La MotoGP è una tra le competizioni sportive più seguite al mondo, con milioni di tifosi che ogni anno sostengono la loro squadra e il loro pilota preferito verso la conquista del mondiale. Gli appassionati delle due ruote attendono con trepidazione l’inizio della nuova stagione, pronti a gioire e soffrire assieme ai propri beniamini. Milestone, software-house italiana da sempre impegnata nello sviluppo di titoli dedicati al mondo delle due e delle quattro ruote, è ben conscia di questa passione, lavorando duramente per migliorare ogni anno i suoi giochi. Con Gravel infatti, lo studio milanese ha abbandonato definitivamente il suo motore grafico proprietario, mai troppo convincente, adottando il popolare Unreal Engine 4. Questo passaggio ha segnato l’inizio di una nuova era per la software house italiana, con interessanti prospettive future.
MotoGP 18, il nuovo gioco dedicato al campionato motociclistico più amato al mondo, arriva infatti sul mercato con una veste grafica migliorata sotto numerosi aspetti, dal dettaglio dei modelli poligonali alla fisica dei bolidi su due ruote. Tuttavia, questo cambio di rotta ha portato anche ad alcune lacune sul piano contenutistico, come la mancanza della carriera manageriale a favore della classica carriera da pilota. Tuttavia, questa scelta è senza alcun dubbio dovuta al riassetto generale di cui si è reso protagonista il titolo, che rappresenta un nuovo punto di partenza per la serie. Con ogni probabilità, nei prossimi anni assisteremo dunque a un sostanziale miglioramento del gioco dal punto di vista strutturale, con aggiunte di sicuro rilievo.
Al momento, MotoGP 18 si limita a presentare un parco di opzioni tradizionali, tra cui la già citata carriera standard, il campionato motociclistico, le prove a tempo e le partite online, che nei prossimi mesi apriranno all’eSport. Interessante anche l’aggiunta dell’inedito MotoGP ID, che terrà traccia di tutti i nostri progressi personali, nonché delle ore di gioco totali e dei successi in pista.
La modalità più completa e appagante con cui iniziare la nostra avventura su MotoGP 18 è senza alcun dubbio la Carriera, che ci permette di creare un alter ego e dare il via a un’emozionante avventura nel mondo delle due ruote. Partiremo ovviamente dal basso, muovendo i nostri primi passi nella Rookies Cup, competizione dedicata ai giovani talenti, in cui avremo modo di prendere confidenza con la moto e i comandi di gioco. Da qui comincerà un duro e aspro percorso che ci porterà, dopo tanti sacrifici, a conquistare il titolo di campioni del mondo nella classe regina, la MotoGP.
In base ai risultati registrati al termine di ogni tappa, il nostro pilota potrà migliorare alcuni parametri personali, che vanno dall’abilità in curva al controllo dell’accelerazione, senza dimenticare le capacità di frenata. Il quantitativo di esperienza ricevuto di gara in gara varia in base ai risultati ottenuti in pista e al circuito affrontato: ogni tappa presenta infatti delle caratteristiche peculiari che ci metteranno alla prova e ci permetteranno di sviluppare determinare abilità, in base al nostro stile di guida. MotoGP 18 ci permette anche di migliorare le caratteristiche del nostro bolide, dalla potenza del motore alla qualità delle sospensioni, utilizzando i cosiddetti Punti Sviluppo: questi vengono assegnati in base ai risultati in gara, in qualifica e durante le prove libere. Statistiche aggiornate ci consentiranno quindi di registrare tempi positivi e di controllare al meglio le moto, piuttosto difficili da domare a difficoltà di guida elevate.
MotoGP 18 arriva sul mercato con una veste grafica migliorata sotto numerosi aspetti
Il gioco ci offre infatti la possibilità di regolare il livello di simulazione alla guida, spaziando dalla modalità Standard che propone un modello di fisica arcade, adatta a chi si avvicina per la prima volta all’universo dei racing game, fino ad arrivare alla più ostica modalità Pro, che darà del filo da torcere persino ai veterani del genere, ricompensandoli però con un alto livello di sfida. Completa il quadro la difficoltà Semi-Pro, che offre il giusto compromesso tra le due modalità menzionate in precedenza. Al primo avvio del gioco, avremo la possibilità di prendere confidenza con le varie modalità di guida attraverso dei validi tutorial che ci terranno impegnati in prove di difficoltà crescente. Ovviamente ogni moto ha uno stile di guida diverso, perciò non pensate di lanciarvi in MotoGP in sella alla Yamaha di Rossi e di guidarla come se nulla fosse. Dovrete prima di tutto domarla e adattarvi alla potenza di questo bolide, ben diverso rispetto alle moto utilizzate nei campionati inferiore.
La nuova opera di Milestone offre dunque un’esperienza di guida appagante, resa ancor più convincente dalla fisica migliorata nella gestione delle cadute e degli impatti. Le prime saranno infatti a dir poco devastanti per la classifica, relegandoci nelle ultime posizioni del gruppo. Una vera e propria condanna, soprattutto se eravamo al comando della gara. Anche gli impatti risultano ben più convincenti rispetto a quanto visto nei capitoli precedenti del franchise, con conseguenze disastrose per tutti i piloti coinvolti nel contatto. Ai livelli di difficoltà più elevati, un incidente implica spesso il ritiro dalla giornata di campionato, con un impatto alquanto negativo sulla classifica. Tuttavia, questo fattore può essere mitigato dall’utilizzo del Rewind, tasto che ci farà tornare indietro nel tempo di pochi secondi, in modo da rimediare ai nostri errori durante la guida. Tale funzionalità può essere però disattivata dal menu, costringendoci dunque a prestare la massima attenzione alle manovre compiute in gara.
Al contrario, l’Intelligenza Artificiale dei piloti avversari sembra non aver subito miglioramenti significativi. I nostri avversari si rendono spesso protagonisti di manovre da manuale, senza lasciare spazio ad alcun errore: una situazione ben lontana dalla realtà, dove anche i piloti più esperti finiscono sulla ghiaia dopo una staccata fuori tempo o un sorpasso in curva azzardato, soprattutto se le gare vengono disputate sotto la pioggia. Inoltre, questi si lanciano spesso in sorpassi e staccate ai limiti dell’immaginabile, noncuranti della nostra presenza in pista. Al netto di tali aspetti, il livello di sfida resta sempre elevato e appagante, in linea con gli standard della serie.
La nuova opera di Milestone offre un’esperienza di guida appagante
L’adozione dell’Unreal Engine 4 ha senza ombra di dubbio risolto gran parte dei problemi legati alla resa grafica del titolo, con modelli poligonali ora ben delineati, dettagliati e più realistici rispetto al passato. anche la fisica di gioco si è resa protagonista di importanti miglioramenti, con movenze dei piloti, collisioni e staccate più convincenti. Il framerate su PC è sbloccato, per cui abbiamo avuto modo di sfrecciare in pista con il nostro bolide a 90 fps alla risoluzione di 1440 x 2560 pixel, a dettagli alti. Il framerate rimane stabile per tutta la durata della gara con leggeri cali durante le fasi iniziali della competizione, che in ogni caso non influiscono sulla fluidità del gioco. I caricamenti sono altresì molto veloci, al contrario dei capitoli precedenti della serie, mossi dal motore proprietario di Milestone. Il passaggio all’Unreal Engine 4 sembra dunque rappresentare la scelta migliore per l’evoluzione della serie, che ha ora una base solida su cui ripartire per migliorarsi di anno in anno.
Uno dei punti deboli della piuttosto vasta libreria di Nintendo Switch è senza dubbio quello dei racing game: tolto Mario Kart 8 Deluxe, sono davvero pochi i giochi capaci di placare la fame degli appassionati di questo genere. MotoGP 18 arriva su Switch con questo intento, ma ci riesce? Sì e no. Questa versione “portatile” (perché sì, crediamo che la maggior parte delle persone usi Switch in questa modalità, ndr) porta con sé quasi tutto quello che offre la controparte casalinga: troverete quindi le corse ed i campionati veloci, la modalità carriera con tutti i suoi piloti e tracciati, il MotoGP ID ed anche la possibilità di customizzare la propria moto. L’unica cosa che manca rispetto alle altre versioni è una modalità online, infatti potrete giocare solamente in multiplayer locale, con un’altra persona che possiede anche il gioco. Quindi Milestone è riuscita nell’impresa di portare tutta l’esperienza di MotoGP anche su Switch? A livello contenutistico, sì: tolto appunto l’online, potrete intrattenervi a lungo, scegliendo l’approccio che preferite modificando le varie opzioni e rendendolo più o meno simulativo. Purtroppo parte dell’esperienza e del divertimento è legata al gameplay ed alla controparte grafica/tecnica che, come immaginavamo, non poteva competere con le altre versioni. Quindi seppur anche qui appaia il logo Unreal Engine, l’impatto grafico è davvero deludente. C’è però un altro aspetto da valutare, ossia quello dei controlli: MotoGP 18 è un gioco che può essere affrontato con diversi approcci, ma sicuramente dà il meglio di sé quando entra in ballo la simulazione. Uno degli aspetti fondamentali sono l’accelerazione e la frenata (ripartita tra anteriore e posteriore), che purtroppo con i dorsali ZL e ZR di Switch non possono essere “dosati” e quindi rendono inutili le intenzioni di volerlo affrontare in quell’ottica. Versione Switch testata da Pasquale Lello |
MotoGP 18 rappresenta un nuovo, importante punto di partenza per il franchise di Milestone, mosso ora dall’Unreal Engine 4. I miglioramenti rispetto ai capitoli precedenti sono ben tangibili e saltano subito all’occhio, dall’elevata resa grafica delle moto e dei tracciati, alla fisica migliorata. Vi sono ancora degli aspetti su cui lavorare, primo tra tutti l’Intelligenza Artificiale, che non convince fino a fondo. In compenso, il modello di guida proposto dal titolo è convincente e il comparto online non è da meno, con interessanti spiragli per il mondo eSportivo. Gli appassionati delle due moto troveranno dunque un titolo divertente e appagante, con un livello di sfida elevato. |