stilizzata. Le musiche e gli effetti sonori non stonano minimamente, anzi, ci riportano ai tempi di Water Polo (a proposito di sport) per l’intramontabile Commodore 64/128.

Conclusioni

Super Sportmatchen è un titolo che riporta alla luce quel periodo caratterizzato dai giochi olimpionici del NES. Ma lo fa con leggerezza, con eleganza e senza pretese presentando un gameplay elementare che riesce ad intrattenere un gruppo di amici che vogliono qualcosa di leggero e nostalgico. Ma al tempo stesso è ben pensato perché per riuscire ad essere i migliori in ogni singola disciplina occorre un impegno fuori dal comune e moltissimo allenamento. E poi vogliamo parlare dell’originalità di alcuni sport che risultano essere completamente folli?

Certo, sono presenti dei limiti tecnici, come le poche modalità e non tantissimi atleti su cui optare, e alla lunga potrebbe annoiare, soprattutto se giocato in solitaria. Nonostante tutto, Super Sportmatchen è un videogioco da prendere così com’è, per passare qualche ora di assoluta spensieratezza: dopotutto il videogioco deve divertire, o no?

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