Los Angeles – Uno dei primi titoli che ho potuto provare all’E3 2018 allo stand Capcom, dopo una doverosa prova del tanto atteso Resident Evil 2, è stato Monster Hunter Generations Ultimate per Nintendo Switch. Per chi non fosse aggiornato nei confronti della serie, questo titolo è già uscito in Giappone nel 2017 come Monster Hunter XX. Generations Ultimate altro non è che l’espansione della vecchia edizione 3DS, Monster Hunter Generations – se vi siete persi tranquilli, è normale. Per chiunque non abbia avuto modo di giocare l’edizione originale nel 2016, questa versione avanzata su grande schermo e con un controller adeguato è un’ottima occasione per rimettersi in pari. Assieme a tre giocatori sono partita in missione per dare la caccia a uno delle tante (e lo sono davvero) creature che danno vita a tutto l’ecosistema di Monster Hunter Generations Ultimate. Per quanto personalmente non sia una fan del multigiocatore, ho molto apprezzato poter collaborare con dei compagni in carne e ossa perché ha dato un maggior senso di immersione.
Se avete iniziato la vostra carriera di cacciatori con l’acclamato Monster Hunter: World, allora potreste trovarvi un po’ spaesati con questo: Monster Hunter Generations Ultimate, come del resto ogni titolo della serie prima del rivoluzionario titolo per PlayStation 4 e Xbox One, è tutta un’altra cosa. Non c’è continuità nelle aree di gioco, bensì zone di caricamento prima di passare in un altro punto, per non parlare della leggera ma sensibile differenza nei controlli. Correre non porta a rinfoderare automaticamente l’arma, bere una pozione vi costringerà a rimanere fermi e la mancanza di una fionda significa che scagliare tranquillanti o qualunque altro oggetto sia meno elegante di quanto potreste essere stati abituati. Nel profondo, e già l’ho anticipato nel primo paragrafo, Monster Hunter Generations Ultimate è ancora un gioco 3DS, un particolare che i giocatori più esperti non mancheranno di notare.
Lato positivo, i giocatori che decideranno di prendere una pausa da Monster Hunter: World per gettarsi su questo troveranno anzitutto una maggiore varietà di mostri: con ben 93 creature all’attivo, Monster Hunter Generations Ultimate ha attualmente il bestiario più espanso. Sono 20 in più dell’originale Generations, 18 in più di Monster Hunter 4: Ultimate e ben 60 in più dell’attuale roster, in costante espansione, di Monster Hunter: World. Inediti ci sono solo due mostri ma ad affiancarli abbiamo anche una manciata di Devianti mai visti prima. Per chi non lo sapesse, il concetto di Deviante è stato introdotto ben prima di Detroit: Become Human e pur non rifacendosi agli androidi, indica un mostro sopravvissuto all’incontro con un cacciatore senza però uscirne del tutti incolume. Per esempio, Bloodbath Diablos ha perso il suo corno ma è tornato con un altro, più deforme, cresciuto al suo posto. I cacciatori più esperti accoglieranno a braccia aperte il G-Rank, un livello di difficoltà aggiuntivo che Capcom ha implementato nelle versioni estese di titoli base della serie – come appunto Generations e Generations Ultimate – ed estremamente complesso. I cosiddetti G-Monsters hanno infatti molte più vite, infliggono più danni, godono di un’intelligenza artificiale migliorata, persino di attacchi diversi e pattern dei movimenti altrettanto differenti. I materiali ottenuti cacciando queste creature permettono la forgiatura di armature di livello più alto che oltre a offrire statistiche più elevate cambiano anche dal punto di vista estetico. Il G-Rank è disponibile nella Gathering Hall (l’hub per il multigiocatore) ed è accessibile soltanto dopo aver completato le missioni Chiave e Urgenti.
Se siete giocatori dell’originale Monster Hunter Generations allora siete fortunati, perché potete trasferire i vostri dati salvati nella versione Switch una volta pubblicata. A rendere ancora più appetibile Monster Hunter Generations Ultimate c’è inoltre l’aggiunta di nuovi Stili e Arti di Caccia: introdotte per la prima volta nel titolo originale e non considerate delle vere e proprie meccaniche di base, gli Stili vanno ad alterare il modo in cui si utilizzano le armi mentre le Arti sono attacchi speciali che possono essere equipaggiati ed eseguiti appena l’indicatore sarà pieno. In aggiunta ai quattro Stili di base abbiamo Valor Style e Alchemy Style: il primo è uno stile avanzato che permette ai giocatori di ottenere uno speciale Valor Stance una volta che il metro di valore sarà pieno; il secondo dota i cacciatori di un barile che può essere scosso per ottenere un oggetto speciale o un buff. Inoltre consente di equipaggiare tre Arti. Non è finita qui. Ciascuna arma in Monster Hunter Generations Ultimate riceve una nuova Arte Cacciatore: il set spada e scudo, ad esempio, ottiene Chaos Oil, che applica allo stesso tempo gli effetti di ogni olio precedentemente disponibile. Per concludere la serie di aggiunte nell’ambito del combattimento, ecco la nuovissima meccanica Style Power-Up (SP): può essere equipaggiata a un’Arte Cacciatore e, una volta attivata, voi e i vostri compagni vicini entrerete nella cosiddetta modalità SP. Questa influenza ogni giocatore in modo differente in base al tipo di Stile di caccia che sta usando – per esempio i giocatori che sfruttano lo Stile Gilda potranno utilizzare gli oggetti più in fretta, mentre chi si affida allo Stile Valore velocizzerà il riempimento del metro di Valore. Questo dovrebbe servire a preparare meglio tutti i cacciatori che decideranno di cimentarsi nel G-Rank.
Per chiunque abbia amato Monster Hunter Generations, è giusto dire che questa versione avanzata sarà apprezzata in egual misura. Se al contrario non siete rimasti molto affascinati dall’originale, difficilmente troverete qualcosa che vi farà cambiare idea. Certo le modifiche messe in atto da Capcom si percepiscono, la risoluzione è decisamente migliore e le stesse texture hanno subito il giusto ritocco, ma se vi aspettate la stessa maestosità (pur in chiave ridotta) di Monster Hunter: World siete lontani dal vero. Stiamo dopotutto parlando di un gioco vecchio. Paragonato all’originale, Monster Hunter Generations Ultimate è migliore a vedersi e giocarsi ma basteranno tutti i contenuti aggiuntivi a soddisfare i veterani? Non dimentichiamo che questo gioco precede Monster Hunter: World, la versione occidentale è semplicemente uscita un po’ più in ritardo rispetto a quella nipponica.
In definitiva, Monster Hunter Generations Ultimate è un titolo che respira bene su Nintendo Switch, complice una conversione magari non perfetta ma comunque in alta definizione e l’uso di un controller vero e proprio. Contenuti aggiuntivi ne abbiamo e sono interessanti ma principalmente rivolti agli appassionati di vecchia data che si sono forgiati le ossa sui vecchi titoli della serie. Se siete neofiti o avete solo Monster Hunter: World come metro di paragone, potreste trovarvi in difficoltà a tornare alle origini e alle sue meccaniche per certi versi più legnose. Non si può negare sia un ottimo gioco ma così come smussa alcuni difetti della versione originale, Monster Hunter Generations Ultimate ne amplifica anche altri: scegliere di tornare a giocarlo è una questione di scelte personali.