Non è affatto un mistero che NieR: Automata sia stato, almeno secondo chi vi scrive ma anche per molti altri, uno dei migliori videogiochi d’azione misto a GDR del 2017, frutto soprattutto dell’impegno e della dedizione di Platinum Games e Yoko Taro, papà della serie. NieR: Automata è il sequel diretto del primissimo NieR che a sua volta è uno spin off di un’altra serie molto apprezzata sempre del director del gioco: Drakengard.
Un risultato decisamente incoraggiante se pensate che il videogioco distribuito per PS4 e PC ha toccato quota tre milioni di unità distribuite, un dato destinato ad aumentare considerando il debutto sull’ammiraglia Microsoft, proprio oggetto della nostra analisi. Inutile nasconderlo: NieR: Automata è un prodotto decisamente particolare che potrebbe, nonostante tutto, non essere alla portata di tutti. Occorre molta dedizione e impegno, soprattutto a difficoltà più elevate, senza nessun tipo di distrazione per riuscire a ricavarne il “massimo profitto”.
Torniamo a parlarvi del gioco (qui potete trovare la nostra recensione per PlayStation 4) perché come saprete è stata resa disponibile su Xbox One e su Xbox One X, al momento solo in digitale, la versione Become As Gods che include tutti i contenuti rilasciati sulle altre piattaforme in un’unica edizione. Ci concentreremo particolarmente sulle differenze tecniche esaminando nel dettaglio anche il pacchetto DLC. La battaglia per la riconquista del mondo può riavere inizio!
La Terra correva un grave pericolo: degli invasori provenienti da altri pianeti scatenarono un pericoloso attacco con nuovi tipi di armi denominate Biomacchine. C’era poco da fare, la Resistenza si trasferì sulla Luna inviando una nuova squadra di androidi, gli YoRHa, al fine di ristabilire la pace e la tranquillità sul pianeta affinché l’umanità un giorno possa rinascere. Inizialmente seguirete le vicende dell’unità YoRHa 2B, un androide con fattezze femminili particolarmente adatto al combattimento corpo a corpo (si serve di doppie spade per il suo compito) e del partner di armi 9S di tipo maschile, molto intelligente, chiacchierone ed esperto di ricognizione e gestione dei dati.
NieR: Automata Become as Gods Edition mette in essere il concetto dell’esistenzialismo e di come delle macchine possano anche sentirsi degli esseri umani (un discorso affrontato diverse volte anche in produzioni cinematografiche come “L’Uomo Bicentenario“). La scoperta del lato umano, sul chi siamo e dove andiamo, probabilmente è al centro di questa produzione videoludica, che ha dalla sua una sceneggiatura scritta molto bene e che fa vivere in prima persona un viaggio non solo al fine di portare al compimento il duro compito assegnatovi, ma anche alla scoperta di voi stessi.
NieR: Automata ci porta a riflettere su numerose e importanti tematiche
Verrete proiettati in un vasto mondo aperto 5000 anni dopo Cristo, un luogo ormai segnato dallo scorrere del tempo, caratterizzato da zone sommerse dalla sabbia o ricoperte dalla vegetazione e popolato da macchine o rottami delle stesse. La missione che vi è stata assegnata di certo non è semplice, così come non è semplice decidere chi è il vostro nemico o amico. Sì, perché non tutte le biomacchine vi vedranno come una minaccia, ma addirittura potrebbero intrattenere un’interessante conversazione mettendovi in testa se è davvero giusto attaccarli quando sventoleranno bandiera bianca. Il mondo di gioco di NieR: Automata è assai controverso, ben caratterizzato in ogni sua forma e soprattutto immersivo. La sua struttura è proprio di stampo ruolistico, con missioni da completare e richieste da soddisfare da parte dei vari androidi (gli abitanti veri e propri ora come ora) o dalle biomacchine umanizzate. Ciò si traduce, una volta portate a compimento, in punti esperienza, accessori, oggetti o, perché no, nuovi potenziamenti per il vostro POD: un robottino assistente che fornisce dati sulla missione in corso e un aiuto consistente durante le battaglie combinando ai vostri colpi attacchi a distanza.
Il sistema di combattimento ricorda molto quello di Bayonetta, in cui combinare attacchi pesanti con quelli leggeri servendosi delle armi in dotazione. Importantissima è la schivata che una volta effettuata in modo efficace consente di scagliare un contraccolpo utile per bilanciare le sorti dello scontro. Come ogni titolo Action/RPG che si rispetti, NieR: Automata è assolutamente punitivo, nel senso che affrontare avversari con un livello molto più alto del vostro potrebbe portarvi velocemente ad un Game Over ed è inutile dirvi quanto siano complessi gli scontri alle difficoltà più elevate. Quindi occorre metodologia, livellamento, potenziamento e soprattutto una spiccata capacità nel combattimento, che risulta assai utile in particolar modo durante le boss battle (che rappresentano una vera e propria goduria a livello di sfida). La particolarità del gioco dei Platinum Games risiede proprio nella sua struttura così unica e nelle battaglie imprevedibili con cambi di regia inaspettati che rendono il tutto semplicemente meraviglioso. Tessiamo le lodi a questo prodotto perché finalmente i giocatori Xbox possono vivere sulla propria pelle qualcosa di realmente unico.
Tornando all’aspetto ruolistico, giocano un ruolo importante i mercanti che forniscono il loro aiuto, non di certo a gratis, per potenziare il vostro armamentario e fornirvi oggetti utili da utilizzare durante le battaglie tra cui potenziamenti momentanei dell’attacco e della difesa o semplicemente pozioni curative (di queste fatene sempre una scorta). Ricordate sempre di potenziarvi frequentemente, altrimenti durante l’avventura potreste prendere delle sonore sculacciate ed essere costretti a ripartire dall’ultimo punto utile di salvataggio. Giusto, i salvataggi: in NieR: Automata non esistono i checkpoint e salvataggi automatici e questa è una caratteristica che inizialmente potrebbe “lasciare scontenti” diversi videogiocatori. Ma non è un problema poiché sul territorio sono presenti dei terminali in cui è possibile salvare, i cosiddetti punti di accesso (un po’ come avveniva nei GdR di stampo classico di qualche anno fa). Appena ne vedete uno – indicato tra l’altro su mappa quindi non preoccupatevi – sbloccatelo e salvate: inoltre questi dispositivi sono provvisti di un’antenna Wi-Fi quindi potrete anche registrare i progressi in tutta l’area “coperta dal campo” direttamente dal menù di pausa. I terminali inoltre possono rivelarsi anche particolarmente utili per poter leggere i messaggi che vi vengono inviati, sia dai vari residenti, sia dal “bunker”, la vera e propria base operativa degli YoRHa. Qui potrete scoprire delle curiosità dal mondo di gioco o semplicemente decifrare messaggi che nascondono missioni o richieste.
Il gioco splende in termini di colori e di risoluzione delle texture su Xbox One X
Abbiamo parlato di decifrazione dei messaggi? Proprio in un punto d’accesso ne troverete uno anonimo senza nessun oggetto (tranquilli non è un virus), in cui potrete scrutare solo un testo in linguaggio macchina ma che i vostri eroi capiranno perfettamente. Non si tratta che di coordinate con ben tre posizioni in cui occorre una ricognizione (una nel deserto, una nella città sommersa e un’altra nella foresta). Queste verranno aggiunte alla mappa e da qui potrete prendere parte all’espansione chiamata 3C3C1D119440927 – lo ammettiamo, non molto facile da ricordare – che i giocatori sulle altre console hanno dovuto acquistare inevitabilmente a parte.
Questi luoghi nascondono tre arene con tre sfide da completare, praticamente dei campi da battaglia in cui sconfiggere diverse ondate di macchine, che metteranno a dura prova i vostri riflessi e le abilità. Pensate che sia finita qui? Ogni sfida completata sblocca delle ricompense molto interessanti: alcuni tra i migliori chip da installare al Pod e materiali disponibili in game. Ogni arena è composta da sette sfide con difficoltà crescente con un level cap fissato a 25 fino ad arrivare a 99 (e qui gli avversari vi daranno del filo da torcere soprattutto a difficoltà più elevate). Per ottenere gli oggetti basta completarne 6 su 7 poiché l’ultima è opzionale e testa semplicemente le vostre capacità ludiche. Ad ogni modo in ogni arena le sfide saranno, come dicevamo, sempre più difficili e con condizioni per completarle differenti. La prima nel deserto risulta essere particolarmente interessante poiché non potrete fare affidamento sul vostro Pod per portarla al termine ma semplicemente su attacchi, schivate e ovviamente sulla realizzazione di svariate combo. Insomma le richieste sono molteplici, ma particolarmente sadica è quella relativa a vincere senza schivare, un vero e proprio inferno. Il nostro consiglio è quello di andare per gradi e non quando avrete livellato il personaggio al massimo, altrimenti risulterà una passeggiata (soprattutto nelle prime 5 arene) e risulteranno alquanto inutili determinate ricompense come gli upgrade di livello +6 per il vostro Pod.
Risulta particolarmente interessante (e logico) avere a disposizione questo DLC fin da subito, poiché le varie sfide si possono affrontare man mano che livellerete sbloccando subito vantaggi strategici e accessori prima di affrontare l’endgame. Sulle controparti PS4 e PC invece il contenuto aggiuntivo, con un prezzo di circa 15 euro, uscì circa due mesi dopo il debutto del titolo dandoci l’impressione di non essere molto azzeccato per chi l’avesse già terminato, soprattutto con personaggi particolarmente potenti. Poi il prezzo proposto non era molto allettante e secondo un nostro modestissimo parere non riuscivamo a giustificarne la spesa. NieR: Automata Become as Gods Edition racchiude tutto in un unico pacchetto dando un senso al DLC e permettendo ai possessori di Xbox One di godere, anche se con un bel po’ di ritardo, di un’avventura che difficilmente potranno dimenticare.
Dopo averci giocato lo scorso anno eravamo curiosi di vedere come girasse questo titolo sull’ammiraglia Microsoft, in particolar modo sulla console High End, ovvero Xbox One X. Microsoft è sempre ben attenta ai titoli Enhanced, riuscendo nella maggior parte dei casi ad ottimizzarli al meglio. Come era lecito aspettarsi la risoluzione 4K non è assolutamente nativa ma sicuramente molto più definita rispetto a PlayStation 4 Pro dove NieR: Automata arriva ad un massimo di 1080P. Il gioco splende in termini di colori e di risoluzione delle texture anche se a volte alcuni pixel, soprattutto in elementi dello scenario, presentano delle sgranature, ma niente di così allarmante. Abbiamo provato NieR: Automata su Xbox One X e alcune volte siamo incappati in piccoli cali di frame rate, ovvero rallentamenti nelle situazioni più concitate, che al tempo stesso non hanno compromesso assolutamente l’esperienza globale: anzi, a dirla tutta bisogna essere particolarmente pignoli per scrutarli durante una boss battle particolarmente impegnativa. Alla fine, nella maggior parte dei casi il frame rate è stabile quindi per noi questo porting su console Microsoft è da promuovere; su Xbox One classica il tutto viene adattato ad una risoluzione massima di 1080p.
Lo abbiamo già detto nella nostra prima recensione, ma lasciateci dare una menzione speciale alla colonna sonora che è assolutamente memorabile e probabilmente una delle migliori per un videogioco, capace di infondere emozioni forti mentre si esplorano le immense lande. NieR: Automata Become as Gods Edition è sicuramente uno dei videogiochi che mancava in casa Xbox, che ad oggi può dire di godere di una versione assolutamente completa, al momento disponibile solo in digitale e che potrebbe infastidire coloro che amano il formato scatolato da sfoggiare nella propria libreria.
Arrivati a questo punto non possiamo far altro che confermare tutte le qualità messe sul campo da parte di Yoko Taro e Platinum Games con NieR: Automata: una storia emozionante che fa riflettere su tematiche importanti mista ad un gameplay ingegnoso e una sfida sempre crescente. La versione per le console Microsoft, intitolata per l’occasione “Become as Gods Edition”, consegna nella mani dei videogiocatori – che lo attendevano da fin troppo tempo tempo – un’edizione decisamente completa, arricchita da tutti i DLC rilasciati per le altre piattaforme ad un prezzo di 49,99€, esclusivamente in digitale. NieR: Automata Become as Gods Edition su Xbox One X non è ottimizzato al massimo e anche se non raggiunge il 4K nativo, gode di colori molto vivi e una stabilità di gioco tutto sommato accettabile (a parte qualche raro momento più frenetico). Finalmente è arrivato il momento di partire per un’avventura che premia chi vuole dedicarci parecchie ore, e qualora lo attendevate con ansia, sentitevi anche liberi di aggiungere un mezzo punticino rispetto alla nostra valutazione. Fidatevi: ne vale davvero la pena! |