Los Angeles – Cyanide Studios sta lavorando a un progetto ambizioso da oltre tre anni, un gioco che ha un alto potenziale e che andrà a mirare ad una fanbase piuttosto specifica (e parecchio puntigliosa). Sto parlando di Call of Cthulhu, il titolo tratto dal gioco di ruolo cartaceo più famoso ispirato alle opere di H.P. Lovecraft. Per gli appassionati del brand, questo gioco acquisisce un fascino innegabile, vuoi per le ambientazioni particolarmente evocative, vuoi per la trama che ci metterà nei panni di un investigatore, Edward Pierce, alle prese con qualcosa di ben più grande di lui. Ovviamente tutto ha a che fare con il ritorno di un Grande Antico, un essere che vive al di là del tempo e il cui risveglio potrebbe significare la fine dell’umanità sulla terra. Il signore dell’abisso Cthulhu sta chiamando i suoi seguaci dall’isola di Darkwater (un nome, una garanzia) e Pierce dovrà scendere in un baratro fatto di paura e follia per affrontare questa innominabile minaccia.
Al booth di Focus Home Interactive abbiamo potuto assistere ad una presentazione del gioco assieme agli sviluppatori, che ci hanno mostrato una build piuttosto avanzata di Call of Cthulhu, che arriverà nei negozi entro quest’anno. Il protagonista, il sopracitato Edward Pierce, è stato incaricato di scoprire la verità che si cela dietro alla morte di Charlese Sarah Hawkings, due facoltosi proprietari di un maniero sull’isola. L’inquietante e immensa abitazione è stata devastata da un incidente misterioso, dal quale è scaturito un incendio distruttivo. Pierce, non essendo visto di buon occhio dai locali, si dirige verso il maniero assieme all’agente Bradley, un poliziotto autoctono che non si fida particolarmente del nostro investigatore.
L’atmosfera lovecraftiana è perfettamente ricostruita: tutto nella build che abbiamo visto trasuda paura, ansia, claustrofobia e un senso di oppressione generale mentre l’odore delle acque salmastre pare uscire dallo schermo. Insomma, Cyanide pare aver preso seriamente il lavoro, e Call of Cthulhu pare riprodurre fedelmente le ambientazioni del famoso gioco di ruolo cartaceo. Arrivati finalmente sul luogo, ci accorgiamo che il maniero degli Hawkings è molto più grosso (e tetro) di quanto abbiamo immaginato. Qualcosa di terribilmente sinistro è accaduto in questo luogo, deformandone i confini e stravolgendone la forma: il vecchio custode è ancora vivo e ci ha lasciato entrare con estrema riluttanza, grazie anche alla persuasione di Bradley. Come in tutti i giochi di ruolo che si rispettino, anche in Call of Cthulhu sono presenti le scelte di dialogo multiple che influenzeranno il nostro rapporto con le altre persone: per il momento il nostro Pierce ha deciso di fare il bravo ragazzo e cercare di essere cooperativo con la polizia locale, ma nulla ci vieterà di essere più rudi per andare al sodo e ottenere ciò che vogliamo. Inoltre, trovare alcuni elementi sparsi nell’ambiente sbloccherà alcune opzioni di dialogo nascoste, esattamente come accade nel recente Detroit: Become Human di Quantic Dream. Ad ogni modo, nel maniero manca un dipinto ad olio, scomparso e stranamente non toccato dall’incendio; da bravo investigatore, il buon Edward potrà iniziare a fare una ricostruzione mentale dell’accaduto, che ricorda vagamente quanto visto nelle scene del crimine della serie Batman Arkham di Rocksteady. Ogni ricostruzione degli avvenimenti avverrà nella mente di Edward Pierce, creando un’immagine mentale di ciò che è accaduto in maniera vivida e concreta. Tuttavia, se la sanità mentale del nostro protagonista scenderà, le sue visioni appariranno sempre più contorte e corrotte, come se una forza oscura si stesse insinuando nella sua fragile mente umana.
La sanità mentale ha una forte influenza nelle vicende narrate da Call of Cthulhu: non è solamente un indicatore o una caratteristica nella scheda del nostro personaggio, ma modificherà attivamente la nostra percezione delle cose, degli avvenimenti e, se non stiamo attenti, ci farà sprofondare nell’abisso della follia. Ogni volta che la nostra sanità mentale calerà, perché avremo assistito a qualcosa di inspiegabile o di particolarmente brutale, non potremo più recuperarla in nessun modo. Non si torna indietro dalla pazzia, e questa è una lezione che Call of Cthulhu vuole insegnarci a tutti i costi. Tutte le altre caratteristiche hanno invece un trattamento più elastico da parte del gioco: durante le nostre indagini potremo infatti trovare alcuni elementi nascosti, come dei libri, in grado di potenziare alcune delle abilità di Pierce e rendere più agevole l’analisi delle scene. Ad ogni modo, il nostro investigatore è riuscito a capire cosa è successo al quadro smarrito: Sarah Hawkings l’ha venduto a un prezzo simbolico ad un tale Francis Sander, un uomo del posto. Il nostro nuovo obiettivo è quindi cercare di sapere qualcosa di più su questo Sander, mentre cresce il sospetto da parte dell’agente Bradley nei nostri confronti.
In Call of Cthulhu non saranno presenti i combattimenti, in nessuna maniera: gli sviluppatori sono stati chiarissimi a riguardo. Edward Pierce è un uomo solo contro una minaccia immensa, inaffrontabile. Il senso di impotenza deve pervadere costantemente il giocatore, sia durante la battaglia contro le forze dell’Antico, sia mentre si affrontano le proprie paure e la minaccia sempre presente della follia. Cyanide ha voluto creare un titolo fortemente basato sulla narrazione, che avrà una durata di circa 10/12 ore e ben quattro finali possibili: forse sembrano un po’ pochi, ma al netto di quanto abbiamo potuto vedere durante questa presentazione, Call of Cthulhu sarà un titolo davvero intenso, carico di ansia e di puro terrore lovecraftiano. Rimangono i alcuni dubbi sullo stato dei lavori, perché le animazioni di alcuni personaggi (come l’agente Bradley) sembrano ancora piuttosto grezze, e da un gioco che ha una release date prevista entro fine anno non ce lo saremmo aspettato.
In conclusione siamo rimasti comunque piacevolmente colpiti da Call of Cthulhu, che sembra aver colto nel segno per quanto riguarda la realizzazione di ambientazione e mood generale del gioco. Il senso di oppressione generale è ben riproposto, e il fattore sanità mentale inserisce una meccanica interessante nello sviluppo della trama. Percorreremo quel angusto buco nel terreno rischiando di diventare claustrofobici? Sceglieremo la via oscura e umida aumentando il nostro terrore per l’ignoto? Tutto è nelle nostre mani, una piccola avventura fatta di puro orrore lovecraftiano al cento per cento. Rimangono delle piccole ombre sul lato tecnico, ma siamo speranzosi che Cyanide risolva il tutto prima dell’arrivo di Call of Cthulhu sugli store di tutto il mondo.